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Gennaio - Febbraio/2011 - Articoli e Inchieste
Rapporto Istat
La tipologia di reati, le vittime e la percezione della sicurezza
di

Il 77% dei cittadini definisce la zona in cui abita
poco o per niente a rischio di criminalità.
Ma il 20% sostiene che la criminalità è aumentata.
Tra le richieste della popolazione, nonostante
il parere positivo per le Forze dell’ordine,
un maggiore e più frequente controllo
del territorio da parte loro

La diffusione dei reati: al Sud più rapine, scippi, minacce, furti di veicoli, al Centro-Nord più furti di oggetti senza contatto, furti nella prima casa, borseggi e furti di biciclette:
- Il 5,7% degli individui di 14 anni e più ha subito negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista reati contro la proprietà (scippi, borseggi e furti di oggetti personali di altro tipo) o reati violenti (minacce, aggressioni, rapine), mentre il 16,2% delle famiglie ha subito reati relativi ai veicoli (furti, tentati furti, atti vandalici ecc.) o reati riguardanti l’abitazione.
- Tra i reati contro la proprietà subiti dagli individui al primo posto si collocano i furti di oggetti personali (2,2%), seguiti dai borseggi (1,6%) e dagli scippi (0,5%). Tra i reati violenti sono più numerose le vittime di minacce (0,9%), seguono quelle di aggressioni (0,6%) e di rapina (0,4%).
- Le famiglie subiscono in primo luogo il vandalismo sui veicoli (7,8%), seguono il furto di biciclette (3,8%), di parti di auto o camion (2,9%), il furto di motorino (2,8%), delle sue parti (2,1%), il furto di oggetti nei veicoli (2,1%), di moto (1,8%) e di automobili (1,7%). Seguono gli atti di vandalismo contro l’abitazione (1,4%), i furti in abitazione principale (1,1%) e il furto di oggetti esterni all’abitazione (0,9%); più basso è il dato sulle abitazioni secondarie (sia in termini di furto - 0,3% - che di ingresso abusivo 0,1). Inoltre, sono stati maltrattati, feriti, o uccisi animali al 2,6% delle famiglie che ne possiedono.
- Al Sud si subiscono di più le rapine (0,8%), gli scippi (0,7%), le minacce (1,2%), i furti dei veicoli (4% furti di moto o motorino, 2,5% furti di auto e camion) e delle parti di veicoli (4,6% furti di parti di auto e camion, 2,7 di parti moto e motorino).
- Al Centro e al Nord si subiscono furti di oggetti personali senza contatto (2,7% al Nord-ovest), borseggi (2,1% al Centro) e furti nella prima casa (1,5% al Centro e 1,3 al Nord), nonché furti di biciclette (5,1% al Nord-est). Campania e Lazio sono invece in vetta alla graduatoria per tutti i tipi di reato.
- Nei grandi comuni è maggiore la probabilità di subire scippi (1,3%), borseggi (3,1%), furti dei veicoli (furti di moto e motorino 4,9%, furti di bicicletta 4,8%, furti di auto o camion 3,3%) e delle loro parti (di auto o camion 4,3%, di moto o motorino 3,7%) e atti di vandalismo contro i veicoli (12,4%) e contro l’abitazione (1,9%).

