L’Archivio Segreto Vaticano si rivela
100 originali e preziosissimi documenti
per la prima volta esposti al pubblico, nella mostra
“Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela”.
All’interno delle sale dei Musei Capitolini
di Roma, 29 febbraio - 9 settembre 2012
Un’occasione assolutamente unica nella storia, almeno fino ad oggi, poter osservare direttamente, a pochi centimetri dai propri occhi, la firma autografa di Galileo Galilei in calce agli atti del suo processo, una lettera di Michelangelo sullo stato dei lavori della Fabbrica di S. Pietro, la falsa Donazione di Costantino, l’editto di Worms di Carlo V contro Martin Lutero e ancora decine di documenti assolutamente originali ed unici, per un totale di 100, provenienti dall’Archivio Segreto Vaticano.
In occasione del IV Centenario dalla fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano, La Santa Sede ed il Comune di Roma hanno unito gli sforzi per realizzare una mostra storica, definita da più parti un evento dal valore scientifico e mediatico senza precedenti.
Per la prima volta fuori dai confini della Città del Vaticano alcuni dei codici, atti e manoscritti di valore inestimabile, ci raccontano spaccati della memoria dell’uomo attraverso la mano dei protagonisti della Storia, quelli che siamo abituati a conoscere solo tramite i libri, resi incredibilmente vicini ed umani, attraverso le emozioni che una tale esposizione può regalare.
Il Cardinale Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa ci spiega la scelta di collocare la mostra presso i musei Capitolini: “[..] Tale sede, (i musei Capitolini N.d.r.) com’è noto, non è estranea alla Santa Sede e al Pontefice Romano; essa si collega, almeno idealmente, con lo stesso Archivio Segreto Vaticano nel nome del grande pontefice Francesco Della Rovere, Sisto IV, mecenate rinascimentale che impresse nell’Urbe la sua impronta indelebile”
Infatti, fu proprio Sisto IV che ordinò nel 1471 di raccogliere la Lupa bronzea e altri tesori archeologici nel Palazzo dei Conservatori in Campidoglio. Si formò così il primo nucleo degli attuali Musei Capitolini. Inoltre a Sisto IV si deve anche la fondazione istituzionale della Biblioteca Apostolica Vaticana nel 1475.
L’Archivio Segreto Vaticano è il luogo depositario di un’immensa ed in parte sconosciuta fonte di conoscenza. Nell’immaginario collettivo evoca fascino e mistero e non c’è studioso, storico o semplice appassionato che non sogni di metterci piede. Fondato da Paolo V nel 1612, costituisce l’archivio della Santa Sede e custodisce, preservandoli e valorizzandoli, migliaia e miglia di documenti ed atti ufficiali relativi al governo della Chiesa, ma anche una quantità enorme di fondi che nei secoli sono stati donati alla Santa Sede o acquisiti dalla Chiesa di Roma.
L’Archivio Segreto Vaticano è uno dei più importanti e prestigiosi centri di ricerca storica del mondo ed offre un servizio ai ricercatori, (da quando papa Leone XIII, nel 1881, ne aprì le porte agli studiosi) senza distinzione di paese e religione. Ma non bisogna dimenticare che la sua funzione principale è quella di contribuire all’attività del Romano Pontefice. Il termine secretum, riscontrato per la prima volta verso la metà del ‘600 è da intendere secondo l’accezione di privato, personale, proprio del Pontefice che, ancora oggi come in passato, vi esercita giurisdizione esclusiva. La documentazione raccolta nell’Archivio, copre un arco cronologico di circa dodici secoli (sec. VIII-XX) e si estende per 85 km lineari di scaffalature dislocati in diversi ambienti, in particolare nel bunker sotterraneo - voluto da Paolo VI e inaugurato da Giovanni Paolo II nel 1982 - un locale su due piani ricavato nel sottosuolo del Cortile della Pigna dei Musei Vaticani.
La ricerca nell’Archivio Segreto Vaticano è gratuita, ma per poter visitare L’Archivio bisogna ricevere il nulla osta del Prefetto, che guida l’Archivio su nomina del Sommo Pontefice e risponde al Cardinale Archivista, ed è necessario il possesso del titolo di Laurea specialistica (quinquennale) o di altro diploma universitario equivalente.
Inoltre è possibile consultare i documenti desegretati solo fino ad un determinato limite cronologico, che è stabilito per consuetudine in un pontificato deciso dal Papa regnante, attualmente posto alla fine del pontificato di Pio XI (febbraio 1939). Meritano menzione le particolari deroghe a questa tradizione volute da papa Paolo VI, il quale, immediatamente dopo la fine del Concilio Vaticano II, nel 1965, rese accessibili i documenti del periodo conciliare (1962-1965), e da Giovanni Paolo II, il quale ha reso consultabile il fondo denominato -Ufficio Informazioni Vaticano, Prigionieri di Guerra – (1939-1947).
