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Giugno-Luglio/2012 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Le grandi figure della Chiesa
Costantino “Messaggero della Provvidenza”
di Claudio Ianniello

L’imperatore Costantino(1) è considerato per il papato e per il cristianesimo uno dei più grandi “apostoli” della Chiesa.
Costantino si trovò a regnare dopo le aberrazioni conseguenti alla c.d. “grande persecuzione”, allorquando l’imperatore Diocleziano(2), verso la fine del suo regno, nel 303
d.C., nonostante la moglie e la figlia simpatizzassero apertamente per il cristianesimo, diede origine alla persecuzione più dura della chiesa, che interessò l’intero impero.
Diocleziano si convinse infatti della capacità dei cristiani di indebolire la struttura pubblica e, poiché restii a sacrificare agli dèi, erano considerati naturalmente sovversivi ed inaffidabili.
Durante il suo regno, Diocleziano mise a morte una moltitudine di cristiani. Le guardie imperiali diedero fuoco alle Chiese, confiscarono persino i cimiteri, oltre a tutte le eventuali proprietà private. Molti cristiani, pur essendo cittadini romani, vennero arrestati, torturati e costretti all’attività gladiatoria.
Nel maggio del 303, papa Marcellino(3) contribuì ulteriormente a contrassegnare in negativo quel già nefasto periodo, consegnando alcune copie delle Scritture e offrendo incenso agli dei pagani per salvarsi la vita.
Diocleziano, che fu il primo imperatore a ritirarsi volontariamente, nel 305 uscì di scena. Dopo un anno terminarono le persecuzioni.
Venne eletto quindi papa Marcello(4), che perseguì una politica di estremo rigore verso coloro che avevano abiurato, con conseguenti sanguinosi scontri tra gruppi di fedeli nelle strade. Ciò impose l’intervento del nuovo imperatore Massenzio, il quale bandì il Papa dalla capitale definendolo nemico della pace.
Alla morte dell’imperatore d’Occidente Costanzo Cloro(5) , nel 306, venne acclamato immediatamente successore il figlio Costantino, che si trovava in Bretagna con le sue truppe.
Costantino si mise quindi in viaggio per Roma ove, nel 312, si scontrò vittoriosamente col rivale Massenzio(6) in quella che è passata alla storia come la battaglia di Ponte Milvio.
La leggenda vede il nuovo imperatore folgorato dall’apparizione nel cielo di una croce e la scritta:” In hoc signo vinces” - con questo segno vincerai.
Costantino attribuì il trionfo alla visione, e l’anno successivo promulgò “l’Editto di Milano”(7), col quale stabilì tolleranza verso i cristiani, rappresentando l’inizio di una nuova era per la chiesa ed il suo status nella società romana.
L’Editto di Milano, comunque, costituì solo una fase transitoria nei rapporti fra impero e cristiani. Pochi mesi dopo la sua stesura, Licinio (coreggente fino al 324) e Costantino entrarono in contrasto: per il primo tale concessione era la massima possibile da parte dello Stato; per il secondo, invece, si trattava solo di una base di partenza in vista di più ampie agevolazioni nei confronti dei cristiani.
Tale Editto concesse per la prima volta la possibilità di scegliere come propria religione quella cristiana e tolse al paganesimo il valore di religione di stato. Costantino stabilì che fossero non solo restituiti ai cristiani i beni confiscati, ma che fosse anche garantito loro un risarcimento per i danni subiti.
Resta ancora poco chiaro quale fu il motivo scatenante che portò Costantino ad aderire al Cristianesimo. Almeno nei primi anni dopo la cosiddetta conversione del 312, l’imperatore rimase sostanzialmente tollerante nei confronti delle religioni solari, ne accettò i simboli sull’arco concessogli dal senato e sulle monete fino al 327.
Ma sotto il suo regno i cristiani divennero la più grande comunità religiosa dell’impero.
Tra le iniziative primarie che Costantino assunse, va ricordata la grandiosità del piano edilizio in favore della chiesa cristiana, in tutto l’impero, da Gerusalemme a Betlemme, fino all’Antiochia e in molte altre parti.

