Nel 1861 il Parlamento proclamava la nascita del Regno d’Italia.
La città di Napoli cessava, pertanto, di essere la capitale
del Regno delle due Sicilie diventando una delle città
più rappresentative del nuovo Stato.
Ovviamente, il processo di fusione di tante e diverse realtà territoriali interessò anche i Corpi Armati degli Stati preunitari, con il transito della pluralità degli appartenenti nel costituito Esercito Italiano.
I mutati equilibri interessarono anche le Forze di Polizia. In merito, Bettino Ricasoli (1) propugnò l’istituzione di una Commissione parlamentare, che sollecitò l’estensione su tutto il territorio nazionale del sistema di pubblica sicurezza esistente nel regno di Sardegna.
Garibaldi, l’8 giugno 1860, quale dittatore della Sicilia, per preservare l’ordine e la sicurezza pubblica, istituì il Corpo dei Militi a cavallo cui era affidata la tutela dell’ordine pubblico e la lotta al banditismo locale, sostituendo le antiche Compagnie d’Arme e la Gendarmeria Napoletana a Cavallo.
Detto reparto è considerato la prima realtà di Polizia, nella intrapresa unificazione territoriale nazionale. Ad esso si possono far risalire le origini dei Servizi a Cavallo della Polizia di Stato.
Nel 1887, i Militi a Cavallo, vennero incardinati nell’organico del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza a Cavallo, permanendovi fino al 1892, anno in cui venne sciolto.
A Napoli, a seguito della nascita del Regno d’Italia, venne trattenuto in servizio solo il 5 per cento del personale della precedente amministrazione borbonica, e poiché i nuovi assunti non sempre possedevano le caratteristiche richieste, fu necessario un arco temporale abbastanza lungo affinché la Polizia partenopea amalgamasse disciplina e professionalità.
Il 20 dicembre del 1860, con Decreto firmato dal Luogotenente Generale del Re nelle province napoletane, Luigi Carlo Farini (2), su proposta del Ministro della Polizia Silvio Spaventa (3), venne istituita la Questura di Napoli.
Conseguentemente, veniva stabilito che Giovanni Antonio de Nardi, sino ad allora Sostituto Procuratore Generale presso la Gran Corte Criminale di Napoli, avrebbe assunto la carica di Questore della città e distretto di Napoli. Segretario Generale venne nominato Nicola Amore (4), già Giudice Istruttore.
I primi anni conseguenti all’unificazione, la Polizia fu duramente impegnata contro un’atavica malavita organizzata: la camorra, concludendo, malgrado la persistente omertà, significative operazioni di polizia con l’arresto di alti esponenti dell’organizzazione criminale.
Il 22 dicembre 1862, Nicola Amore venne nominato Questore di Napoli. Intensificando la lotta alla camorra riuscì ad arrestarne il capo, Ciccio Cappuccio (5).
Il 1860 registrò anche il fenomeno del brigantaggio, che insanguinò il Mezzogiorno d’Italia fino al 1865, impegnando nella durissima repressione i vari reparti chiamati a fronteggiarlo.
Il 7 dicembre del 1863, nel corso di un aspro conflitto a fuoco contro la banda del brigante Caruso, trovava la morte il primo caduto del Corpo in Campania dopo l’unità nazionale, la Guardia di Pubblica Sicurezza Giovanni Guerra (6).
L’impegno del Corpo della Pubblica Sicurezza a Napoli, ricevette moltissimi apprezzamenti anche a livello nazionale. Tra cui si citano il conferimento, nel 1869, della medaglia d’argento al Delegato Emilio Francesco Rinaldini, e nel 1867, alla Guardia Andrea Fargnoli, quale riconoscimento di importanti operazioni di polizia.
Nel 1884, a seguito di una feroce epidemia di colera che provocò numerosissime vittime, gli uomini della Polizia portarono il loro concreto aiuto alla cittadinanza, incuranti del pericolo assistettero i medici e famigliari degli gli ammalati accompagnando quest’ultimi presso gli ospedali e i centri di raccolta.
