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Ottobre-Novembre/2012 - Articoli e Inchieste
Legalità e diritti
L'intervento del segretario della Cgil di Roma e Lazio Cluadio Di Berardino
di



«Arriviamo a questa giornata dopo aver svolto iniziative in tutto il territorio nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario dell’omicidio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e nell'anno dei funerali di stato di Placido Rizzotto. Il tema della legalità è generalmente accostato alla paura: se ne parla molto, ma non c'è stato nessun incremento delle Forze di Polizia, anzi abbiamo avuto un taglio nelle finanziarie. Il tema della legalità è importante durante l'espansione della crisi economica, perché con i lavoratori in cassa integrazione crescono il lavoro precario e i tassi di disoccupazione giovanile. Da qui l’incremento del lavoro irregolare, che nel Lazio interessa tutti i settori, dall'industria all'agricoltura. Crescono gli infortuni, con un morto su lavoro a settimana; aumentano gli sfratti per morosità (più di 3000 persone già sfrattate); chiudono le attività e aumentano i fallimenti; lì dove si lavora ancora invece diminuisce la produttività. Gli interventi nazionali e comunali hanno inciso con politiche di taglio e l'economia si ferma, soprattuto a Roma dove il tessuto economico è strettamente legato alla vita statale e ai consumi interni. Tutto ciò non fa che facilitare l'entrata dei capitali mafiosi nell'economia romana. Basta leggere il rapporto antimafia per rendersene conto, si rischia di passare dall’infiltrazione al radicamento. La presenza di diverse organizzazioni criminali è distribuita in tutto il Lazio: dall’acquisizione di beni immobili alle attività commerciali, dallo spaccio di droga all’usura, per arrivare alla corruzione della pubblica amministrazione, come sottolineato dall’ultima relazione semestrale della Dia, soprattutto a Roma. I beni confiscati aumentano di 68 unità dallo scorso anno. Il dato più significativo riguarda la Capitale: i beni sequestrati nel comune di Roma rappresentano il 54% del totale. Statistiche a cui si aggiungono quelle del rapporto ecomafie di Legambiente. «Le azioni di contrasto necessarie sono: diffondere la cultura della legalità, difendere l’autonomia della magistratura, la cultura del lavoro, sviluppare le buone pratiche amministrative, difendere i diritti cittadini, fare un’ora sulla legalità nelle scuole, aumentare l'inclusione sociale con infrastrutture e servizi, rifinanziare il fondo e i patti per la sicurezza permettendo una maggior influenza dei cittadini e il coordinamento tra le Forze dell'ordine. Per quanto riguarda il ‘Patto per il Lazio Sicuro’ (nelle intenzioni dell’accordo tra Giunta regionale e prefetti dovrebbero essere sviluppati interventi mirati sul territorio per un milione di euro ndr) bisognerà vedere, con la prima verifica semestrale, se l’accordo abbia portato esiti positivi».

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