Ancora uno sguardo sull’affascinante mondo
delle metodiche d’indagine della Polizia. Al di là di fiction
e speculazioni televisive, il vero lavoro quotidiano
dei tutori della legge. Che cos’è, e in cosa consiste il segnalamento di Polizia?
Il rilevamento dei connotati personali viene denominato “segnalamento”. Per finalità ha il rilevamento, la descrizione e la conservazione dei caratteri di identificazione di una persona per effettuare una comparazione con quelli che ad essa eventualmente fossero stati rilevati o che potrebbero essere rilevati in futuro.
Esso puo` essere di quattro specie:
• Antropometrico, quando mediante misurazione, si rilevano le dimensioni di alcune parti del corpo;
• Descrittivo, quando si rilevano i connotati salienti e contrassegni, mediante descrizione;
• Fotografico, quando si riproduce, secondo l’osservanza di alcune prescrizioni tecniche, l’effigie della persona segnalata e quindi, indirettamente, i connotati della stessa;
• Dattiloscopico, quando si utilizzano le impronte papillari lasciate dai polpastrelli delle dita.
SEGNALAMENTO ANTROPOMETRICO.
L’ideazione del segnalamento antropometrico, meglio noto come bertillonage, si deve allo studioso francese Alfonso Bertillon (1853-1914). Fu sperimentato ufficialmente nel 1879, per alcuni mesi, all’interno della Prefettura di Polizia di Parigi ove il Bertillon fu assunto, in qualità di impiegato avventizio.
Il segnalamento antropometrico si componeva di undici misurazioni di alcune parti del corpo umano, ben individuate. Le rilevazioni antropometriche della testa, dell’orecchio, del braccio e del piede venivano effettuate con vari “compassi” metallici, mentre quella relativa all’apertura delle braccia con un’asta graduata.
Il tipo di segnalamento ideato dal Bertillon, nel decennio compreso tra il 1890 e 1900, fu adottato da molte polizie europee come sistema di segnalamento dei pregiudicati. Il lavoro del Bertillon, seppure apprezzato generalmente, venne giudicato, soprattutto dai funzionari di polizia londinesi, “più di carattere teorico che pratico”. Attualmente questo tipo di segnalamento non e` più praticato in Italia.
A partire dagli anni 50, le misure antropometriche, che ancora erano previste per i soli confronti internazionali, sono state eliminate del tutto dal cartellino segnaletico.
SEGNALAMENTO DESCRITTIVO.
Il segnalamento descrittivo consiste nel rilevare e fissare, descrivendoli, i caratteri di una persona, riferendosi principalmente a:
• Conformazione del corpo e delle diverse parti di esso;
• Funzionamento del corpo e delle diverse parti di esso, come ad esempio l’andatura.
I primi sono chiamati caratteri anatomico-morfologici e possono essere rilevati anche quando il corpo non si muove (ad esempio su un cadavere). I secondi invece vengono appellati caratteri funzionali i quali, oltre che dall’andatura e dalla mimica, sono rilevabili dall’espressione fisionomica, dal timbro di voce, dal modo di parlare, dal modo di scrivere.
I caratteri, sia essi anatomici, sia funzionali, che si riscontrano sulla persona con una certa frequenza e normalità si chiamano connotati.
I caratteri possono altresì essere psichici, fisiologici e patologici, ereditari, congeniti ed acquisiti, permanenti e modificabili, quantitativi e qualitativi. Per connotato si intendono quei caratteri poco importanti ai fini della identificazione perché comuni, frequenti e variabili e, in quanto tali, insufficienti a fissare da soli l’identità di una persona.
I connotati salienti, invece, sono quei caratteri invariabili o poco variabili, rari e ben visibili che, pur non essendo da soli sufficienti ad identificare un individuo, sono tuttavia utili in quanto restringono le ricerche ad un gruppo più limitato di individui. Attualmente i connotati salienti che vengono riportati sul cartellino segnaletico riguardano: l’iride e la cute, la statura, la corporatura, l’adiposità, il viso, la fronte, le sopracciglia, gli occhi, il naso, l’orecchio destro, la bocca.
Per contrassegni, infine, si indicano quei caratteri rarissimi, invariabili, anormali, che sono sufficienti da soli ad identificare un individuo (come ad esempio cicatrici, tatuaggi, deformazioni, mutilazioni etc.).
Anche i contrassegni possono essere sia anatomici sia funzionali.
SEGNALAMENTO FOTOGRAFICO.
Consiste nel rilevamento fotografico del volto di persone in occasione dell’assunzione dei rilievi segnaletici nelle forme prescritte dalla Legge. Si riferisce al volto ed al profilo destro del segnalato, secondo un criterio convenzionalmente adottato ed universalmente accolto e senza particolari ragioni di ordine anatomico.
I segnalati vengono fotografati a capo scoperto e con il profilo perfettamente visibile, specie con riferimento alla linea del profilo del naso e all’orecchio, elementi preziosi in sede di confronti per l’identificazione personale. In particolare per la comparazione di identità tra fotografie, vengono usate sia la posa di fronte che quella di profilo destro. In quest’ultima vengono riprodotti i caratteri relativi sia alla linea cranio – nasale - mentoniera che all’orecchio, attraverso i quali e` possibile pervenire con assoluta certezza ad un giudizio negativo o positivo di identità.
Invece al fine del riconoscimento personale, si rivela particolarmente utile la posa di fronte, dalla quale è possibile far risaltare, con più facilità, i connotati salienti del segnalato.
SEGNALAMENTO DATTILOSCOPICO.
Il segnalamento dattiloscopico rappresenta la prima delle due fasi dell`identificazione dattiloscopica preventiva, ovvero lo studio delle impronte digitali.
SEGNALAMENTO DIGITALE.
Da alcuni anni le FF di PP fanno ricorso ad un sistema informatizzato per la gestione dei dati riportati sui documenti dattiloscopici e dell’immagine fotografica ripresa con fotocamera digitale e non più con quella analogica. A detto sistema e` collegato un live scanner per ovviare all’assunzione tradizionale delle impronte per mezzo dell`inchiostro. Collegato direttamente ad una banca dati, rende possibile, in tempo reale, il confronto delle impronte rilevate in sede di segnalamento con quelle già computerizzate
|