Qual è il desiderio dei giovani del nostro tempo? Ormai superata la domanda: cosa vuoi fare da grande? Siamo certi che i nostri ragazzi a dieci anni sanno già la loro idea da realizzare: andare al Grande Fratello. Ecco! Questo è il sogno dei giovani e giovanissimi. Arrivare a partecipare in un qualsiasi programma televisivo. Ce ne sono stati di spettacoli da imitare per giungere al successo e alla notorietà.
E i genitori che cosa fanno? Sono i primi sostenitori di questo popolo di sognatori trasformandosi nei primi sostenitori per aiutare i figli ad entrare in un mondo irreale che, regolato dai media, moltiplica e allarga il mercato dell’effimero.
Tutto è basato sull’apparire, essere sempre in mostra, dimenticando ogni altra strada per un lavoro che richiederebbe volontà, impegno, fatica.
Ecco perché è inevitabile preferire il protagonismo facile.
Il giovane sogna ad occhi aperti un mondo falso ma troppo dorato, guadagni alti con poco impegno e rafforza la voglia di protagonismo.
Si cerca la celebrità a buon mercato lottando tra tantissimi altri giovani che affollano i casting televisivi ma che rigetta e spinge all’anonimato in tempi brevi.
L’importante è diventare famosi anche se è tutta una illusione che distorce la realtà e distrugge ogni esperienza della verde età. E’ così che si diventa adulti senza raggiungere una maturità individuale.
Non si cerca un mondo del lavoro senza l’esperienza e le conoscenze adeguate.
Ormai tutto è approssimativo e confuso perché manca il giusto approccio che dovrebbe aiutare le famiglie, e i giovani per una sana convivenza sociale.
Resta sempre e solo il desiderio di apparire in Tv o sui giornali. Ormai non si è più individuo ma soltanto personaggio.
E cosa resta alla maggior parte dei quei protagonisti degli invedibili programmi televisivi? Niente, ne futuro ne un presente, se non una vita senza più desideri, senza più progetti troppo presto accantonati e una esistenza vuota e invivibile.
Spariti i veri sentimenti e i contatti interpersonali, non più il desiderio di una vita vera e sana o l’amore per una attività degna di essere chiamata così.
La cura per contrastare tutto questo potrebbe esserci attraverso i “no” dei genitori, rivalutare l’obbedienza per contrastare la maleducazione dei nostri giovanissimi e dei giovani adulti.
Ciò che manca è la prevenzione attraverso un sistema educativo retto che ci permetta di contrastare questo disastro giovanile.
Manca oggi la costruzione del carattere attraverso l’importanza dell’onestà, l’impegno nel lavoro e il coraggio di affrontare la buona e la cattiva sorte.
I genitori devono intervenire con il loro comportamento oltre che con le parole e condurre una vita da imitare poiché vedendo e udendo il giovane farà una esperienza che lo seguirà per tutta la vita. Solo così, oltre che ascoltare le parole dei genitori, imiteranno ciò che è giusto fare.
I tempi sono cambiati, la società ha bisogno dei giovani per l’incremento dello sviluppo scientifico e tecnologico, attraverso il pluralismo e il multiculturalismo.
Non lasciamo allo sbando una generazione che potrebbe avere alte possibilità di vita e di successi se intelligentemente guidata.
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