Quanti sono denunciati? La percentuale di denuncia è elevata per furti di veicoli, rapine, furti nella prima casa; è bassa per i tentati furti:
- Il numero oscuro dei reati, cioè la quota dei reati non denunciati, è elevato e varia per tipo di reato. La percentuale di denuncia è cospicua per un primo gruppo di reati, cui appartengono i furti consumati di veicoli (camion 96,7%, auto 88,6, moto 86,6, motorino 82,6), la rapina consumata (75,6%) e il furto consumato in abitazione principale (74,2%); nel secondo gruppo rientrano i furti consumati in abitazione secondaria (64,2%), gli scippi e i borseggi consumati che vengono denunciati nel 53,6 e nel 51,2% dei casi.
- Al terzo gruppo di reati appartengono i furti di oggetti nei veicoli (45%), il tentato furto in abitazione principale (40,2%), il furto di oggetti personali consumati (29,3%), i tentati furti di automobili e camion (30,7 per l’auto e 24,3 per il camion), l’ingresso abusivo (28,6%), le minacce (27,6%).
- Nell’ultimo gruppo, quello al di sotto del 20% di denuncia, si trovano le aggressioni (19%), i tentati furti di moto (18,9%), i furti consumati di biciclette (18,5), le tentate rapine (15,1%), i furti di oggetti esterni all’abitazione (12,8%), il tentato furto di motorini (10,4%), il furto di parti di auto (9,2%), di parti di moto e motorini (8,4%), i tentativi di furto inerenti lo scippo (7,6%), gli oggetti personali (6,8%), le biciclette (5,6%) e infine i tentati borseggi (4,2%).
- Fattori importanti che spingono a denunciare sono: l’ammontare delle perdite economiche (quando il valore dei beni rubati supera i 500 euro la rapina viene denunciata nel 90% dei casi, il furto in abitazione nell’84,5%, il borseggio nell’83,1%, lo scippo nel 65,8% dei casi), le ferite (la percentuale di denunce in seguito all’aggressione raggiunge il 53,6% in presenza di ferite) e il tipo di beni rubati.
- Nel caso di furto di carte bancarie ed assegni vengono denunciate il 100% delle rapine, il 91,1% degli scippi, l’87,3% dei borseggi e l’86,4% dei furti di oggetti personali, nel caso di furto di documenti le rispettive denunce sono tutte superiori all’80%.
- I motivi della non denuncia variano per tipo di reato. La scarsa gravità del fatto è un motivo segnalato, ad esempio, nella maggioranza dei casi dei furti di parti di veicoli (oltre il 73%), nel 50,4% dei furti di oggetti personali, ma solo in un quarto degli scippi e nel 17,8% delle rapine. L’inutilità della denuncia alle forze dell’ordine, in gran parte legata alla difficoltà ad operare in assenza di elementi certi e di informazioni sull’autore, è invece segnalata dalla maggior parte delle vittime del furto in abitazione (30,1%), del furto di oggetti personali (26,6%), della rapina (22,5%), del borseggio (21%) e dello scippo (19,8%).

Quando e dove avvengono i reati: sera, notte e prime ore del mattino per rapine e aggressioni, giorno per scippi e borseggi, sera e notte per i furti d’auto:
- Il 60% delle aggressioni e il 48,5% delle rapine vengono commesse di sera, dopo le 18 o nelle prime ore della mattina. La sera e la notte sono le ore privilegiate per compiere anche i furti di auto o di camion (63,6%) e delle rispettive parti (62%); avviene invece di giorno una quota altissima dei borseggi (75,7%), dei furti senza contatto (64%), degli scippi (64,5%) e dei furti di biciclette (50,7%).
- Per le vittime di scippo le strade e le piazze sono i luoghi più rischiosi (68,4%); mentre l’autobus (33,3%) e i mercati (in generale i luoghi caratterizzati dalla folla 20,8%) lo sono per i borseggi; scuole e luoghi di lavoro (43,6%) o luoghi di divertimento (28,8%) per i furti di oggetti personali; ancora le strade (52,3%) ma anche i posteggi e i garage (25,2%) lo sono per le rapine. Tra le mura di una abitazione si verificano di più le minacce (39,9%) e in parte le aggressioni (11,5%).
- La maggior parte dei reati avviene nei comuni dove abita l’intervistato (67,3% delle rapine, 64,5% degli scippi, 62,1% delle aggressioni, 58,6% dei borseggi, 57% dei furti di oggetti personali). Altre località a rischio sono rappresentate dai comuni capoluogo di provincia della regione in cui si vive (per circa il 20% dei reati appena citati).

