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Ottobre-Novembre/2012 - Articoli e Inchieste
Economia
Spending review: un lento declino
di Cristiano Malacrino

l Governo Monti non fa sconti: anche il settore della sicurezza dovrà rispettare i tagli imposti dalla Spending review. Gli organici di polizia e carabinieri andranno ridimensionati, bloccato il turn-over nei prossimi tre anni. Ciò significa che verrà assunto un solo agente o carabiniere per ogni cinque che vanno in pensione. E pensare che la polizia aveva già un buco di 11 mila agenti, si stima che nei prossimi anni verranno a mancare 22 mila unità


Quando uno Stato attraversa un periodo di crisi il bilancio delle risorse da utilizzare per il territorio diventa una coperta sempre più corta; se poi questo Paese si chiama Italia, la coperta assume le dimensioni di un asciugamano per l'igiene intima. Mentre da qualche parte in Europa si cerca la cura per la cancrena economica in corso, il palliativo utilizzato dal reggente Governo tecnico è una revisione urgente per la revisione della spesa pubblica, o più commercialmente Spending Review (d.d.l. n. 95 del 6 luglio 2012). Nell'occhio del ciclone ci sono non soltanto opere pubbliche, beni e servizi per i cittadini ma anche e soprattutto i destini di molti dipendenti pubblici o aspiranti tali, tra cui giocano un ruolo fondamentale le Forze dell'ordine, ago della bilancia di un Paese civile. Tale regolamento prevede una facoltà assunzionale del venti per cento per il triennio 2012-2014, del cinquanta per cento nel 2015 e di nuovo del cento per cento dall'anno 2016. Tradotto in cifre "umane" (sarà anche populistico e demagogico ma a volte è bene ricordare che le cifre di cui leggiamo hanno ognuna un volto e sono madri e padri di famiglia), l'attuazione della suddetta norma produrrà, secondo i calcoli, dal 2012 al 2015 una riduzione di organico di circa 18000 unità per il comparto sicurezza e di oltre 5000 unità per la sola polizia di Stato. Come se non bastasse, l'articolo 17 prevede la soppressione e razionalizzazione delle province e loro funzioni, la cui conseguenza sarà l'inevitabile chiusura di prefetture e questure, quindi l'abbassamento forzato del livello di sicurezza dei cittadini. Come riportato dal senato.it il resoconto dell'Assemblea n. 803 tenutasi giovedì 27 settembre 2012 ci mostra una reazione quasi unanime del mondo della politica - salvo alcune voci fuori dal coro – vedendo i senatori Saltamartini (Pdl), Serra (Udc) e Incostante (Pd) illustrare rispettivamente le mozioni nn. 679, 684 e 688 nelle quali ognuno ha posto l'accento sulla «necessità di operare un bilanciamento tra le esigenze di contenimento della spesa pubblica e le esigenze di tutela della sicurezza interna e dell'ordine pubblico». Di vedute leggermente differenti è il senatore Gotti (Idv) che tramite la mozione n. 691 impegnerebbe il Governo a «potenziare la direzione investigativa antimafia e a sostenere il disegno di legge per il Fondo unico giustizia al fine di fronteggiare l'aumento della criminalità organizzata alimentata dalla crisi economica». Più propositivi i senatori Divina (Lnp) e Perduca (Pd) le cui proposte hanno riguardato rispettivamente la possibilità di accedere ai concorsi di Polizia per gli over 35 e la costituzione di un unico apparato di sicurezza. Lo stesso Perduca ha denunciato la «piega elettoralistica del dibattito», rappresentando le posizioni dei radicali e negando l'esistenza di un allarme sicurezza prima di sollecitare la sopra citata proposta. Più ottimista è apparso il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri che, come riporta il Secolo d'Italia, incontrando i giornalisti nella sala stampa del Senato ha dichiarato di essere soddisfatto per l'esito dell'iniziativa del gruppo «volta a comprimere i tagli alle Forze dell'ordine e ai vigili del fuoco a seguito dei pensionamenti», ponendo l'accento sulla non acriticità del loro sostegno al Governo fatto di proposte piuttosto che di taciti assensi. Nella speranza che le mozioni presentate dal suo partito vengano attuate, Gasparri ne dichiara l'intento di esortare il Governo ad alzare la percentuale del limite all'interno della legge di stabilità da venti a cinquanta allo scopo di scongiurare eventuali rischi per la sicurezza e garantire un maggiore controllo del territorio. Ma a dire la propria a tal proposito non è soltanto il mondo della politica. La delicatezza della manovra risulta profonda