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Agosto-Settembre/2012 - Immagini e Cultura
Tutti i colori di Picasso dal “rosa” al “blu”
di Giulio Sarchiola

Dal 20 settembre a Palazzo Reale di Milano
oltre 200 opere dell’artista catalano
che illustrano l’intero percorso artistico
del genio pittorico del Novecento


Dal 20 settembre si potrà visitare a Milano, a Palazzo Reale, la mostra “Picasso, Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi”.
Con questa mostra Picasso torna per la terza volta nel capoluogo lombardo dopo quella storica del 1953 e quella del 2001. La prima fu realizzata quando Picasso era ancora in vita, nell’immediato dopoguerra, la seconda subito dopo l’attacco alle Twin Towers e ha visto nelle sale di Palazzo Reale la prima retrospettiva sul pittore spagnolo. La nuova mostra che si inaugurerà a settembre sarà curata da Anna Baldassari, direttrice del Musée National Picasso di Parigi, considerata a livello internazionale uno tra i più importanti studiosi di Pablo Picasso. Il museo diretto dalla Baldassari conserva la più importante e grande collezione di opere del pittore spagnolo. La mostra a Palazzo Reale è composta da oltre duecento opere, molte delle quali mai uscite dal museo parigino che tra dipinti, sculture, fotografie, disegni, libri illustrati e stampe, rappresentano la totalità delle vita e dell’opera di Picasso.
Tramite questa mostra è possibile ripercorrere tutta la sua storia e tutto il suo rapporto con i mezzi espressivi con i quali si è confrontato lungo il corso della sua lunga carriera. E’ possibile ammirare vari capolavori come: “La Celestina” (1904), “Uomo con il mandolino” (1911), “Ritratto di Olga” (1918), “Due donne che corrono sulla spiaggia” (1922), ”Paul come Arlecchino” (1924), “Ritratto di Dora Maar” e “La supplicante” (1937). Una sezione speciale documenterà la mostra che Picasso tenne, sempre a Palazzo Reale, nel 1953 quando venne esposta per la prima volta in Italia, nella Sala delle Cariatidi, la grande tela di “Guernica” (1937). Questo sensazionale insieme di opere offre la possibilità unica e straordinaria di confrontarsi con le maggiori fasi artistiche della Modernità, testimoniate da un unico genio, forse il più grande di tutti: il periodo blu e quello rosa, il periodo della ricerca “africana” o proto-cubista, il Cubismo Sintetico e il Cubismo Classico, le pitture surrealiste, il periodo del coinvolgimento politico e i dipinti sul tema della guerra, l’interludio pop e le variazioni sul tema ispirate ai grandi maestri dell’arte rinascimentale e moderna, fino alle sue ultimissime produzioni prima delle morte, avvenuta nel 1972.
Pablo Picasso nasce a Malaga il 25 ottobre del 1881 e muore a Mougins nel 1973. Figlio di un professore di pittura alla Scuola di Arti e Mestieri della sua città natale, fin da piccolo mostra la sua attitudine per la pittura. Il padre, non dotato dello stesso talento, lo favorì nelle sue attitudini fin da bambino affidandogli la realizzazione di alcuni particolare delle sue tele. Nel 1895 il pittore entra nell’Accademia di Belle Arti di Barcellona, periodo in cui si dedica alla pittura e all’edizione di riviste prodotte in un unico esemplare. Dopo Barcellona Picasso parte alla volta di Madrid, per aver vinto un concorso dell’Accademia reale, dove lavora senza sosta e conduce una vita bohemien. Nella capitale spagnola si ammala di scarlattina e decide di rientrare a Barcellona per curarsi, dove inizia a frequentare la comunità di artisti locale. In questo periodo, in cui il pittore dipinge prevalentemente ritratti di persone tristi, si firma P. Ruiz, utilizzando il cognome della madre per distinguersi dal padre. Verso i vent’anni decide finalmente di firmarsi Picasso. Nel 1900 organizza la sua prima mostra che riscuote un grande successo di vendite e allo stesso tempo di forti critiche, soprattutto da parte del pubblico conservatore. Il pittore è amato e odiato allo stesso tempo, condizione che non lo abbandonerà mai. Dagli esordi della sua carriera si susseguono vari periodi, ognuno caratterizzato da uno stile particolare come il periodo Blu, il periodo Rosa, il cubismo, il cubismo sintetico, il surrealismo ed infine l’espressionismo.

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