La dinamica dei reati: nella maggior parte dei furti di abitazione i ladri non forzano porte e finestre ma approfittano della distrazione dei padroni di casa:
- La dinamica dei reati assume le sembianze delle loro principali caratteristiche: gli scippi avvengono con estrema rapidità (41,6%), le rapine sono caratterizzate dall’uso della violenza verbale (14,2%) o fisica (22,3%), i borseggiatori approfittano dei momenti di distrazione delle vittime (26,1%) e della folla (25,3%).
- La distrazione caratterizza anche i furti in abitazione; infatti la maggior parte dei ladri entrano furtivi non scassinando o forzando porte e finestre, ma con raggiri (10,6%), o approfittando della distrazione dei padroni di casa (42,6%) o del fatto che sia particolarmente semplice aprire la porta di ingresso (5,1%) e, nel 66% degli episodi, in casa non vi è nessuno al momento del furto.
- Aumenta la probabilità di successo se l’autore dei reati ha complici: le rapine consumate sono effettuate nel 65,7% dei casi da due o più autori, contro il 18,3% in cui il rapinatore agisce da solo; gli scippi consumati sono commessi da più autori nel 48,1% dei casi contro il 31,7% in cui sono effettuati da un solo autore.
- In genere i beni rubati non vengono recuperati: è infatti poco meno del 10% la percentuale di cittadini che riesce a recuperare totalmente o parzialmente i beni rubati; più alto il dato per il recupero parziale dei borseggi (10,7). Maggiori speranze si hanno invece per i furti di veicoli (59,8% dei furti di auto e camion, 42,4 per quelli di moto e motorino).

Gli autori dei reati: per scippi, rapine, aggressione autori in maggioranza maschi, con meno di 40 anni, in un terzo dei casi stranieri:
- Gli autori di scippi, rapine e aggressioni spesso agiscono da soli (55,7% nei casi di aggressioni, 47% in quelli di scippi, 39,7% nei casi di rapina), il più delle volte sono maschi (86,8% per le aggressioni, 85,6% per le rapine, 80,7% per gli scippi) e circa nell’80% dei casi hanno meno di 40 anni. Le vittime sostengono che circa il 30% delle rapine e degli scippi sono effettuati da ragazzi con meno di 20 anni.
- È una persona conosciuta nel 27,1% dei casi l’autore delle aggressioni, mentre questa percentuale sale al 53,5% delle minacce. Più in particolare per quest’ultimo reato gli autori sono persone conosciute di vista (21,9%), vicini di casa (8,9%), fidanzati (5,1%), amici (3,7%), compagni (3,3%), parenti (2,1%), colleghi (1,9%) e datori di lavoro (1,8%), mentre gli estranei sono il 44,1%.
- Secondo quanto riportano le vittime degli scippi, delle rapine e delle aggressioni, gli autori sono stranieri nel 30% dei casi (31,9% per gli scippi, 28,7% per le rapine, 30,9% per le aggressioni). La certezza che l’autore sia uno straniero però si ha solo nel 9,1% delle aggressioni, nel 2,8% delle rapine e nell’1,6% degli scippi.

Le vittime dei reati: donne più colpite da scippi e borseggi, uomini da rapine e aggressioni; giovani di 14-24 anni più colpiti in tutti i reati, anziani meno:
- I vari strati della popolazione hanno rischi diversi di vittimizzazione; ad esempio le donne hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini di subire uno scippo (0,7% contro 0,4%) o un borseggio (2% contro 1,3%), mentre gli uomini subiscono più spesso delle donne le rapine (0,5% contro 0,2%) o le aggressioni (0,7% contro 0,5%).
- Il rischio è più alto per i giovani da 14 a 24 anni, seguiti da quelli di 25-34 anni. Sono rispettivamente vittime dei furti di oggetti personali il 6,5 e il 3,7% contro il 2,2% del valore Italia; di borseggi il 2,9% e il 2% contro l’1,6% – media nazionale; di minacce l’1,7 e l’1,8% contro lo 0,9%; di aggressioni l’1,4 e l’1,2% contro lo 0,6%; di scippo l’1 e lo 0,7% contro lo 0,5%; di rapine lo 0,8 e lo 0,6% contro lo 0,4%.
- A volte le vittime subiscono più reati dello stesso tipo, il fenomeno della multivittimizzazione è più frequente nel caso delle minacce (il 42,3% delle vittime ne ha subite due o più), atti di vandalismo contro i veicoli (il 34,6% delle vittime ne ha subiti due o più) e contro l’abitazione (il 35,6% delle vittime ne ha subiti due o più). È elevata la percentuale di reati subiti più volte anche per i furti di parti di biciclette (30,7%), di parti di motorino (28,6%), di parti di auto (26%) e di parti di moto (23,8%), per i furti o maltrattamento di animali (27,4%), i furti di oggetti esterni all’abitazione principale (24,5%) e per le aggressioni (19,5%).