In particolare, a Roma si iniziò l’edificazione delle Basiliche di San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Pietro e altre minori.
Occorre inoltre menzionare il concilio di Nicea(8) che rappresentò il primo concilio generale al quale parteciparono oltre 240 vescovi (secondo alcune fonti 318), nel cui discorso introduttivo si dice che Costantino avesse esortato all’armonia ed alla fratellanza, essendo sua intenzione portare pace nella chiesa e conseguentemente nell’impero, specialmente ad oriente.
Il concilio durò circa un mese, stabilendo, tra l’altro, la proibizione alle donne di vivere in casa con i preti - a meno che non fossero parenti stretti - e la punizione del clero che praticava l’usura.
Preminente fu la formulazione di una confessione di fede o Credo, ancora oggi recitato, che, contro le dottrine di Ario(9), riaffermò la divinità di Gesù Cristo (Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre).
Secondo narrazioni cristiane, volte a legittimare l’imperatore come campione della chiesa, Costantino fu convertito da papa Silvestro(10) , il primo successore di Pietro di una chiesa non più minacciata dalle terribili persecuzioni dei primi secoli, che lo battezzò e curò dalla lebbra. Da papa Silvestro inoltre, Costantino ricevette il potere temporale su Roma e su tutte le province e gli Stati d’Occidente, con l’atto conosciuto come “Donazione di Costantino”(11).
A papa Silvestro, Costantino donò come residenza il palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla Basilica di San Giovanni. A un anno dalla morte di Silvestro papa, gli fu dedicata una festa, il 31 dicembre; mentre in Oriente lo si ricorda il 2 gennaio.
Costantino è conosciuto in alcune chiese ortodosse come “il tredicesimo apostolo”, unitamente alla mamma Elena, viene da queste venerato come un santo, condividendo la stessa festività il 21 maggio.


Per saperne di più:

• John O’ Malley “Storia dei Papi” - edizione novembre 2011-
• www.ratzingerbenedettoxvi.com/silvestro
• it.wikipedia.org/wiki/Concilio_di_Nicea_I
• Grande dizionario enciclopedico “UTET” - quarta edizione-
_______________________
NOTE

(1) Imperatore dal 312 al 337, nacque in Illiria, a Naisso (l'odierna Nis, Albania) nell'anno 280 e morì a Nicomedia, nell'odierna Turchia, nel 337.

(2) Gaio Valerio Diocleziano o Diocles (284-305) fu il più grande dei cosiddetti “imperatori illirici” e uno dei più grandi di tutto l’impero romano.

(3) E’ stato il 29° Vescovo di Roma e papa della chiesa cattolica dal 30 giugno al 25 ottobre 304.

(4) E’ stato il 30° Vescovo di Roma, pontificò dal 27.05.308 (o26.06.308) al 16.01.309, dopo 4 anni di vacanza, durante la breve tregua persecutoria segnata dall’inizio dell’impero di Massenzio.. E’ venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse.
Flavio Valerio Costanzo, meglio noto come Costanzo Cloro (latino Flavius Valerius Constantius[;Illirico,31 marzo 250 circa – Eboracum 25 luglio 306), fu un imperatore romano (305-306)) durante la tetrarchia

(5) Marco Aurelio Valerio Massenzio nacque nel 278 a.c. da Massimiano e da Eutropia, si sposò nel 293 a soli quindici anni, poi si autoproclamò imperatore romano ma in effetti fu un usurpatore perchè non venne mai riconosciuto dal Senato. Governò l'Italia e l'Africa tra il 306 e il 312.

(6) Nel 313 Licinio e Costantino, si incontrarono a Milano promulgando il celebre editto che concedeva la piena libertà di culto ai Cristiani prevedendo la restituzione dei beni a loro confiscati

(7) Il concilio si tenne dal 20 maggio al 19 giugno 325. Fu inaugurato da un discorso di Costantino, che subito si ritirò per lasciare liberi i vescovi di decidere.

(8) Ario nacque in Libia nel 256 ca., e poco si sa della prima parte della sua vita: è verosimile che avesse studiato preso la scuola di Luciano di Antochia, dove conobbe sia Asterio di Cappadocia che Eusebio di Nicodemia. La sua corrente di pensiero denominata “arianesimo” negava la consustanzialità del Figlio con Dio Padre che era eterno, mentre il figlio era “dissimile” (anòmoios in greco) e inferiore al Padre “ in natura e dignità” perchè generato e creato dal Padre stesso, prima di tutti i tempi.

(9) La storia secondo la quale avrebbe battezzato Costantino è falsa perché l’imperatore ricevette il sacramento nei pressi di Nicomedia per opera di Eusebio, Vescovo di quella città.

(10) La c.d. “Donazione di Costantino” è un documento molto antico, venne creato a Roma tra il 752 e il 777. Con detto documento, già dubbio nel X secolo e riconosciuto del tutto falso nel XV, l’imperatore donava a Silvestro e ai suoi successori la città di Roma e alcune province italiane.

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