home | noi | pubblicita | abbonamenti | rubriche | mailing list | archivio | link utili | lavora con noi | contatti

Giovedí, 22/10/2020 - 15:13

 
Menu
home
noi
video
pubblicita
abbonamenti
rubriche
mailing list
archivio
link utili
lavora con noi
contatti
Accesso Utente
Login Password
LOGIN>>

REGISTRATI!

Visualizza tutti i commenti   Scrivi il tuo commento   Invia articolo ad un amico   Stampa questo articolo
<<precedente indice successivo>>
Gennaio-Febbraio/2012 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Usa/2
Quali le origini del Black History Month - La celebrazione della cultura e della storia afro-americana
di Claudio Ianniello


Per molto tempo la storia degli Stati Uniti è stata considerata solo dal punto di vista dei “bianchi”, relegando la popolazione di colore ad un ruolo molto marginale. Questa è stata la molla che ha indignato lo storico di colore Carter G. Woodson, brillante mente del secolo scorso che ha fortemente voluto la riconsiderazione del ruolo dei neri nella collettività statunitense.
Proveniente da una famiglia di ex schiavi, fu uno dei pochissimi neri che riuscirono, nei primi del ‘900, a studiare ad Harvard ottenendo un dottorato in Storia. E’ considerato il padre della Storia afro-americana. Durante i suoi studi il suo più grande cruccio fu quello di non vedere mai citati nei testi di Storia, se non come soggetti passivi, esponenti della popolazione afro-americana. Decise allora di fondare “l’Associazione per lo studio della Storia e della vita dei neri”.
Si adoperò con tale determinazione nell’attività di rivalutazione e rilettura della storia delle popolazione di colore, da ottenere, nel 1926, che la seconda settimana di febbraio fosse considerata la “Settimana Della Storia dei Neri”. Scelse quel particolare periodo dell’anno perché corrispondente alla settimana in cui nacquero sia Abraham Lincoln, che abolì la schiavitù, sia Frederick Douglass, primo afroamericano ad essere candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti nel 1872 e sostenitore dell’uguaglianza dei diritti di tutti gli uomini, nonchè consigliere dello stesso Lincoln durante la Guerra Civile.
Woodson e la sua associazione, intendevano riscattare anni di oblio delle vicende dei neri, valorizzare i contributi che la popolazione nera ha offerto alla società americana, avvicinare progressisti bianchi felici di poter approfondire parti di storia del Paese trascurata.
Nel 1976 la “Settimana Della Storia dei Neri” divenne il “Mese della Storia dei Neri”, soprattutto a seguito dei movimenti per i diritti civili degli anni precedenti: da Martin Luther King, che era a favore di una completa integrazione con i bianchi e rinnegava la violenza, al Black Power, fondato nel 1966 da Stokely Carmichael come un movimento di soli neri, che rivendicava le sue matrici africane arrivando a legittimare la violenza, così come le Black Panters del 1966, fondate dagli attivisti Bobby Seale, Huey Newton e Eldridge Cleaver (I due movimenti confluirono nel 1968), fino ad arrivare a Malcom X, che voleva la libertà, a costo di “ogni mezzo necessario".
Così, sull’onda inarrestabile dei movimenti sociali, anche il 38°Presidente degli Stati Uniti, Gerald R. Ford, invitò tutti gli americani ad approfittare del mese di febbraio per onorare i risultati, troppo spesso trascurati, conseguiti dai neri americani in ogni campo della crescita e dello sviluppo della collettività statunitense.
Tuttavia oggi Il “Black History Month” provoca un intenso dibattito culturale. E’ utile e opportuno un mese dedicato alla storia di una razza? Da molte parti giunge infatti la preoccupazione che l’interesse per la storia nera possa essere relegato alle attività di un solo mese all’anno, invece di comprendere come essa sia parte di ogni momento ed aspetto degli Stati Uniti. Il noto attore Morgan Freeman, ad esempio, è un critico del Black History Month ed ha dichiarato: "Non voglio un Mese della Storia dei Neri, la storia nera è la storia americana ".
Inoltre c’è da aggiungere la critica proveniente da esponenti del Partito Repubblicano. Questi ultimi considerano come un’ipocrisia, tipica dei democratici, l’aver fatto proprio nel tempo il concetto dell’emancipazione dei neri, in realtà appartenente in gran parte alla storia di esponenti del Gop. Basti pensare che “l’abolizionista per eccellenza” Abraham Lincoln, fu il primo presidente del Partito Repubblicano.
Per questo motivo un deputato della Florida, il repubblicano afro-americano Allen West, ha voluto ricordare le radici abolizioniste del suo partito, condannando le iniziative che sanno di “concessioni” verso gli afro-americani, che “la Washington dei democratici” continuerebbe a perseguire per mantenere i neri “dipendenti” dalle politiche di governo, ostacolandone una completa emancipazione.
La risposta a queste critiche, in realtà piuttosto generica, proviene dagli ambienti culturali favorevoli al Black History Month che sostengono: “fino a quando la storia nera non sarà scritta nei libri nella sua globalità e conosciuta per quello che è stata realmente, e non per la cultura predominante dei decenni, il Black History Month dovrà continuare ad essere celebrato”.
Oggi “Black History Month” è diventato anche una linea di abbigliamento sportivo di un noto brand americano, che ogni anno prepara nuove serie di scarpe, cappellini e t-shirts per l’occasione!
Chissà cosa ne penserebbe Carter Woodson.

FOTO: dal sito http://www.wjcc.k12.va.us

<<precedente indice successivo>>
 
<< indietro

Ricerca articoli
search..>>
VAI>>
 
COLLABORATORI
 
 
SIULP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
 
Cittadino Lex
 
Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!
 
 
 
 
 

 

 

 

Sito ottimizzato per browser Internet Explorer 4.0 o superiore

chi siamo | contatti | copyright | credits | privacy policy

PoliziaeDemocrazia.it é una pubblicazione di DDE Editrice P.IVA 01989701006 - dati societari