Il problema dell’obesità è in prima linea nel pensiero degli italiani, anche se sappiamo che la fame nel mondo assilla ancora molte popolazioni.
L’obesità è una condizione patologica, caratterizzata da una quantità eccessiva di grasso nel nostro organismo quando c’è uno squilibrio tra le calorie ingerite e il loro utilizzo.
Molte sono le cause di questo squilibrio, cause esogene, cioè che provengono dall’esterno, in primis dallo scarso esercizio muscolare, la vita sedentaria, ma anche fattori psicologici come l’abitudine ad “eccessiva assunzione di alimenti” per un aumento smodato e patologico dello stimolo della fame.
Questo squilibrio può essere anche causato da fattori endogeni, come eredità, alterazioni funzionali dell’ipotalamo, o da endocrinopatie a carico della tiroide, del timo, o delle ghiandole sessuali.
L’obesità dell’età adulta con predisposizione fin dall’età giovanile è denominata obesità essenziale.
Il soggetto obeso rischia disturbi cardiologici, circolatori, eccessive sudorazione, psoriasi, diabete.
L’obesità è dannosa sulla resistenza vitale dell’organismo e quindi l’obeso è più fragile nell’affrontare malattie infettive, intossicazioni ed interventi chirurgici.
Il trattamento dell’obesità non è semplice ma è essenziale ridurre l’apporto calorico, l’introduzione di liquidi e di sali.
Per ridurre la fame vengono preferiti gli anfetaminici.
Ma per natura, noi cerchiamo di mangiare bene. Molti suggerimenti ci vengono dai media che sostituiscono la famiglia e la scuola.
E’ giusto questo modo di educare alla alimentazione? Fin quando ci suggeriscono che per fare buona cucina dobbiamo scegliere ingredienti buoni, costatando che i buoni prodotti hanno costi inferiori, il più delle volte è accettabile e tutto è chiaro e condivisibile.
Poi passando alla qualità dei prodotti ecco l’argomento lontano dalla realtà: qualità dei prodotti a Km zero.
Come si fa ad avere il massimo di un prodotto soltanto se viene coltivato sotto un orto di casa?
Noi non possiamo coltivare le arance nel nostro giardino e così per tutti gli altri prodotti che sono sulla nostra tavola e che consumiamo quotidianamente. Usiamo l’insalata in busta tagliata e pronta all’uso. Il prosciutto cotto o crudo proveniente da allevamenti intensivi.
Il supermercato fu un idea per riunire prodotti nazionali a prezzi ottimi.
Oggi troviamo alimenti cinesi che costano un decimo di quelli italiani ma il problema di una alimentazione corretta diviene ogni giorno più irrealizzabile.
Già dalla prima infanzia vediamo bambini obesi. Di chi o da che la colpa?
Pigrizie nel cucinare, poco tempo disponibile. Come rispondono i media per risolvere il problema dell’obesità? Insegnando ad una platea distratta piatti fantasiosi, tanto da assomigliare ad opere di Salvator Dalì.
Contando su colori contrastanti, che dovrebbero invogliare lo stomaco a godere di siffatti alimenti.
Burro, grasso, creme, fritti che dovrebbero farci dimenticare la sana dieta mediterranea che ci aiutava a far crescere i cari figli sani e forti senza piatti sofisticati e il più delle volte ora irrealizzabili per il tempo che richiedono per la loro preparazione.
I dolci con i loro contenuti di “grassi vegetali” non sempre identificabili ma in quantità eccessive hanno sostituito le merende tradizionali, la frutta e le verdure che i ragazzi non conoscono e non consumano più.
I risultati li vediamo guardandoci intorno e ci accorgiamo del problema quando ormai, anche intervenendo con diete da capogiro, pasti sostituiti da integratori, e non sempre si raggiunge lo scopo.
Non è mai tropo tardi…
Rimbocchiamoci le maniche e portiamo sulle nostre tavole quanto è utile per la nostra salute, perché un cibo sano, controllato, adeguato alla nostra vita può risolvere, anche se in parte, il problema attuale dell’obesità.
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