“Onde venisti? Quali a noi secoli
sí mite e bella ti tramandarono?
fra i canti de’ sacri poeti
dove un giorno, o regina, ti vidi?”
Dall’Ode “Alla Regina” – G. Carducci
Continuano nel 2012 le importanti iniziative culturali all’interno
del Quirinale, fortemente sostenute dalla Presidenza
della Repubblica, desiderosa di rendere sempre fruibile
il Palazzo degli Italiani, impegni istituzionali
permettendo. Questa volta si tratta della mostra "Margherita di Savoia
e la Biblioteca del Quirinale"
Dal 23 febbraio al 17 marzo 2012, nella Sala delle Bandiere del Palazzo del Quirinale, è possibile visitare l’interessante esposizione “Margherita di Savoia e la Biblioteca del Quirinale”, che costituisce un approfondimento monografico all’interno della mostra Il Quirinale. Dall’Unità d’Italia ai giorni nostri, allestita in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
La mostra è curata da Lucrezia Ruggi D’Aragona ed è promossa dal Segretariato generale della Presidenza della Repubblica Italiana.
Il percorso espositivo, attraverso le opere e le testimonianze documentali esposte, si propone come un’analisi della figura della Regina Margherita, personalità poliedrica, risaltandone sia il temperamento nobile e determinato, grazie al quale ebbe grande influenza in famiglia e a corte, sia la naturale sensibilità e propensione all’arte, che la portò a sviluppare una raffinata cultura ed un’attenzione particolare al comune sentire del popolo.
Nata a Torino il 20 novembre 1851, divenne la prima Regina d'Italia sposando Umberto I di Savoia, poiché la moglie di Vittorio Emanuele II, Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, morì nel 1855, prima della proclamazione del Regno d'Italia (1860).
Fu una regina amatissima, dotata di immenso fascino, grazie al quale seppe raccogliere intorno alla monarchia l’élite culturale e artistica del tempo. Non c’è da stupirsi quindi se anche un poeta considerato generalmente antimonarchico, come Giosuè Carducci, non seppe resistere all’ "Eterno femminino regale", titolo di una prosa a lei dedicata, nella quale esaltò tutte le qualità di Margherita ponendola a modello dell’ideale femminile. Oppure quando nel 1878, in occasione di una visita della famiglia reale a Bologna, scrisse l'Ode Alla Regina d'Italia in onore della regina Margherita, per la quale venne pure accusato di essersi “convertito” alla monarchia.
Noncurante delle critiche ricevute, Carducci dedicò alla Regina anche un’ulteriore ode Il liuto e la lira. Ma non fu l’unico a subire il fascino di Margherita di Savoia: La scrittrice e giornalista Matilde Serao le dedicò la breve opera “Come un fiore” del 1900, Giovanni Pascoli le rese omaggio nel suo inno "Pace!", Gabriele D'Annunzio nel romanzo “Il Fuoco” e così molti altri scrittori e poeti furono ospiti graditi alla sua corte e da lei trassero ispirazioni come Antonio Fogazzaro, Riccardo Zanella, Salvator Gotta, Giovanni Prati, Giuseppe Giacosa, Ugo Oietti.
Circondata da letterati e intellettuali, la Regina Margherita raccolse un gran numero di libri che confluirono nella sua biblioteca privata, allestita in una stanza inclusa nel suo appartamento e arredata con la preziosa libreria di Pietro Piffetti (da qui il nome Biblioteca Piffetti), uno dei maggiori ebanisti piemontesi al servizio della Casa Reale. Il fondo della biblioteca della Regina Margherita confluì nel 1927 nella Biblioteca del Quirinale (fino a quel momento contenente opere prevalentemente a carattere giuridico-amministrativo) andandone a costituire il nucleo principale, con volumi di altissimo spessore e raffinato gusto.
Per rendere un’idea della tipologia ed il prestigio di questi libri, la mostra è stata corredata da postazioni multimediali per la lettura di e-books e di riproduzioni virtuali, sia dell’originaria biblioteca della Regina, sia dell’attuale Biblioteca della Presidenza della Repubblica.
E i volumi in mostra costituiscono proprio il trait d’union delle opere presentate nel percorso espositivo, provenienti prevalentemente da prestatori esterni, sviluppando un percorso sistematico attraverso le differenti tematiche.
Dalla letteratura quindi alla musica, altro campo dove la Regina Margherita si è dimostrata capace promotrice di importanti eventi: introdusse la musica da camera in Italia e fondò il Quintetto d'Archi di Roma diretto da Giovanni Sgambati che, insieme ad Ettore Pinelli, istituì a Roma il Liceo musicale di Santa Cecilia, compose sinfonie, quintetti e quartetti, col merito di ampliare di molto la conoscenza del patrimonio musicale romantico in Italia.
Alcuni brani musicali, che sottolineano il legame di Margherita con quest’arte, sono diffusi all’interno della mostra e accompagnano il visitatore in sottofondo. Margherita stessa amava suonare il mandolino e un pregiato esemplare dello strumento, a lei appartenuto, è ammirabile in una teca espositiva.
Alla morte del marito Umberto I di Savoia (il 29 luglio del 1900 a Monza) la regina dovette dedicarsi al ruolo di regina madre. Da questo momento si prodigò ancora di più in opere di beneficenza e filantropiche: dalle numerose visite e gli ingenti lasciti ad ospedali e orfanotrofi, all’istituzione di istituti educativi, soprattutto infantili.
Poi venne la guerra e la regina madre trasformò in ospedale la sua residenza romana (come pure fece la Regina Elena con il Quirinale). Finita la guerra, si rifugiò a Bordighera (dove morì nel 1926).
Margerita di Savoia aveva anche un carattere tenace e forte: appassionata alpinista, fu la prima donna a scalare una delle più alte vette delle Alpi: il Monte Rosa. Per questo motivo le venne dedicato il rifugio “Margherita” costruito in prossimità della cima della montagna.
Orari: Dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30.
Domenica: dalle 8.30 alle 12.00. La mostra rimarrà chiusa tutti i lunedì.
Ingresso gratuito
Informazioni: www.quirinale.it www.civita.it
FOTO: Ufficio stampa Civita
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