Diversi e importanti musei e istituzioni culturali
rendono conto di che cosa sia stato il movimento che ha fatto
conoscere nel nostro Paese e nel mondo le opere
di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari,
Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz,
Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone,
Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio
A settembre ha aperto al pubblico l’evento Arte Povera 2011 a cura di Germano Celant, che si sta svolgendo contemporaneamente, fino ad aprile 2012, in diversi e importanti musei e istituzioni culturali attraverso l’Italia, nelle città di Bari, Bergamo, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino. L’iniziativa, che ha come fulcro il movimento nato nel 1967 con gli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, presenta su scala nazionale e internazionale, gli sviluppi storici e contemporanei di questa ricerca distribuendo le varie fasi e i singoli momenti linguistici in differenti luoghi: dal Castello di Rivoli, alla GNAM di Roma, dalla GAMeC, al MADRE, dal MAMBO di Bologna, al MAXXI, dalla Triennale di Milano al Teatro Margherita di Bari. L’intera operazione, per l’ampiezza dei contenuti, per il numero delle istituzioni coinvolte - 8 tra musei e enti culturali - si può considerare il progetto espositivo più importante mai realizzato su un movimento chiave dell’arte contemporanea italiana. Nella storia delle grandi mostre internazionali questo evento, dal forte impatto espositivo e mediatico, ha peculiarità di svolgersi in simultanea in diverse città, funzionando anche da connettivo per il sistema museale nazionale. E’ composto da un grande numero di installazioni ambientali d’Arte Povera, circa 250 datate dal 1967 al 2011, affiancate dalla presentazione di un contesto internazionale testimoniato dalla selezione di 50 opere di artisti europei e americani, insieme a un corollario di sezioni dedicate ai linguaggi della fotografia, del video, del libro e del teatro. Il tutto dispiegato in spazi il cui totale si aggira intorno ai 15 mila metri quadrati, tra architetture museali e contesti urbani, disposto su un percorso che comprende l’Italia dal Nord al Sud. Insieme ai singoli responsabili dei musei e delle gallerie il curatore Germano Celant ha concepito un arcipelago di mostre che, mettendo insieme un alto numero di opere storiche e recenti, si propone come un viaggio nel tempo dal 1967 al 2011, attraverso diverse situazioni architettoniche e ambientali, relativo agli avvenimenti nazionali e internazionali che hanno avuto come protagonisti gli artisti dell’Arte Povera.
Al Castello di Rivoli la mostra è in corso fino al 19 febbraio, alla GNAM di Roma apertura fino al 4 marzo, alla GAMeC di Bergamo fino ad aprile, al MADRE di Napoli, fino al 20 febbraio, al MAXXI fino all’8 gennaio, alla Triennale di Milano fino al 29 gennaio, al Teatro Margherita di Bari fino all’11 marzo.
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