Come anime scelte che si ritrovano (Robin, pag. 168, 12 euro) è il titolo di un libro di racconti di Gianni Verdoliva, un giornalista che si occupa da anni di questioni mediorientali e che stavolta ha voluto cimentarsi con la narrativa, quella che si misura sulla breve distanza del componimento breve.
Venti racconti in cui emerge il profilo di altrettanti personaggi, uomini e donne: c’è Susy “assonnata e distratta” che ha “i capelli biondi platino pettinati a frangia e la minigonna”. E poi c’è Niccolò che era stato “un amore di bimbo. Almeno così si ricordava lui e così gli ricordavano i nonni…un bimbo solitario, spesso preso nel suo mondo a fantasticare, tra astronavi e castelli incantati…”. E poi c’è Teresina, Caterina e Michela. C’è Giusy, ospite in un agriturismo che prima era stato una fattoria - dove in sella a una bicicletta “si sente in assoluta libertà, a sfrecciare con i capelli al vento lasciando andare i pedali che si muovono da soli per la rincorsa e la discesa”.
Personaggi, quelli tratteggiati da Gianni Verdoliva, realistici e verosimili, quotidiani ma tutti con una particolare sensibilità, tutti capaci di cogliere qualche aspetto, qualche dettaglio, qualche minuzia del mondo che li circonda e in cui sono inseriti, inclini a comprendere la verità più profonda delle cose, che agli altri sfugge.
Ha scritto Luisa Gentile nella prefazione: “I personaggi di Gianni sembrano avere spesso un destino preciso: ridare vita ai fantasmi buoni del passato, rivivere la storia spesso sfortunata e tragica, perseguitata dalla sorte avversa o dalle convenzioni del tempo; sanno risvegliarli anche se appartengono ad un’altra dimensione, rimuovono gli ostacoli rendendo loro la meritata giustizia. Solo a questo punto ritrovano opportunità inattese, energia nuova da reimpiegare nella loro quotidianità. Un universo, quello creato da Gianni, dove le anime possono vivere in totale corrispondenza e comunione nel tempo e nello spazio”.
Franco Negrini
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