Si è svolto mercoledì 15 giugno a Bologna il seminario di studio organizzato dalla sezione emiliana dell’A.N.F.P. (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia) – col patrocinio di Università, Regione Emilia Romagna e Forum italiano sulla sicurezza urbana – dopo che la Corte costituzionale ha, con sentenza dello scorso mese di aprile, dichiarato parzialmente illegittima la norma del Testo unico degli enti locali sul potere di ordinanza sindacale che era stato notevolmente ampliato nel 2008 dal “pacchetto sicurezza”, suscitando non solo un vivace dibattito teorico tra gli studiosi in ordine alla sua compatibilità con la Costituzione, ma anche notevoli problematiche applicative. La discussione tra i docenti ed i funzionari intervenuti, però, non si è limitata alla questione delle ordinanze dei sindaci, affrontando invece anche tutti i nodi relativi alle competenze dei vari livelli territoriali relativamente a sicurezza e ordine pubblico, ruolo del Questore e delle polizie locali. L'esigenza di fondo resta quella di dare risposte concrete a quel diffuso senso d’insicurezza attraverso la garanzia dell’ordine pubblico, la lotta alla criminalità, il contrasto alle cosiddette “incivilites” ed allo stress culturale riferito all’insicurezza generata dai rapidi e diversificati cambiamenti della morfologia sociale e demografica della città.
“La sicurezza – ha sottolineato il dott. Enzo Marco Letizia, segretario nazionale A.N.F.P., durante l’intervento di apertura dei lavori – da strumento di garanzia dei diritti non deve diventare un valore strumentalizzato a fini politici. Il rischio è che si possa ripetere oggi ciò che purtroppo si è verificato in passato, quando in nome della sicurezza si sono consumati crimini efferati. L’ordine pubblico costituisce l’essenza stessa del sistema democratico, dello stesso Stato, ma esso non dovrebbe mai essere inserito in pericolosi circuiti elettorali. E’ significativo – ha proseguito Letizia – che il seminario si stia tenendo nell’anniversario della legge 121 del 1981, poiché è doveroso ribadire che, a trent’anni dalla sua approvazione, questo strumento deve ancora essere in parte attuato, in particolare laddove prevede l’attribuzione del coordinamento tecnico al Questore; i nuovi poteri dei sindaci hanno visto coinvolti i Prefetti, ma il Questore è rimasto sullo sfondo, pur essendo autorità provinciale di pubblica sicurezza. E’ da riconsiderarsi, inoltre, il ruolo delle polizie locali, che devono tornare alla loro missione originale: il controllo amministrativo locale delle autorizzazioni e concessioni è infatti la prima diga contro l’infiltrazione della criminalità organizzata e la diffusione dell’illegalità”.
Hanno poi preso la parola i professori Giupponi, Mezzetti e Morrone dell’Università di Bologna; Rossella Selmini e Gian Guido Nobili del Servizio Politiche per la sicurezza della Regione Emilia Romagna; Carlo di Palma, comandante della Polizia locale di Bologna; Sebastiano Licciardello dell’Università di Catania e Marco dell’Arte e Mauro Mancini Proietti, funzionari della Polizia di Stato.
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