Carceri: tagli alla spesa.
La denuncia del garante dei detenuti del Lazio
Dal mese di gennaio il Ser.T. di via dei Riari a Roma, che si occupa anche dell’assistenza ai detenuti alcolizzati e tossicodipendenti di Regina Coeli, è sprovvisto di assistenti sociali; ciò a causa della mancata sostituzione, per il blocco del turn over, degli operatori pensionati e del mancato rinnovo dei contratti di collaborazione con alcuni professionisti esterni.
La denuncia è del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni che commenta: “Se la Direzione della Asl RmA non cambia idea, ci troviamo di fronte all’ennesimo duro colpo ai programmi di recupero sociale e sanitario dei detenuti. Sono mesi che si parla di emergenza carceri e di sovraffollamento ma nella realtà si fa poco o nulla per invertire questa tendenza. Anzi, spesso sbandierando il problema della razionalizzazione delle spese, si finiscono per ridimensionare anche quelle esperienze previste dalla legge che, spesso, rappresentano la sola ancora di salvataggio per tanti disperati”.
A quanto appreso dal Garante, con l’inizio del 2011 il Commissario straordinario della Asl RmA, Camillo Riccioni, avrebbe deciso di non rinnovare il contratto ai tre assistenti sociali della Cooperativa di Servizi (Cir) che prestavano servizio due al Ser.T. di via Riari, uno all’interno di Regina Coeli.
“Questo - ha detto il Garante - nonostante il budget per quest’anno consentisse di mantenere in servizio gli operatori a contratto. Invece, per coprire la carenza, è stato scelto di utilizzare un giorno a settimana un assistente sociale del IV Distretto, dal canto suo oberato di lavoro; una scelta che sembra quasi sottolineare la non essenzialità del servizio sociale per il Ser.T.”.
L’importanza della presenza degli assistenti sociali è sottolineata dal fatto che i detenuti con dipendenza da alcool o da droghe possono usufruire di programmi riabilitativi presso il loro Ser.T. di competenza in condizione di libertà. All’interno della struttura, l’assistente sociale fa parte integrante dell’equipe multidisciplinare ed è centrale nel raccordo del servizio con l’ufficio Esecuzione penale esterna (Uepe) e con il magistrato di sorveglianza.
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Silp-Cgil
IL Segretario generale di Genova Roberto Traverso e il Segretario generale di Genova Cgil-Funzione Pubblica Antonella Ortelio comunicano: “Da tempo sollecitiamo un’analisi mirata e differenziata delle criticità relative alla sicurezza presenti sul territorio genovese, al fine di un razionale impiego delle sempre più risicate risorse a disposizione delle Forze dell’ordine locali.
L’esigenza di dare una risposta alle diverse problematiche che sono presenti sul territorio non deve coinvolgere impropriamente professionalità che hanno compiti e competenze diverse rispetto all’obiettivo che deve essere raggiunto: la prevenzione dei reati sul territorio.
La prevenzione non si attua con l’ordine pubblico, o meglio si è costretti ad intervenire con l’ordine pubblico quando manca il risultato di una buona prevenzione. Per questo siamo contrari alla proposta d’impiego del 6° Reparto Mobile della Polizia di Stato nel tessuto urbano genovese per mettere una pezza alla gravissima e cronica mancanza di personale delle forze territoriali della questura di Genova.
I tanto invocati ‘pattuglioni’ non possono risolvere i problemi legati alle bande minorili, alle infiltrazioni mafiose oppure dovuti ai reati di spaccio di stupefacenti e nello stesso tempo creano disagio a coloro che vivono la città, abitandola.
Troviamo anche inaccettabile che si possa pensare di impiegare il personale della Polizia Municipale in tal mediatica operazione, tenendo conto della specificità e delle competenze che la normativa attribuisce a tale professionalità e la mancanza di addestramento professionale e adeguati strumenti in dotazione”.
