Sul destino del vecchio aeroporto Boccadifalco e delle sue aree di pertinenza, si è smascherata una finzione che durava da anni e che è stata fonte di fortune politiche e giudiziarie.
I due ricordano che sono le aree dove sarebbe dovuta sorgere la famosa cittadella della sicurezza, cioè i nuovi e attrezzatissimi uffici direzionali e operativi della questura di Palermo, e per il quale furono pagati dalla Regione 180 miloni delle vecchie lire per il progetto.
Il governo Berlusconi bis e soprattutto il Capo della Polizia di allora, dottor De Gennaro, vantarono questa scelta come decisiva nella lotta contro la mafia e per la sicurezza, e patentarono di conseguenza di campione della lotta alla mafia, in pubblico dibattimento giudiziario, l’allora presidente della Regione oggi sen. Totò Cuffaro.
Spero che nessuno dimentichi le dichiarazioni rese in aula dal dottor Manganelli, che richiesto di un giudizio sull’azione dell’on. Cuffaro, ascrisse al suo buon operato, appunto l’impegno per trovare i fondi per la realizzazione di una così importante struttura.
E come dimenticare le parole dell’allora ministro Pisanu, oggi Presidente della Commissione Antimafia, che reputò quest’opera, assieme alla cittadella della sicurezza di Napoli, le più importanti realizzazioni della sua azione di governo.
Una struttura per la protezione civile è importante, ma a noi che fummo scettici allora e abbiamo continuato a esserlo in questi anni, e soprattutto ai palermitani deve essere detto dove, come e quando si realizzerà la struttura, che servirebbe alla lotta alla criminalità mafiosa e comune e permetterebbe ai poliziotti di lavorare nelle migliori condizioni possibili.
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