Dal 5 aprile al 2 settembre 2012
L’ Ara Pacis ha inaugurato il suo nuovo spazio per le mostre temporanee con una mostra sulle Avanguardie Russe. La sala, che si trova al livello inferiore del museo, è stata unita agli spazi dedicati all’esposizione dei reperti archeologici aumentando di circa il 50%. Il museo ha anche rivoluzionato l’allestimento dei rilievi dell’Altare di età Claudia, l’Ara Pietis, mettendolo molto più in vista di quanto fosse prima. Questo riallestimento darà una nuova entrata al museo, dal lato di via di Ripetta, per ora ancora non utilizzata. Sono stati fatti dei lavori anche al livello superiore, è stato creato un nuovo allestimento della galleria scientifica, in corrispondenza della galleria d’ingresso e sono stati aggiunti nuovi reperti archeologici e degli apparati multimediali videowall e multitouch per scoprire la storia del monumento.
La mostra sulle avanguardie russe è arrivata a Roma dopo una tappa palermitana. Rispetto alla versione Siciliana quella romana ha alcune opera in più, un’istallazione dell’artista Palble Echaurren sull’influenza delle avanguardie sulla cultura del Novecento e un’analisi sui rapporti tra futurismo italiano e russo di Claudia Salaris. Il percorso espositivo è composto da circa 70 opere dei più importanti artisti russi dell’inizio del Novecento. Le opere sono state raccolte dalle collezioni di importanti musei come la Galeria statale di Tret’jakov e dai musei regionali russi di Kazan, Kirov, Krasnodar, Saratov, Samara. Il percorso espositivo ci guida attraverso le principali correnti dell’ epoca come il cubofuturismo, l’ astrattismo, il costruttivismo e il suprematismo ed è diviso in otto sezioni tematiche.
Kazimir Malevich: dal cubofuturismo al suprematismo In questa sezione ci viene mostrato attraverso dei quadri dell’autore il suo passaggio tra i due movimenti. Le opere che più colpiscono sono sicuramente il Falciatore e la Vita di un grande albero, che sancisce il passaggio al cubofuturismo. Le raffigurazione dei Quadrati invece sanciscono il suo passaggio al suprematismo.
Vasilij Kandinskij. Dal paesaggio stilizzato all’astrattismo Kandinskij, nonostante visse all’estero fino al 1921 partecipò attivamente alla vita culturale russa influenzandola con il suo approccio rivoluzionario sull’ uso del colore e sul nesso tra opera d’arte e dimensione spirituale. Tra le opere in mostra la più interessante è sicuramente Mosca, rappresentazione della Piazza Rossa.
Marc Chagall
Le opere più significative in mostra sono le due appartenenti al suo periodo coincidente con il suo rientro da Parigi, ovvero Negozio a Vitebsk (1914), Bagno di bimbo (1916) e Lo spazzino e gli uccelli (1914).
Mikhail Larionov e Natalia Goncharova I due artisti, colleghi e compagni di vita, fondarono insieme il gruppo Coda dell’Asino creato per sostenere l’arte russa nazionalista. In mostra sono presenti alcuni dipinti realizzati durante la formazione del gruppo come: Paesaggio e Donne col rastrello della Goncharova (1907-1908), Notte. Tiraspol (1907) e Rissa in un locale (1911) di Larionov.
Fante di quadri, cézannismo e post-impressionismo Il gruppo Fante di Quadri, nato a Mosca nel 1910, voleva reinterpretare l’arte popolare russa fondendola con i movimenti occidentali. Il gruppo si ispirò fortemente a Cezanne, tanto che vennero chiamati i cezannisti.
Cubofuturismo Il futurismo russo. Le opere più interessanti da ammirare sono sicuramente Figura femminile (Nudo) di Rodchenko, Natura morta di Lubov Sergeevna Popova.
Astrattismo Questo movimento sarà fortemente rappresentato in Russia. Il più importante rappresentate è sicuramente Malevich che dichiarò l’illimitata “supremazia” nelle arti figurative della pura sensibilità plastica.
Costruttivismo Il costruttivismo si espresse in architettura tanto quanto nelle arti plastiche. Uno dei suoi più importanti rappresentanti è Tatlin, di cui troviamo in mostra troviamo i Contro rilievi e Scelta di materiale di alto livello.
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