Il senso di insicurezza: la paura è elevata soprattutto nel Sud e tra le ragazze di 14-24 anni, metà della popolazione dichiara di essere influenzata dalla criminalità nei comportamenti:
- La paura individuale è un fenomeno che coinvolge una elevata percentuale di cittadini. Il 28,9% prova un senso di forte insicurezza quando esce da solo ed è buio (poco sicuri il 19,9%, per niente sicuri il 9%), mentre l’11,6% non esce mai di casa, né da solo né in compagnia. L’insicurezza è più diffusa tra le donne (37%, mentre poco sicure risultano il 24,3% e per niente sicure il 12,7%) e soprattutto tra le giovanissime di 14-24 anni (47%, di cui il 34,1% poco sicure, per niente sicure il 12,9%).
- I cittadini del Sud del Paese si sentono più insicuri (33,2%, poco sicuri 22%, per niente sicuri 11,2%), in particolare quelli della Campania (insicuri 41,6%, poco sicuri 25,7, per niente sicuri 15,9%). In questa regione le donne si sentono poco o per niente sicure nel 47,2% dei casi (poco sicure il 28%, per niente sicure il 19,2) e le ragazze di 14-24 anni nel 60,3% (poco il 38,2%, per niente il 22,1%).
- Anche la criminalità condiziona in maniera elevata i comportamenti dei cittadini: il 48,5% dei cittadini dichiara di esserne molto o abbastanza influenzato (15,8% molto, 32,7% abbastanza) e il 25,2% afferma di non uscire da solo quando fa sera per paura.

Il senso di insicurezza: alta la preoccupazione di subire un reato, al primo posto la violenza sessuale:
- Preoccupazioni maggiori si rilevano rispetto alla possibilità di essere vittima di una violenza sessuale (molto preoccupati il 24,1%, abbastanza il 18,6%), di subire un furto nella propria abitazione (22,8% per il molto e 36,5% per l’abbastanza), una aggressione o una rapina (20% molto e 27,6% abbastanza), minori quelle di subire uno scippo o un borseggio (17,5% molto e 30,7% abbastanza) o un furto di automobile (14,1% molto e 29,6% abbastanza).
- Anche in questo caso sono più preoccupate le donne, soprattutto di subire una violenza sessuale (molto 31,8%, abbastanza 20,3%) o un’aggressione (molto 25,4%, abbastanza 30%). Le percentuali relative a questo reato sono più elevate per le donne pugliesi (38,8% molto, 19,3% abbastanza ), le campane (38,3% molto, 20,4% abbastanza) e le donne che vivono nel Lazio (36,6% molto, 20,9% abbastanza).

La zona in cui si vive: più del 60% dichiara che la criminalità è rimasta invariata, ma un quinto sostiene che è aumentata:
- Il 77,9% della popolazione definisce la zona dove abita poco o per niente a rischio di criminalità. Ai cittadini è stato chiesto anche come percepivano il livello di criminalità rispetto all’anno precedente: per il 63,8% di loro è rimasto invariato, per il 19,6% la criminalità è aumentata e per il 9,1% è diminuita. La frequenza con cui nella propria zona ci si imbatte frequentemente in situazioni di degrado è pari al 9% nel caso degli atti di vandalismo contro il bene pubblico, al 9,5% per i vagabondi o le persone senza fissa dimora, al 5,6% per le persone che si drogano, al 4,8% per persone che spacciano droga, ed infine al 3,4% per le prostitute in cerca di clienti.
- L’opinione dei cittadini riguardo il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine è in maggioranza positiva ma quasi il 40% esprime opinioni negative: il 61,6% afferma che il controllo della zona in cui si vive sia molto o abbastanza riuscito, contro il 38,4% che pensa che sia effettuato poco o per niente. I più soddisfatti sono i residenti nel Nord-est (67,8%), mentre meno lo sono coloro che vivono al Sud (55%), nel Lazio (52,5%) e nelle aeree metropolitane (51,7%).
- A coloro che sono insoddisfatti del lavoro svolto è stato chiesto cosa avrebbero dovuto fare le forze dell’ordine, il 62,5 ritiene che dovrebbero fare più controlli, passare più spesso per le strade e fare più accertamenti, il 59,5% vorrebbe che fossero più numerosi e più presenti, il 25% vorrebbe che facessero più indagini e interventi più rapidi ed efficaci sugli autori dei reati.