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Coisp
Dopo le dichiarazioni del ministro Maroni su “un provvedimento d’urgenza da portare al prossimo Consiglio dei Ministri per uno stanziamento di ulteriori 79 milioni di euro destinato a Polizia Vigili del Fuoco e rappresentanti delle Forze armate”, il Segretario generale Franco Maccari comunica: “Nessuna sfiducia preventiva e nessun intento recriminatorio, ma non possiamo nascondere i nostri timori per la possibile ennesima delusione nascosta dietro l’angolo. Se infatti i soldi che ci sono dovuti per il 2011 per il finanziamento di misure perequative venissero stornati dai fondi per il riordino delle carriere, è chiaro che sarebbe un’operazione truffaldina bella e buona. Ulteriori fondi può significare solo una cosa: che quelli destinati ad altro non si toccano! E noi vigileremo su questo.
Siamo indotti dalle brutte esperienze vissute in passato, soprattutto con questo governo, a sottolineare l’ovvio, e cioè che queste ‘ulteriori’ risorse non devono provenire dalla ‘distrazione’ di quelle già destinate ad altro. Sarebbe come l’ennesima manche del gioco delle tre carte, e chi dovesse appoggiare una cosa simile sarebbe solo un vigliacco truffatore dei colleghi. Ci scuseranno il Ministro e l’intero governo - conclude Maccari - se sembriamo scettici e malfidati, ma dopo il disastroso trattamento riservatoci in questi mesi, sentire Maroni dire che “Sono giuste le rivendicazioni dei sindacati” e che “C’è l’esigenza di dare la necessaria valorizzazione economica a Comparti che hanno acquisito negli anni una forte dignità dal punto di vista giuridico, non sempre accompagnata dal dovuto riconoscimento economico...”, e ancora “la Polizia, Forze armate e Vigili del Fuoco che si stanno spendendo con straordinari risultati anche nelle emergenze, non possiamo non riconoscere un migliore trattamento economico”, ci è sembrato quasi un triste sfottò! Ai nostri governanti il compito di farci cambiare idea... con i fatti, però!”
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Il Segretario generale Franco Maccari, riguardo alla partecipazione del Coisp alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime di mafia - tenutasi a Potenza il 19 marzo scorso - dichiara: “Partecipiamo sempre con grande impegno a questo appuntamento che ha lo scopo di ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie, e nel loro nome rinnovare l’impegno per la legalità ed il contratto alla criminalità organizzata.
E’ un messaggio rivolto a tutti coloro che pensano di poter imporre la cultura della minaccia, della violenza e della sopraffazione, perché sappiano che troveranno un muro insormontabile in quella società civile del nostro Paese, che è sempre meno silenziosa, sempre più coraggiosa, e che a Potenza è scesa in piazza con migliaia di volti puliti.
Ed è un messaggio anche alle Istituzioni, perché siano capaci di supportare questa rivolta civile contro la criminalità garantendo, anziché ostacolare, l’impegno quotidiano delle Forze dell’ordine e della magistratura nella difesa della legalità e della convivenza civile.
Quello della memoria - conclude Maccari - è per noi un impegno quotidiano. Siamo ancora una volta al fianco di don Ciotti e dell’Associazione Libera anche per sostenere iniziative concrete di contrasto alla criminalità. Bisogna porre attenzione, ad esempio, ai meccanismi legislativi per la confisca dei beni, per far chiarezza su molti aspetti, come ad esempio l’impossibilità di utilizzare molti beni confiscati.
Non dimentichiamo l’importanza dell’impegno su questo fronte dell’Associazione Libera: grazie alla legge 109 del 1996, tanti edifici sottratti alla criminalità sono stati destinati a fini sociali, trasformati in scuole, caserme, centri per anziani, e sui terreni confiscati sono nate cooperative che hanno dato lavoro a tanti giovani, facendo nascere prodotti a marchio ‘Libera terra’, che arrivano nelle case di tanta gente come simbolo della vittoria della società civile sulla criminalità”.
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Uil-Pa Penitenziari
Il Segretario generale Eugenio Sarno dichiara: “Prendiamo atto del fatto che dopo le nostre reiterate manifestazioni di protesta, a partire da quella del 14 marzo scorso ad Arcore fino a oggi, il governo si è reso conto del disagio e della frustrazione che attraversava ed attraversa le donne e gli uomini del Comparto Sicurezza e Difesa. Pertanto l’annuncio, per conto del governo, da parte del ministro La Russa, di uno stanziamento aggiuntivo per il triennio 2011-2013 è certamente un fatto positivo di cui non possiamo non tener conto.