Ma oggi chiunque, grazie alla mostra Lux in Arcana, ha la possibilità di “entrare” in quel luogo affascinante e avvolto da sempre in un’aura di mistero. Scrutando quei documenti esposti, si vive la sensazione di essere catapultati a ritroso nel tempo, ed osservare in diretta ora uno, ora l’altro evento storico, provando spesso pure empatia per i protagonisti delle vicende: come non immaginare ad esempio la gioia di San Francesco dopo aver ottenuto, da Papa Innocenzo III, la Bolla (e quindi l’ufficializzazione) della regola da lui redatta? O l’enorme peso e responsabilità che devono aver gravato sulla coscienza del futuro Papa Celestino V, una volta chiamato dai cardinali al soglio pontificio? E ancora lo sconforto provato da Papa Pio IX alla firma dell’atto di resa dell’esercito papale dopo la breccia di Porta Pia? O come non avvertire chiaramente la mestizia che emana lo sconsolato messaggio di Maria Stuarda a papa Sisto V, inviato dal carcere poco prima della sua esecuzione capitale?
In realtà ognuno dei 100 documenti esposti, potrebbe meritare una mostra sé stante, raccontando pagine e pagine delle vicende umane. Eppure, spiega monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Segreto, l’idea iniziale era quella di esporre fino a 300 documenti ma poi, per una serie comprensibile di difficoltà oggettive, si è deciso di “limitare” il numero dei pezzi esposti a 100, scelti però tra quelli che suscitano maggior interesse tra il pubblico. In effetti incuriosiscono non poco ad esempio il “Codice per la decodifica delle lettere cifrate di Alessandro VI”, o “la lettera di Lucrezia Borgia al padre Alessandro VI”, o ancora “gli atti del processo ai templari” con 231 deposizioni scritte su una pergamena di 60 metri!
Lo scopo della mostra, oltre alla celebrazione del IV centenario della fondazione dell’Archivio Segreto, è anche quello di raccontare che cos’è e come funziona l’Archivio dei Papi. Lux in arcana quindi, cioè luce in ciò che è impenetrabile, incomprensibile. Come ci spiega monsignor Pagano: “ad eccezione dei ricercatori che lo frequentano abitualmente, l’Archivio Segreto Vaticano costituisce davvero per la stragrande maggioranza delle persone un ≪arcano≫, una realtà misteriosa perché sconosciuta. Questa Mostra, oltre ad un intento naturale di visione estetica di cimeli storici noti e meno noti, parimenti affascinanti, intende far luce sulla realtà di questa antichissima Istituzione, sulla sua natura, i suoi contenuti, la sua attività: rivelarla, insomma, per quello che e davvero”
Si è allestita quindi una mostra che potesse facilmente guidare lo spettatore nella comprensione dell’ ampio lavoro che si svolge all’ interno dell’ Archivio Segreto Vaticano. Il percorso espositivo inizia nella Sala degli Orazi e Curiazi, che ospita la sezione denominata “Il Custode della Memoria” dove si rappresenta il contenuto generale dell’Archivio Segreto Vaticano: sono quindi esposte le principali tipologie dei documenti conservati: diplomi ed editti, bolle e lettere, brevi e registri papali, codici, documenti contabili e atti processuali, formulari e cifrari..
Si prosegue poi nel Palazzo dei Conservatori, con sette macroaree tematiche: “Tiara e Corona”, “Nel segreto del conclave”, “Sante, regine e cortigiane”, “La riflessione e il dialogo, “Eretici, crociati e cavalieri”, “Scienziati, filosofi e inventori”, “L’oro e l’inchiostro”, ognuna con documenti relativi al tema dell’area.
A seguire, il percorso si estende negli spazi del Palazzo Clementino-Caffarelli, dove i visitatori potranno farsi un’idea del lavoro del Laboratorio di Restauro e Conservazione dei sigilli, come anche dell’attività del Laboratorio di Conservazione, Restauro e Legatoria, il cui obiettivo è la tutela del patrimonio documentario dagli agenti di degrado chimico, fisico, biologico e ambientale; infine si illustrano i compiti del Laboratorio di Fotoriproduzione Digitale che, ad oggi, ha già acquisito circa 2,5 milioni d’immagini. Il complesso lavoro dell’archivista viene invece raccontato attraverso dei filmati.
I singoli documenti esposti in mostra saranno accompagnati da approfondimenti multimediali - proiezioni, grafica dinamica, video su schermi ultrapiatti – per permettere al visitatore di collocare il documento nel contesto storico di riferimento, ed approfondire le storie dei personaggi.
Probabilmente la mostra dell’anno. Da non perdere.
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Roma, Musei Capitolini (piazza del Campidoglio 1)
domenica ore 9.00 - 20.00 (ingresso consentito fino alle ore 19).
Giorni di chiusura: lunedì, 1 maggio
Tel. +39 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)
www.luxinarcana.org
www.museicapitolini.org
www.060608.it
FOTO: Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
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