Le strategie di difesa dei cittadini: al primo posto la porta blindata seguita dal supporto dei vicini e dal bloccaggio alle finestre; più di un terzo dei cittadini evita, quando è buio, certi luoghi o certe strade:
- Tra le strategie di difesa utilizzate dalle famiglie al primo posto si colloca la porta blindata (46,7%), la richiesta ai vicini di controllare (39,4%) e il bloccaggio alle finestre (28,4%). Seguono il lasciare le luci accese quando si esce (23,8%), l’uso di inferriate a porte e finestre (23,2%), l’accensione automatica delle luci (21,9%), il dispositivo di allarme (19,1%), l’assicurazione contro i furti (18,7%) e la cassaforte (15,3%). Le famiglie del Sud presentano valori sopra la media nazionale solo per l’usanza di lasciare le luci accese quando escono (27,1% contro 23,8%).
- Le famiglie che abitano nelle Isole in molti casi presentano valori sotto la media nazionale: chiedere ai vicini di controllare 33,9%, avere l’assicurazione contro i furti 7,5%, possedere la porta blindata 34,4%, il bloccaggio alle finestre 20,3%, le inferriate a porte o finestre 16%, il dispositivo di allarme 12,7%, l’accensione automatica delle luci 13,6%.
- Alcuni adottano delle strategie di difesa personali, il 35,3% dei cittadini quando è buio evita certi luoghi o certe strade, il 42,8% quando esce in automobile mette la sicura alle portiere, l’8,7% porta qualcosa con sé per difendersi in caso di pericolo.

Cosa è successo negli ultimi 10 anni: diminuiscono i furti nella prima casa, di auto, di oggetti dai veicoli, di animali; stabile la percentuale di insicuri ma diminuiscono i molto sicuri a aumenta chi non esce mai:
- Rispetto all’indagine del 1997-1998 alcuni reati evidenziano una netta diminuzione, si tratta del furto nell’abitazione principale (dal 2,1 del 1997-1998 all’1,1% del 2008-2009), il furto di automobili (dal 3,6 all’1,7%), il furto di oggetti dai veicoli (dal 4 al 2,1%) e il maltrattamento e furto di animali (dal 4,2 al 2,6%). L’unico reato in aumento è il furto di bicicletta (nel 1997-1998 era pari a 3,1%, 2,5% nel 2002 e 3,8% nel 2008-2009).
- Rispetto al tipo di oggetti rubati, mentre nel 2002 rispetto al 1997-1998 vi era stato una forte crescita dei furti di cellulari, dovuta anche alla crescita del numero di cellulari, l’ultima indagine ha fatto registrare una diminuzione del loro furto, almeno per quanto riguarda il furto di oggetti personali senza contatto (dal 22,2 al 15,6%), forse perché il cellulare rappresenta uno di quegli oggetti che ora più che mai è in uso portare sempre con sé.
- Per il borseggio, invece, è minore la probabilità che venga rubato del denaro. Il denaro è stato indicato nel 1997-1998 dal 76,3% delle vittime, dal 61,5% nel 2002 e dal 43,3% nel 2008-2009. Questa drastica riduzione è probabilmente legata all’aumento dell’uso delle carte bancarie a parziale discapito dell’uso del denaro liquido e ad una maggiore attenzione a dove il denaro viene messo nel momento in cui si prendono i mezzi pubblici da parte della popolazione.
- Negli anni è diminuito l’uso delle armi nelle rapine, attualmente pari al 24,8%. Nel 2002 raggiungeva il 53,3% e nel 1997-1998 il 51,8%.
- La percezione di insicurezza mostra una sostanziale stabilità, sebbene continuino a diminuire coloro che si sentono molto sicuri (dal 24,3% del 1997-1998 al 18,8% del 2008-2009) e aumentino coloro che non escono mai (dall’8,4% del 1997-1998 all’11,6%), soprattutto tra gli anziani con più di 70 anni (dal 33,9 del 1997-1998 al 43,6%).