Quest’impegno, generoso e coraggioso, provocò tra le fila del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza della Questura di Napoli un alto numero di caduti, per aver contratto la malattia nell’assolvimento dei compiti d’Istituto.
Nel 1892, la Questura di Napoli ottenne un’altra benemerenza, scolpita nella storia della Polizia. Il professore Abele De Blasio, docente di antropologia criminale presso l’Università partenopea si fece promotore del primo Gabinetto Scientifico di Polizia. Utilizzando il metodo descrittivo, fotografico e antropometrico, che in Francia già veniva praticato da Alphonse Bertillon.
Il 7 ottobre 1940, diveniva operativa la nuova sede della Questura che era dotata di due ingressi principali, ubicati, uno su via Diaz e l’altro su via Medina. In questa sede il successivo 18 ottobre, si ebbe anche la cerimonia del XV annuale della fondazione del Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza.
Il 27 settembre 1943, la popolazione napoletana insorse violentemente contro le truppe del Reich, originando quelle che sono passate alla storia con il nome di “Le Quattro Giornate di Napoli”, tra i partecipanti alla lotta vi fu la presenza di militari del Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza alcuni dei quali trovarono la morte nei combattimenti.
Il primo giorno degli scontri, 27 settembre 1943, il primo a cadere fu il Brigadiere Guido Mariscotti (7), ed altri ne seguirono.
Il 2 giugno 1946, l’Italia, a seguito di referendum, cessava di essere Regno trasformandosi in Repubblica. Le attribuzioni e i doveri del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza non subirono alcuna modifica.
Nel 1947, la Polizia napoletana acquisiva per le proprie esigenze territoriali la Caserma “Nino Bixio”, sita sul Monte Echia a Pizzofalcone, insediandovi l’allora “Reparto Celere”, oggi “IV Reparto Mobile”.
Dal 1995 in questa antica struttura è presente anche il “Reparto Prevenzione Crimine Campania (8)”.
Nel 1959, venne costituto il “Corpo della Polizia Femminile”, attivo ed operante anche a Napoli, seguendo una spinta modernizzatrice fortemente voluta dall'allora Capo della Polizia Giovanni Carcaterra, immediatamente ripresa dal suo successore Angelo Vicari. Sono i tempi pionieristici della riforma del controllo del territorio, durante i quali vennero gettati i semi del futuro 113.
Nel 1961 il Plotone a Cavallo già presente a Napoli, venne riorganizzato ed implementò i precipui servizi d’istituto, operando sino al 1974, finché non venne soppresso (9).
Nel 1969, alla ricerca di un contatto e una più diretta azione a tutela della collettività, venne istituito il “113”. Con un servizio in funzione 24 ore su 24, e con una telefonata gratuita i cittadini potevano immediatamente mettersi in contatto con l’operatore della Centrale Operativa della Questura.
Nello stesso anno, a seguito di un provvedimento dell’allora Ministro dell’Interno, nasce la Sezione “Falchi”, che trovò immediata istituzione presso la Squadra Mobile partenopea.
Nel 1970 a Napoli venne impiantata la Zona Telecomunicazioni “Campania”. , che successivamente mutò denominazione in Zona Telecomunicazioni “Campania-Molise”, con il compito istituzionale dell’installazione e la manutenzione delle apparecchiature radiotelegrafiche in uso agli Uffici Territoriali del Governo e agli Uffici di Polizia siti nella giurisdizione di competenza.
A metà degli anni Settanta la tragica realtà del terrorismo colpì anche Napoli, mietendo numerose vittime, tra cui si ricordano il Vice Questore Aggiunto Antonio Ammaturo (10), ed il suo collaboratore, l’Agente Scelto Pasquale Paola (11).
Il 4 agosto 1982, a poche settimane dall’uccisione del Dott.Ammaturo, una volante interviene per una rapina in corso ai danni di una Agenzia di Pratiche Automobilistiche, ingaggiando un conflitto a fuoco con i rapinatori durante il quale morì l’appuntato Vincenzo Truocchio (12).
