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Settembre-Ottobre/2011 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
La Gioconda negata
di Carlotta Rodorigo


Il Comitato nazionale per l’Esposizione dei Beni Culturali italiano si accinge ad allestire una mostra in Firenze, onde valorizzare i beni storici, che dovrebbe tenersi nel 2013.
Tra le opere interessate all’evento non potranno mancare beni artistici noti in tutto il mondo, che potrebbero richiamare migliaia di persone appassionate all’arte italiana.
Per l’occasione, la provincia di Firenze aveva deciso di portare la Gioconda, il capolavoro di Leonardo Da Vinci, in Italia dal museo Louvre di Parigi, memore che nel 1963 il prezioso dipinto era stato inviato ed esposto a New York, al Metropolitan Museum e alla National Gallery di Washington.
La Gioconda, questa opera, la più discussa e celebre del maestro, nella quale gli storici dell’arte hanno voluto vedere alcuni personaggi di donna, e principalmente la nota Monna Lisa, moglie del fiorentino Francesco del Giocondo, venne portata in Francia da Leonardo nel 1516 su richiesta di Francesco I, suo grande ammiratore, che la acquistò per 4.000 ducati d’oro.
Nel quadro viene rappresentato il lieve affiorare della coscienza in un volto assente. Il sorriso di questo volto, un lieve cenno di animazione, un sorriso leggero come un movimento appena percettibile in un’acqua profonda ed immobile.
L’espressione della dama e il paesaggio alle sue spalle hanno qualcosa di ambiguo, in una luce crepuscolare su una natura fantastica.
Il cammino artistico di Leonardo era iniziato nella bottega di uno dei maestri più famosi del tempo, Andrea Verrocchio, presso il quale studiavano i giovani destinati ad acquistare grande notorietà.
Leonardo si esercitò in diverse branche, dalla pittura alla scultura, dall’oreficeria al restauro di statue antiche. In quel periodo iniziarono i molteplici interessi di Leonardo che abbracciavano lo scibile del suo tempo.
Trasferitosi a Milano vi rimase per 20 anni presso la corte degli Sforza, alternando l’arte con attività varie, nel campo della scienza e della tecnica, progettando piani di bonifica e sistemazioni urbanistiche. Studiò problemi di statica edile, ma anche botanica, matematica e anatomia, anche se molti progetti e disegni leonardeschi non vennero mai realizzati. Assorbito sempre più da studi e invenzioni trascurò per un certo periodo l’arte.
Studiò sistematicamente l’anatomia di cui elaborò un trattato sezionando i cadaveri nell’Ospedale di Santa Maria Novella. Indagò sul volo degli uccelli ed estere le sue ricerche alle leggi che regolano le correnti dell’aria e dell’acqua, seguendo una sua antica idea, quella di regalare all’uomo una macchina per farlo volare, ma anche strumenti nautici e macchine belliche.
Come pittore Leonardo creò una tecnica sfumata, con contrasti di luce delicati e di ombre che alleggeriscono i contorni creando un’illusione di atmosfera e di vita.
Notevoli i suoi scritti dominati da un grande entusiasmo per i misteri della natura in cui cerca la traccia del Divino.
Questo è Leonardo Da Vinci, un italiano, pittore, architetto, scienziato che ci ha lasciato un patrimonio culturale ineguagliabile.
Poco importa se il museo parigino non presterà la Gioconda all’Italia, ritenendola estremamente fragile per un trasporto.
Quest’opera è nata dal genio di un grande italiano e tutto il mondo lo sa, offriremo i nostri beni culturali, storici e ambientali, numerosi ed unici, nella mostra che si terrà nel 20113.

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