“Ne valeva la pena” è il titolo dell’ultimo libro di Armando Spataro, sostituto procuratore della Repubblica a Milano. Ne valeva la pena è un’affermazione, non una domanda. Ne valeva la pena di affermare i principi dello Stato di diritto, senza badare alla posizione sociale degli imputati. Ne valeva la pena di combattere terrorismi e mafie con i codici in mano, ricordando il giudice Emilio Alessandrini. Il volume sembra nascere da una profonda amarezza di Spataro, derivante dal fatto che ben due governi, di opposte ideologie, hanno posto il segreto di Stato su una vicenda incompatibile con la democrazia, sebbene tutte le relative notizie fossero già ampiamente note e disponibili sul web. Proprio da quella vicenda, il caso Abu Omar, prende le mosse l’Autore, snocciolando dati e fatti, alternati al racconto di episodi legati alla sua vita professionale di magistrato orgogliosamente di parte: dalla parte della Costituzione repubblicana.
Armando Spataro
Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa.
Editori Laterza
613 p., 20,00 euro
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