Versione evoluta del “low cost”, in rete
l’arte di vivere gratis sta vivendo
un nuovo boom. Non solo per ragioni di necessità, ma anche
per ripensare un’economia basata
non solo sui soldi, ma anche sui rapporti umani
«La povertà è gratis», diceva Leo Longanesi. Eppure, se scambiaste due chiacchiere con Kyle Macdonald, blogger canadese di 31 anni, vi racconterebbe che anche una casa può esserlo. Cinque anni fa, infatti, è riuscito con soli 14 scambi ad ottenere quello che voleva: un’abitazione tutta sua. Il punto di partenza: una graffetta rossa. Potrebbe sembrare una di quelle inverosimili leggende metropolitane, eppure quella di Kyle è una storia vera. Un giorno di luglio decise di pubblicare un annuncio sul famoso sito di inserzioni americano Craigslist: «Mi chiamo Kyle, sono un disoccupato canadese di 26 anni, voglio una casa in baratto, inizio lo scambio offrendo la graffetta rossa che c’è sulla mia scrivania». Le prime a rispondere al suo annuncio sono state due signore di Vancouver che gli hanno proposto una penna a sfera. Nel giro di poche settimane, l’idea del giovane canadese ha fatto il giro del mondo: la Cnn e la Bbc si contendevano le sue interviste e, sull’onda del successo, Kyle è riuscito a barattare la sua penna con una maniglia in ceramica, la maniglia con un barbecue, il barbecue con un generatore di corrente. Via via, passando per un gatto delle nevi, un terreno, un furgoncino e un globo luminoso dei Kiss, è arrivato ad ottenere un ruolo in un film di Corbin Bernsen. Proprio quest’ultimo scambio è stato decisivo: in cambio del suo ruolo, infatti, Kyle riceve gratuitamente per un anno una casa dal comune canadese di Kipling. A un anno esatto dalla sfida lanciata online, il giovane canadese fa ingresso nella sua casa e, per festeggiare, pianta in giardino un’enorme clip rossa.
Heidemarie Schwermer, invece, un appartamento suo ce l’aveva. Solo che un giorno prende coraggio e decide di inseguire una volta per tutte il suo ideale di vita: “non avere niente per essere molto”. Dopo essere riuscita a consolidare una rete di relazioni fondata sul baratto di beni e di servizi, si libera prima del suo mobilio, poi del suo appartamento, dello studio che utilizzava come psicoterapeuta e infine dell’assicurazione sanitaria. La sua vita cambia radicalmente: in cambio di vitto e alloggio diventa la custode degli appartamenti di chi deve partire per un viaggio, si occupa con amore della cura di piante e fiori, e animali; concorda con un negozio di alimenti biologici l’approvvigionamento di cibo in cambio di un aiuto; avvia molte altre iniziative partendo dal presupposto che «esiste un equilibrio che è superiore a ciò che si può contare e contabilizzare». La sua straordinaria avventura è raccontata nel libro “vivere senza soldi”: 184 pagine di carta riciclata nelle quali l’ex psicoterapeuta, tra momenti di sconforto, grandi vittorie e crisi spirituali, spiega il suo radicale cambio di vita.
In Italia, l’avanguardia più organizzata di chi cerca di disintossicarsi dal denaro si concentra in una community, “zerorelativo”, che ha raccolto quasi 15.000 aderenti, che chiamano se stessi “barter”. L’obiettivo è il baratto, lo scambio di servizi e di beni ai quali non si vuole attribuire un valore preciso.
Paolo Severi, Valeria Marigo, Gabriele Banorri e Daf, gruppo fondatore di “zerorelativo”, hanno la loro base vicino a Pesaro, da dove partono per fiere e mercatini. Ma, soprattutto, insegnano ai loro seguaci come scambiare su Internet, come si rende desiderabile un vecchio paio di sci, come si misura l’affidabilità di un dog sitter. E un po’ di filosofia: «Ogni cosa ha un valore che è diverso da quello del mercato. Usandola, scambiandola e riusandola ancora alleggeriamo il pianeta e non spendiamo». Qualcosa del genere la fanno, a Torino, quelli di Manà Manà, associazione attiva ormai da cinque anni che propone “giornate senza denaro” durante le quali ognuno porta in piazza quel che vuole. A furia di esercitarsi, i torinesi sono giunti alla conclusione che il baratto è soltanto una tappa: «Il concetto di baratto può essere interpretato come una forma primitiva di commercio - dice il presidente di ManàManà, Filippo Dionisio - mentre quel che ci interessa è svincolare gli oggetti e i beni dal loro “prezzo”. Quanto vale un’ ora di favole raccontate ai bambini, o poter conservare un “nocost” terrazzo fiorito per una persona anziana? Dipende da chi offre e da chi riceve». Ora l’associazione ha prodotto un “kit” a disposizione di chiunque voglia organizzare eventi “senza moneta”, mentre il Comune di Torino, che ha sostenuto fin qui le giornate del baratto, le esporterà nei quartieri periferici, con l’ idea di far uscire l’esperimento dalla “nicchia” del centro storico.
