Roma 29 giugno, il giorno in cui i romani, dopo circa 2000 anni, ricordano e festeggiano S. Pietro e S. Paolo.
Tra le numerose chiese piccole e grandi di commensurabile valore storico, sorge la basilica di S. Pietro, in Vaticano, la grande chiesa della cattolicità. Si eleva su un esteso spazio costituito da piazza S. Pietro e dalla successiva piazza Pio XII, ed è preceduta da un gigantesco colonnato progettato da Gian Lorenzo Bernini in due perfetti semicerchi.
Le colonne rappresentano le braccia degli apostoli che si stringono per abbracciare il mondo. Sulla balaustra delle colonne vi sono 140 statue in travertino, raffiguranti santi e fondatori di ordini religiosi.
Al centro della piazza s’innalza l’obelisco, dal peso di 312 t. che Caligola fece portare dall’Egitto con ai lati due fontane, opera quella di destra del Maderno (sec. XVI) e quella di sinistra del Fontana (sec. XVII).
Oltre il colonnato di destra è situato il palazzo dove vive il papa, successore di Pietro, il primo apostolo eletto da Gesù fondatore e capo della Chiesa e di tutta la comunità cristiana.
A Roma Pietro subì il martirio. Secondo la tradizione egli fu il primo vescovo di Roma. Sul luogo del martirio e del sepolcro esiste un’ampia letteratura. Anche se a conclusione, nel 1950 papa Pio XII annunziò che la tomba dell’apostolo era stata ritrovata sotto il pavimento della basilica di S. Pietro. Si accede alla basilica per una gradinata che passa tra le due statue dei SS. Pietro e Paolo.
Nel XVI secolo papa Giulio II ordinò l’erezione dell’attuale Basilica dove lavorarono il Bramante, Raffaello, Buonarroti, Giacomo della Porta, fino al termine dei lavori nel 1612.
Pietro e Paolo in associazione che aprì la via alla religione di Cristo.
Paolo apostolo e teologo era nato a Tarso in Cilicia da famiglia ebraica, di cittadinanza romana, intelligente e conversatore brillante. Era conosciuto negli ambienti religiosi che rappresentavano centri di nazionalismo ebraica non disdegnando ed appoggiando le persecuzioni contro i cristiani.
Partito da Damasco avvenne la sua miracolosa conversione.
Si narra che giunto nei pressi della città si fede una gran luce e Paolo sentì una voce che diceva: “Saul, Saul, perché mi perseguiti?” Caduto da cavallo fu raccolto dai compagni di viaggio cieco e semi incosciente. Giunto a Damasco e ristabilitosi, riceve il battesimo. Iniziò a predicare affermando che Cristo era veramente il figlio messianico di Dio, iniziando a convertire l’antica società pagana.
Paolo raggiunse Cipro, l’Asia minore e in varie città venne perseguitato.
Raggiunse la Siria, poi arrivò in Europa, ebbe il primo contatto con la grande società greca. Scrisse lettere ai Tessalonicesi, ai Romani, ai Corinzi.
Tornato a Gerusalemme ritrovò l’ambiente ostile e l’opposizione ebraica.
Incarcerato illegalmente per due anni Paolo, quale cittadino romano, chiese di essere processato a Roma. Con un viaggio indescrivibile e dopo un naufragio presso Malta giunse nella città e proprio da Roma continuò a predicare.
Nulla sappiamo dell’esito del processo ma ritroviamo Paolo in Spagna e in tutte le città nelle quali erano nate comunità cristiane.
Tornato a Roma, venne decapitato il 29 giugno. Secondo la tradizione presso la Ostiense località “tre fontane”.
Pietro e Paolo, servi di Dio, le due maggiori personalità del cristianesimo vengono oggi, dopo secoli,ricordati e chiamati protettori del popolo romano che ne festeggia la ricorrenza ogni anno.
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