Negli ultimi decenni, il susseguirsi di eventi di particolare rilievo nazionale ed internazionale ospitati nel nostro Paese, nonchè alcune problematiche operative manifestatesi con evidenza in determinati episodi di gestione dell’ordine pubblico, hanno reso necessaria l’emanazione di precisi indirizzi generali per l’attività di tutela dell’ordine pubblico, al fine innanzitutto di ottenere un coordinamento unitario delle FF. di PP., considerando il ruolo che esse assumono di garanzia del rispetto delle regole democratiche e della tutela dei “beni pubblici essenziali”. Detto ciò, è imprescindibile considerare gli orientamenti internazionali provenienti dagli atti di indirizzo dell’UE e di altri organismi transnazionali.
In tale prospettiva, si è cercato di implementare l’esperienza delle Forze dell’Ordine per orientarla verso una nuova “etica di polizia” che tenga conto dell’esigenza di improntare la propria azione ad un corretto livello di visibilità e di tolleranza, nonostante il proporzionato rigore necessario in fase operativa.
Le linee di indirizzo principali, cui si fa riferimento, sono state dettate dal Capo della Polizia, Direttore Generale della P.S. Prefetto Manganelli, con la Circolare n. 555/OP/490/2009/1/NC del 21 gennaio 2009 avente per oggetto: Manifestazioni di rilievo – Lineamenti.
In particolare, nella circolare ci si focalizza su alcune fasi del processo di governo e di gestione dell’ordine pubblico in occasione di manifestazioni od eventi di particolare rilievo, individuando interventi di natura organizzativa utili a realizzare un più efficace conseguimento degli obiettivi; ciò anche attraverso la rivisitazione di alcuni modelli operativi che, seppur consolidati, necessitano di correzioni e miglioramenti.
In primis si è posta l’attenzione sulla centralità dell’azione di coordinamento da parte delle Autorità Provinciali di P.S, ciascuna nell’ambito del proprio livello di responsabilità istituzionale: amministrativa del Prefetto, e tecnico/operativa del Questore, secondo anche le linee tracciate dalla Direttiva del Ministro dell’Interno del 12 febbraio 2001.
La corretta individuazione dell’approccio alla manifestazione, così come di volta in volta si va delineando nelle riunioni del Consiglio Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (che ricordiamo essere l’organo ausiliario di consulenza del Ministro dell'Interno per l'esercizio delle sue attribuzioni di alta direzione e di coordinamento in materia di ordine e sicurezza pubblica), e le intese sul piano strategico generale definite anche con i rappresentanti locali di governo e con soggetti esterni all’Amministrazione della P.S., costituiscono la premessa necessaria per l’avvio di una efficace e coerente pianificazione del dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.
Nella fase di avvio del processo di governo dell’O.P. si inseriscono, quale prezioso supporto all’azione di coordinamento del Prefetto, le seguenti attività di stretta competenza del Questore, che costituiscono il presupposto necessario per il successivo sviluppo della sua globale attività tecnico/operativa:
• avvio di una proficua interlocuzione con i promotori ed organizzatori degli eventi per ottenere, attraverso il dialogo e la mediazione, forme possibili ed efficaci di negoziazione e cooperazione;
• puntuale definizione ed il progressivo aggiornamento di un quadro di conoscenze, corredato dalla compilazione di un documento di valutazione del rischio, finalizzato alla costruzione delle più adeguate e coerenti misure di tutela;
• corretto raccordo sul piano istituzionale col Prefetto, per completare una valutazione delle informazioni raccolte e definire il livello di approccio alla manifestazione;
Inoltre, in determinati eventi di rilievo, lo strumento del “Tavolo Tecnico” del Questore, si qualifica per la sua funzione di apparato generale di coordinamento tecnico delle attività delle Forze di Polizia.
Esso si pone come governo tecnico dell’evento e dettaglia l’opera di raccordo tra il momento organizzativo della pubblica sicurezza e quello di tutti gli altri enti e soggetti, istituzionali e non, chiamati a realizzare compiti e mansioni poste a corollario del dispositivo pianificato a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Rappresenta inoltre la sede in cui si condividono le conoscenze, si analizzano le criticità, si tracciano le linee strategiche delle attività demandate alla FF.PP. che confluiranno poi nel provvedimento ordinamentale adottato dal Questore ai sensi dell’art. 37 del DPR 782/85.
Quest’ultimo, costituendo il momento di formalizzazione di disposizioni aventi una precisa rilevanza giuridica, e dunque il principale strumento di riscontro e valutazione sul piano politico, amministrativo e giudiziario delle responsabilità dei singoli e delle strutture, deve definire una chiara linea di comando che evidenzi in modo inequivoco gli ambiti di competenza ai diversi livelli di direzione, al cui interno ciascun soggetto sarà chiamato ad esplicare le sue responsabilità, secondo la propria esperienza e professionalità.
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