Nell’anno 1999 la Questura di Napoli, così come gli altri analoghi Uffici di Polizia del territorio nazionale, istituisce l’”U.R.P.- Ufficio Relazioni con il Pubblico”, con la funzione di rilevare la soddisfazione dei cittadini in ordine ai servizi offerti dall’Istituzione, e presentare proposte tendenti al miglioramento degli aspetti logistici ed organizzativi intercorrenti tra gli stessi e la Polizia.
In particolare, a Napoli, nell’ambito di detto Ufficio operano elementi specializzati in lingue straniere- interpreti e traduttori, dipendenti dell’Amministrazione Civile del Ministero dell’Interno, sia per tutelare le minoranze linguistiche sia considerando la vocazione turistica della città.
Oggi la Polizia di Stato operante a Napoli resta un solido punto di riferimento per tutti quei cittadini che richiedono tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
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NOTE:
1) Nato a Firenze il 9 marzo 1809, è stato un valente politico italiano, sindaco di Firenze e secondo Presidente del Consiglio del Regno d’Italia dopo Cavour.
2) Nato il 22 ottobre 1812 a Russi (Ravenna), è stato medico, storico e politico italiano, per un breve periodo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia tra il 1862 e il 1863.
3) Nato a Bomba (Chieti) il 12 maggio 1822, fu Senatore del Regno d’Italia nella XVI Legislatura, venne nominato Sottosegretario all’Interno nei governi Farini e Minghetti (dal dicembre 1862 al settembre 1864) divenendo il principale ispiratore della politica della sicurezza interna dello Stato, organizzò, tra l’altro, la repressione del brigantaggio meridionale.
4) Nato a Roccamonfina (Caserta) nel 1828. Nominato Direttore Superiore della Pubblica Sicurezza il 17 luglio 1866, resta in carica sino al 14 aprile 1867. Nel periodo in cui è a capo della Pubblica Sicurezza, profonde nell’Amministrazione una cultura giuridica liberale attraverso le direttive per Funzionari di Pubblica Sicurezza. Sono note come “Istruzioni Ricasoli” dal nome dell’allora Ministro dell’Interno, ma sono pensate e redatte da Amore.
5) Soprannominato ‘o signorino per i suoi modi eleganti ed educati, Ciccio Cappuccio fu il più potente e famoso camorrista dopo Salvatore De Crescenzo, le cui carriere criminali si toccarono, una sorta di passaggio di testimone.
6) Nato il 09.09.1863, incorporato presso la Delegazione di P. S. di Benevento.
7) Nato il 27.01.1911, in organico presso la Questura di Napoli.
8) Le basi operative di questa struttura altamente specializzata. sono a Bari, Lecce, Milano, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Pescara, Roma, Napoli, Potenza, Siderno, Palermo, Catania, Abbasanta, Torino e Genova
9) Successivamente, con Decreto del Capo della Polizia del 27.06.2003 c’è stato il riassetto di questo settore della Polizia, con la soppressione del Reparto a Cavallo e l’istituzione del Centro di coordinamento per i Servizi a Cavallo, ed i Distaccamenti trasformati in Squadre a Cavallo alle dirette dipendenze degli Uffici Prevenzione Generale delle Questure di Torino, Milano, Firenze, Napoli, Caserta, Catania, Palermo e Roma. In data 10.06.2006, con Decreto del Capo della Polizia, è stata disposta la ridislocazione del Centro di Coordinamento dei Servizi a Cavallo della Polizia di Stato presso la sede di Ladispoli (RM), dove si trova anche la Scuola di equitazione della Polizia di Stato ed il Centro Nazionale FF.OO. settore equitazione.
10) Nato l’11.01.1925, Capo della Squadra Mobile di Napoli.
11) Nato il 21.06.1950, in organico presso la Questura di Napoli.
12) Nato l’8.07.1946, in organico al Reparto Volanti della Questura di Napoli.
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