Ne prendiamo atto, ma resta l’amarezza che per far sì che il governo e il premier mantenessero gli impegni sottoscritti ed annunciati è stata necessaria una fortissima mobilitazione messa in campo da Uil Penitenziari, Uil Cfs, Uil Vigili del Fuoco, Siap, Coisp, Silp per la Cgil, Cgil Polizia Penitenziaria e Forestale, Confsal e Anfp.
Ora vedremo come saranno spalmate queste risorse e quale impatto avranno sulle retribuzioni. Restano comunque aperte le questioni sulla previdenza complementare e sul riordino delle carriere, per il quale occorre capire se la ventilata legge delega, chiesta dalle organizzazioni sindacali -, cui faceva cenno il ministro La Russa - rappresenti davvero una concreta prospettiva”.
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Sappe
Ecco il testo della lettera che il Segretario generale Donato Capece ha inviato al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Franco Ionta e al ministro on. Angelino Alfano: “Continuano a verificarsi situazioni di criticità negli istituti penitenziari. Infatti, tre detenuti in alta sicurezza, per reati di rapina e tentato omicidio, sono evasi dalla Casa Circondariale di Voghera, evitando i controlli e segando le sbarre di una finestra: rubata un’auto, si sono dileguati, facendo perdere le loro tracce.
Aggressioni, invece, si sono segnalate nella Casa Circondariale di Como e nella Casa di Reclusione di Augusta.
Nella sede lombarda, un recluso si è scagliato contro un agente con brutalità: a fronte di una popolazione detenuta che ammonta a circa 600 unità, il contingente del Corpo è, sulla carta, di 250 unità, ma in realtà quelle effettive in servizio sono meno di 200, con condizioni di lavoro assolutamente non più tollerabili.
Nella sede siciliana, un ristretto addetto alle lavorazioni ha colpito con un bastone un assistente capo. Non si può più fingere di non sapere e di non vedere: il sistema penitenziario, in profonda crisi da tempo, sta collassando ogni giorno di più.
Nell’esprimere piena solidarietà a tutti i colleghi coinvolti negli episodi richiamati per l’impegno e per la serietà che dimostrano, si auspica la massima attenzione dei vertici ministeriali”.
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Comunicato congiunto
Prendiamo atto che il governo, dopo le nostre manifestazioni, da ultime quelle di Arcore del 14 marzo scorso e di Roma il 23 marzo scorso, sia passato dalle promesse ai fatti, approvando un decreto che interviene per tamponare in parte i gravi effetti dei tagli lineari sulle voci e le materie afferenti la specificità del personale del Comparto Sicurezza e Difesa e Soccorso pubblico. E’ un risultato positivo anche in considerazione del fatto che non era stata data alcuna garanzia certa.
Questo risultato va attribuito soprattutto alla tenacia degli operatori e delle organizzazioni sindacali che hanno condotto una mobilitazione invasiva, senza alcuna ambiguità e subalternità e non certamente a chi ha deciso di stare a casa abbandonando la campagna di mobilitazione.
Resta ferma la nostra richiesta di garanzie circa il permanere del finanziamento e della relativa legge delega per il riordino delle carriere degli operatori del Comparto Sicurezza e Difesa. Infatti, come è già successo con i giorni di malattia, gli operatori anche questa volta pagano con le loro risorse i provvedimenti del governo, ma questo non può far venir meno una riforma, quella delle carriere, essenziale per la professionalità degli operatori e l’efficienza dell’Amministrazione.
Silp per la Cgil, Coisp, Siap e Anfp per la Polizia di Stato
Uil-Penitenziari e Fp-Cgil per la Polizia Penitenziaria
Fp-Cgil e Uil-Pa per il Corpo Forestale dello Stato
Confsal e Uil-Pa per il Corpo dei Vigili del Fuoco
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