Questo tipo di iniziative sembrano avere sempre più successo in tutta Italia. Lo scorso novembre “la settimana del baratto” ha raccolto oltre 12.000 adesioni su Facebook. “Non quello che hai ma quello che sei o che sai fare”: ogni anno (quest’anno dal 15 al 21 novembre) tantissimi Bed and Breakfast italiani offrono la possibilità di soggiornare gratuitamente in cambio di beni o servizi. Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione a base di prodotti tipici del luogo. Avete una enorme collezione di dvd e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una delle strutture che aderiscono all’iniziativa e in cambio avrete un indimenticabile weekend. Si può barattare un pernottamento con delle lezioni di musica o di fotografia, con delle ripetizioni o imbiancando una parete. L’importante è non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia e originalità.
Per gli appassionati di vino, imperdibile è il Baratto Wine Day: si entra nella stanza dello scambio, si lasciano le proprie bottiglie e si esce con altrettante bottiglie a scelta. Ininfluente il valore monetario del bene scambiato: una bottiglia vale una bottiglia. Indipendentemente dalla tipologia, dall’annata, dalla denominazione, dal prestigio reale o percepito. L’idea è nata a Genova e ora sta contagiando la Toscana, estendendosi ai produttori d’olio: ognuno porta le sue bottiglie e le scambia, tutti seguono commenti e consigli online.
Facendo un giro in rete (vedi info alla fine dell’articolo) ci si rende conto che vivere gratis e ottenere molte delle cose che servono per vivere e per divertirsi senza comprarle, è possibile. E non è detto che l’ unica buona ragione per farlo sia una drammatica necessità. C’è chi, come Heidemarie Schwermer, non ne può più di una società sempre più incentrata sul denaro e sulla conseguente mercificazione dei rapporti, chi è arrivato all’ overdose da spreco dopo essersi accorto di ciò che si accumula nei suoi armadi. Chi non sopporta più di veder buttare via cibo ancora buono, chi se la prende con i maghi della finanza e chi si è abituato a vivere limando ogni spesa e alla fine ha concluso che si può fare.
In rete
http://www.facebook.com/settimanadelbaratto?ref=search;
www.barattowineday.it;
www.eticambio.it;
www.viveregratis.it;
www.barattopoli.com;
www.tuttobaratto.it
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Di tutto un po’, tra voli e conti bancari
Volare
Si profilano nuovi orizzonti per le compagnie dei cieli che mirano ad aumentare il numero dei viaggiatori allettandoli con il no cost. Se Ryanair e Vueling promettono biglietti a costo zero a fronte dell’aumento dei costi di check-in e bagagli in esubero, Easyjet propone invece la stanza d’albergo gratis a chi viaggia sui suoi aerei pagando il biglietto normale. Punti di riferimento in rete per occasioni a costo zero siti di Viaggiogratis.it e Volagratis.com.
Banche online
Condizioni trasparenti, costi azzerati e rendimenti alti per i correntisti che effettuano operazioni online. La generazione e-banking conta al momento circa un milione e mezzo di utenti destinati a crescere nel tempo. Ad aggiungere appeal ai conti online l’abolizione dei costi di chiusura conto e i bassissimi o del tutto inesistenti costi sulle operazioni.
Media e informazione
Dalla carta stampata (free press) ai media elettronici, l’informazione “non ha prezzo” oggigiorno. La rivoluzione in bit non riguarda però solo i quotidiani ma anche la tv, che ora si può vedere sullo schermo del pc e senza pagare niente grazie allo streaming.
Ufficio e telefonia
Per organizzarsi un ufficio virtuale si trovano alternative gratuite all’onnipervasivo Office di Windows in programmi come Ubuntu e Open Office, senza contare poi la possibilità di inviare fax in modalità completamente gratuita con servizi come Faxalo. Dominatore incontrastato del no cost telefonico, la tecnologia Voip che attraverso siti come Skype e Jajah (che connette fra loro numeri di rete fissa in tutto il mondo) permette agli utenti di non spendere neanche un centesimo per connettere i 4 angoli del globo. Sono molte le possibilità anche di inviare gratis gli Sms, via computer (per esempio con Gizmosms.com) oppure direttamente tramite cellulare (usando i programmi Raxle o Skebby Pro).
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