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Gennaio - Febbraio/2011 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Tempi moderni
di Carlotta Rodorigo

Tra tante notizie che ci vengono trasmesse quotidianamente e che riguardano il mondo, nel tempo in cui viviamo, raramente veniamo informati su avvenimenti relativi ad esempio una intervista ad un giovane di 19 anni da Putignano in provincia di Bari.
Un nome come tanti altri, un giovane come quelli che incontriamo ogni giorno impegnati in cause più basse che i giovani credono determinanti.
Il giovane Gianvito Masi è stato premiano dal Presidente Napolitano come “alfiere del lavoro”. Un giovane che dedica allo studio quattro o cinque ore al giorno per poter stare al passo con i programmi, ma senza arrivare allo studio anche in ore notturne.
Un ragazzo normale, non un genio come potremmo pensare di classificarlo, che oltre allo studio coltiva altri interessi.
I suoi voti superano la media ma la sua supremazia non genera invidie a scuola perché si prodiga ad aiutare chi ne ha bisogno senza adattarsi alle sfide.
Il piacere di studiare è stimolato dal suo carattere sempre alla ricerca per conoscere, mai costretto a studiare per arrivare ai voti altissimi che lo caratterizzano.
Non è l’unico studente italiano premiato dal Presidente della Repubblica ma lui ha conseguito i voti più alti.
Dopo il liceo scientifico Gianvito Masi si è iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia all’università “La Cattolica di Roma”. Prevede nel suo futuro una specializzazione all’estero. Dedicarsi alla ricerca nel campo oncologico o neurologico.
Il dover recarsi all’estero non lo preoccupa poiché dovrebbe servire per accrescere una più perfetta formazione.
Non ha partecipato alle più recenti proteste studentesche per i suoi impegni anche se condivide le proteste, senza condividerne le manifestazioni di violenza.
E’ ottimista, vuole studiare nella sua nazione perché ha fiducia nel sistema italiano. Fin da piccolo ha frequentato corsi di danza classica e moderna fino alla sua iscrizione all’università.
Gli piace leggere, quando non è prossimo agli esami, evitando quotidiani, riviste e Tv. Ha un profilo su Facebook con molti amici, quasi tutti studenti che gli chiedono consigli per lo studio.
Il telefono lo usa per sentire i suoi amici, adora la musica classica e alla discoteca preferisce serate tranquille.
Un fenomeno? Un ragazzo normale che ha scelto un genere di vita personale. Molti giovani o meno giovani hanno accantonato la Tv, gli sms tramite cellulare, le chiacchiere davanti ad una birra o ad un caffè per dedicare il loro tempo alla ricerca di vecchi o nuovi amici affidando a Facebook nomi, cognomi e fotografie. Facebook “metterci la faccia” ed assumersi la propria personalità per dire a tutti che “io ci sono”.
I giovani ricercando la loro autonomia dalla famiglia vogliono crearsi le loro relazioni e il gruppo di amici diventa il sostituto della famiglia.
Possiamo considerare positivo questo risultato? Con Facebook si rischia di perdere i contatti esterni per favorire un modo che ci allontana dal bisogno di avere relazioni fisiche con gli altri.
E’ giusto sostituire la chiacchierata al bar con una tastiera, l’incontro con gli amici per restare in casa preferendo relazioni posticce?
Come siano giunti a Facebook? il 4 febbraio 2004 Mark Zuckerberg , studente di 19 anni presso l’università di Harvard con due suoi amici Andrew Mc Collin e Eduardo Saverin fondano Facebook, dall’11 settembre 2006 tutti coloro che abbiano superato i 13 anni possono partecipare.
Dal luglio 2007 Facebook è uno dei 10 siti più visitati del mondo.
I ricavi per il 2010 si aggirano sui 2 miliardi di dollari secondo le previsioni.
Oggi l’ìazienda è valutata 14 miliardi di dollari superando più di ¼ del valore del patrimonio di Bill Gates.
Mark Zuckerberg, fondatore a 19 di Facebook è il milionario più giovane del mondo.
Valutiamo nel modo giusto la nostra gioventù che ci può riservare molte grandi sorprese.

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