sotto diversi punti di vista, come sottolineano esplicitamente le dichiarazioni del Sottocapo di stato maggiore dell'Esercito e presidente del Cocer interforze, generale Domenico Rossi: «Innanzi tutto mi sentirei di rivolgere una domanda-appello agli organi istituzionali preposti alla definizione dei tre decreti da lei citati: sono legati insieme da una sinergia di attuazione oppure sono slegati e ognuno si sviluppa per conto proprio? Il piano di revisione della previdenza ad esempio, che doveva essere pronto per fine giugno è stato rimandato a fine ottobre e la bozza presentata dai tecnici del Ministero del Lavoro - i cui contenuti abbiamo definito "provocatori" - è stata ritirata [...] Ad esempio sono state eliminate le penalizzazioni previste dalla precedente bozza che riguardavano l'Ausiliaria o le pensioni privilegiate ordinarie [...] mentre è stata confermata la riduzione degli anni figurativi da cinque a due e mezzo. La questione che ritengo importante è che non ci si possa appiattire sulle norme che riguardano il pubblico impiego senza tenere conto della peculiarità del nostro lavoro che non trova similitudini in quasi nessuna categoria lavorativa. Il rischio professionale e la prontezza operativa devono fare la differenza sul tavolo del confronto, a cominciare dai limiti di età per l'accesso alla pensione. Non è possibile ipotizzare un innalzamento tout court del requisito anagrafico senza incidere direttamente sull'efficienza dello strumento militare. Vorremmo inoltre che, come organismo di rappresentanza dei militari, la nostra presenza al tavolo delle trattative fosse più diretta». Per quadrare il cerchio, al grido di dissenso partecipano anche i sindacati delle Forze dell'ordine, come riporta l'Ansa del 1 agosto 2012: «Dopo l'approvazione al Senato del provvedimento sulla spending review si va velocemente verso un altro taglio alla sicurezza del Paese». Lo dice il segretario generale del Silp-Cgil Claudio Giardullo sottolineando che «le Forze di Polizia subiranno l'ennesima riduzione agli organici» e continuando con ulteriori forti dichiarazioni: «Abbiamo contestato la riduzione del turn-over per le Forze di Polizia (20% nel triennio 2012-2014 e 50% nel 2015), che si traduce in una perdita di circa 18000 unità per il Comparto Sicurezza e di oltre 5000 unità per la sola Polizia di Stato, in un’Amministrazione, tra l’altro, che ha già una carenza di organico di circa 12000 unità. Tutto questo dopo i tagli del Governo Berlusconi, che hanno ridotto gli stanziamenti di bilancio di 3 miliardi di euro per la sicurezza e nonostante le assicurazioni fornite nelle ultime settimane dal Governo Monti». Da tali sfoghi risulta in modo evidente quanto in molti casi lo Stato sia distante dai cittadini e dalle stesse Istituzioni, inibendo o annullando ogni forma di dialogo e demotivando i sempre più sporadici tentativi di interazione coi cittadini tramite dedali di sportelli e iter burocratici. La barra di mercurio del termometro sociale si sposta sempre più inesorabilmente verso un rosso carico di tensioni generando spesso malcontento e guerre tra poveri. A causa degli errori – talvolta macroscopici e irreparabili – di alcuni individui, i cittadini percepiscono sempre di più la divisa come il mezzo dello Stato per arginarne la rabbia condivisa, dimenticando le migliaia di casi giornalieri in cui la stessa divisa, indossata da gente per bene, contribuisce a salvare vite rischiando la propria per combattere la quotidiana lotta alla criminalità. Tali leggi, quindi, non solo mortificano un mestiere e una filosofia di vita ma mettono a rischio l'incolumità e la sicurezza di un tessuto sociale dagli ideali stinti e il fiato sempre più strozzato dalla crisi. L'augurio consiste quindi nella speranza che la sopra citata coperta, già trasformatasi in asciugamano, non si accorci ulteriormente prendendo le sembianze di un fazzoletto perché in quel caso non basterebbe certo ad asciugare le lacrime di un Governo per il quale le forze dell'ordine sembrano essere rimaste l'unico baluardo a difendere i politici da loro stessi. Chi vuole intendere intenda. La norma prevede la proroga al 31 ottobre 2012 per l'emanazione del regolamento per le misure di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico per il personale del comparto di sicurezza e difesa e del comparto del soccorso pubblico, precedentemente fissato al 30 giugno 2012.

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