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Luglio-Agosto/2011 - Osservatorio
Il robot Spirit ucciso dal freddo
di Carlotta Rodorigo

Ifamosi rover della NASA progettati per girare in lungo e in largo sul pianeta Marte hanno avuto una felicissima storia, riuscendo a resistere molto al di là delle aspettative (a dire il vero molto caute) dell’agenzia spaziale americana. Inviati nel gennaio del 2004 sul Pianeta rosso, Spirit e Opportunity hanno fornito agli scienziati molte utili informazioni sull’atmosfera e sul suolo marziani. Ma i tecnici della NASA hanno definitivamente abbandonato le speranze di ricontattare Spirit. La NASA ci tiene a dire aveva progettato il rover con l’aspettativa che avrebbe lavorato per almeno tre mesi. In realtà il progetto molto accurato del rover già faceva presagire le sue fortunate performance, a meno di incidenti o di eventi inpredicibili. Gli ingegneri hanno ammesso che probabilmente non ci sarebbe più nessuna comunicazione tra Spirit e la terra, e hanno quindi interrotto i tentativi di entrare in contatto con Spirit. Il Rover è rimasto bloccato nella sabbia nel maggio 2009 e ha inviato la sua ultima comunicazione alla Terra circa 14 mesi fa. La missione del robot geologo è comunque stata un successo sorprendente. I suoi studi sulle rocce hanno gettato nuova luce sulla natura del suolo marziano, rivelatosi più umido e più caldo del previsto. Ieri i tecnici hanno inviato l’ultimo tentativo segnale per tentare di ristabilire le comunicazioni. La posizione di Spirit nelle sabbie di Marte ha causato l’inclinazione del rover in modo da rendere due dei suoi pannelli solari inservibili. Questo ha probabilmente impedito, soprattutto durante gli inverni marziali, la giusta quantità di energia elettrica per far proseguire le sue funzioni. La polvere sui pannelli potrebbe aver ulteriormente compromesso la sua efficienza. E’ probabile che il freddo estremo abbia danneggiato molti componenti critici e le connessioni sui robot. Spirit è stato il fratellino sfortunato, si fa per dire, della coppia inviata su parte nel 2004. Infatti, a dispetto di tutte le previsioni, il secondo veicolo, Opportunity, continua a girare in lungo e in largo sulla superficie del pianeta rosso ancora oggi. Spirit è stato inviato nel cratere Gusev, largo 170 km, un luogo che si trova quasi sull’equatore marziano, nell’emisfero sud. Le immagini satellitari hanno in passato suggerito che questo cratere potrebbe essere stato un enorme lago, un tempo. Ed è proprio questo il motivo della sua visita da parte di Spirit. All’inizio sembrava essere stato un “buco nell’acqua”, in altre parole non c’erano molte tracce nel luogo di atterraggio si Spirit di presenza di acqua nel passato. Ma quando il robot raggiunse alcuni altipiani a 2 km e mezzo di distanza, finalmente sono arrivate le prove. Alcune rocce presentavano caratteristiche dovute al prolungato contatto con l’acqua. La NASA sta ora preparando una nuova missione, che porterà su Marte il terzo fratellino della fortunata serie, Curiosity, il cui lancio è previsto verso la fine dell’anno.

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