Cosa è successo negli ultimi 10 anni: aumenta la preoccupazione di subire scippi, borseggi, rapine, aggressioni e violenze sessuali; il rischio di subire una violenza sessuale preoccupa più della metà delle donne:
- Cresce rispetto al 2002 l’influenza della criminalità sulle abitudini di vita dei cittadini (dal 46,3 del 2002 al 48,5% del 2008-2009). Diminuisce la preoccupazione di subire un furto di auto, ma peggiora la preoccupazione di subire scippi o borseggi (che aumenta dal 2002 dal 44,2 al 48,1%), rapine e aggressioni (dal 43 al 47,6%) e soprattutto violenze sessuali (dal 36,3 al 42,7%), che preoccupano più del 50% delle donne.
- Assumono valori più bassi gli indicatori di degrado sociale ed ambientale rispetto al 1997-1998, ad esclusione della presenza di persone che spacciano droga. Rispetto al 2002 vi è una complessiva stabilità di queste segnalazioni fatta eccezione per la diminuzione della presenza di prostitute in cerca di clienti (13,3% nel 1997-1998, 10,4% nel 2002, 7,7% nel 2008-2009).
- Nel territorio emergono però delle differenze, al Nord e al Centro la percentuale di cittadini che vedono persone che spacciano droga, diminuita tra il 1997-1998 e il 2002, è nuovamente aumentata nel 2008-2009 (dall’11 al 7,6 all’11,6% per il nord-ovest, dal 7,8 al 5,9 al 7,7% per il Nord-est e dal 9,6 al 7,6 al 10,6% nel Centro). Lo stesso andamento oscillatorio si presenta di nuovo al Centro Italia per quanto concerne la presenza di persone che si drogano (diminuite dal 19,3% del 1997-1998 al 14,9% del 2002 per poi aumentare al 16% nel 2008-2009 ) e al Sud per gli atti di vandalismo (dal 35,3 al 27,7 al 30,4%).

Cosa è successo negli ultimi 10 anni:migliora il giudizio sul lavoro delle forze dell’ordine; cresce l’uso di strategie di difesa meccaniche ed elettroniche (porte blindate, allarmi…):
- Il lavoro svolto dalle forze dell’ordine viene giudicato in modo più positivo (il 38,4% si dichiara poco o per niente soddisfatto del loro lavoro rispetto al 42,2% del 1997-1998 e al 36,2% del 2002).
- Aumenta l’uso delle strategie di difesa meccaniche ed elettroniche (la porta blindata dal 36,6% del 1997-1998, al 40,8% del 2002 e al 46,7% del 2008-2009, il bloccaggio alle finestre dal 21,9 al 26,4 e al 28,4%, il dispositivo di allarme dal 13,4 al 16 e al 19,1%); diminuisce il possesso di cani da guardia (dal 14,3% all’11,8% al 9,9%) e l’utilizzo del servizio di portierato condominiale o del custode (dall’8,9 al 7,1 al 5,9%).

Il territorio: Campania, Lazio, Puglia ai livelli più alti della graduatoria per reati e paura:
- Nel territorio emergono alcuni luoghi di maggiore criticità: la Campania, il Lazio e la Puglia si posizionano sempre nei livelli più alti della graduatoria sia rispetto ai reati subiti, che al timore di subirli nonché in relazione alla percezione di insicurezza e al degrado della zona. Tra le regioni del Nord invece è il Veneto a mostrare i livelli più elevati di paura tra i cittadini, sebbene i suoi abitanti non presentino tassi di vittimizzazione particolarmente diversi dagli altri.

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