Il perdono responsabile. Si può educare al bene attraverso il male?
Le alternative alla punizione e alle pene
“Quando, da magistrato, svolgevo le funzioni di giudice istruttore, succedeva che dovessi emettere mandati di cattura, provvedimenti coi i quali disponevo che una persona, prevedendolo la legge, venisse rinchiusa in carcere in custodia cautelare (la prigione prima della condanna). Poniamo che avessi disposto l’arresto di una persona accusata di aver compiuto una rapina in banca minacciando un cassiere con un temperino: succedeva che qualche giorno dopo si presentasse nel mio ufficio a chiedere un permesso di colloquio la moglie, accompagnata da un bambino di pochi anni. La situazione mi poneva interrogativi insolubili, perché non ero in grado di trovare la giustificazione all’aver sottratto al bambino il papà. Quale responsabilità aveva, il bambino, perché subisse la sofferenza della privazione del padre?”.
In questo saggio, l’ex magistrato Gherardo Colombo ricostruisce l’evoluzione del concetto di pena, analizzandolo congiuntamente con le nozioni di responsabilità, perdono, vittima e deviante e non manca di affrontare le nuove pratiche di giustizia, la cd. giustizia riparativa, che lentamente emergono negli ordinamenti internazionali, al fine di coinvolgere condannati e vittime del reato in un processo di concreta responsabilizzazione. La mediazione penale, però, fatica ad affermarsi nel nostro Paese, nonostante numerose ricerche internazionali abbiano dimostrato che essa contribuisce a ridurre la recidività.
Gherardo Colombo, pubblico ministero presso la Procura di Milano dal 1989 al 2005, poi giudice di Cassazione, ha lasciato la magistratura nel 2007. Come pm ha condotto o collaborato a celebri inchieste: la scoperta della loggia P2, il delitto Ambrosoli, i fondi neri dell’Iri, Mani pulite. Oggi è presidente della casa editrice Garzanti.
Gherardo Colombo
Il perdono responsabile.
Ponte alle Grazie
132 p., € 12,50
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Primavera araba
17 dicembre 2010: poliziotti tunisini sequestrano un paio di cassette di verdura a Mohamed Bouazizi, venditore ambulante abusivo, che si dà fuoco. E’ il fuoco della “primavera araba”, che ha infiammato tutto il nord Africa, provocando la caduta dei regimi che da decenni soffocavano Tunisia, Egitto, Algeria e Libia: Paesi diversi, ma affacciati sullo stesso mare, il Mediterraneo, che intrecciano inesorabilmente i loro destini al nostro.
Per comprendere la “primavera araba”, ossia la voglia di libertà di milioni di persone, occorre scendere nelle piazze, incontrare, verificare fonti e fatti: è quel che ha fatto Domenico Quirico, giornalista de La Stampa, inviato in nord Africa e testimone diretto dei drammatici avvenimenti, fino a condividere l’esperienza di un barcone di migranti, affondato al largo di Lampedusa.
Domenico Quirico
Primavera araba. Le rivoluzioni dall’altra parte del mare.
Bollati Boringhieri
217 p., € 14,00
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La vita immortale di Henrietta Lacks
“HeLa”: cellule speciali, praticamente immortali, comprate e vendute da decenni nei laboratori di tutto il mondo. Quattro lettere, iniziali di una persona in carne ed ossa, Henrietta Lacks, schiava, raccoglitrice di tabacco nei campi della Virginia. Quando morì, nel 1951, per un tumore, i medici prelevarono un campione dei suoi tessuti e si accorsero che le cellule tumorali continuavano a crescere fuori dal corpo, in laboratorio: da qui si sviluppò un’industria miliardaria.
Rebecca Skloot ha deciso di raccontare questa storia, che pone ineludibili domande sulla vita e sulla morte. A lei si deve la creazione di The Henrietta Lacks Foundation, che si batte perché vengano aiutate economicamente le persone bisognose che hanno dato un importante contributo alla scienza senza trarne vantaggi, soprattutto se la ricerca le ha usate a loro insaputa.
Rebecca Skloot
LA VITA IMMORTALE Di Henrietta Lacks
Adelphi
424 p., € 26,00
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L’Italia è razzista?
Dimenticati i luoghi comuni di decenni lontani sugli italiani ?brava gente?, oggi il nostro paese si confronta con i problemi della presenza di “stranieri” il cui numero negli ultimi 20 anni è salito vertiginosamente. Il settimo Almanacco Guanda, curato da Ranieri Polese, intende far conoscere l’entità del fenomeno (non solo dei nuovi migranti, ma anche di quanti già da anni vivono e lavorano stabilmente in Italia) e proporre una discussione a più voci su temi come integrazione, accoglienza, sfruttamento, razzismo, paure.
Con i contributi di: Nicola Angrisano, Valeria Benvenuti, Gianni Biondillo, Andrea Camilleri, Luciano Canfora, Franco Cardini, Barbara di Gregorio, Marcello Fois, Christian Mirra, Edoardo Nesi, Ferruccio Pinotti, Luisa Pronzato, Adriano Sofri, Gian Antonio Stella, Slavoj Zizek..
AA.VV.
Con quella faccia. L’Italia è razzista? Dove porta la politica della paura.
Almanacco Guanda - Guanda
150 p., 16,00 € 25
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Professione giornalista
Nella quinta edizione, riveduta ed aggiornata, del notissimo manuale di Alberto Papuzzi “Professione giornalista”, il giornalismo – che viene esaminato attraverso il suo linguaggio di base sviluppato dalla stampa quotidiana – mostra tutta la forza di una materia viva, con un linguaggio capace di adattarsi plasticamente ai mutamenti sociali e tecnologici.
Il manuale, rispetto alla passata edizione, è stato arricchito di due capitoli completamente nuovi, sul giornalismo politico e quello online, presentando così in quadro esaustivo di tutti gli ambiti in cui viene esercitata la professione. La materia è stata riorganizzata in tre parti: le tecniche, su notizia e generi giornalistici; i media, sulle diverse proprietà del linguaggio giornalistico secondo i canali su cui è veicolato; le regole, sulle questioni deontologiche ed etiche.
Alberto Papuzzi
Professione giornalista. Le tecniche, i media, le regole.
Donzelli Editore
355 p., € 25,00
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La Costituzione e i diritti
Il volume di Palombarini e Viglietta ripercorre la storia di Magistratura democratica dal 1964, anno della sua fondazione, all’ultimo governo Berlusconi, che in più di un’occasione non ha esitato a definire i magistrati “cancro della democrazia”. Nata come corrente di “sinistra” della magistratura, obiettivo di MD è stato fin da subito quello di dar vita a una diversa concezione della giurisdizione e ad un differente modello di magistrato.
Palombarini e Viglietta danno conto di una “vicenda collettiva fatta negli anni dalla passione civile e dall’impegno politico-culturale di centinaia di magistrati e sostenuta dal consenso di migliaia di loro, oltre che di ampi settori della cultura italiana, [che] inevitabilmente si intreccia con la storia della magistratura e con quella del paese” (dalla Premessa).
Giovanni Palombarini e Gianfranco Viglietta
La Costituzione e i diritti. Una storia italiana
Prefazione di Stefano Rodotà
Edizioni Scientifiche Italiane
544 p., € 48,00
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