Il segretario regionale Silp, Pietro Colapietro
disegna l’attuale situazione: dai reati
più tradizionali si è passati al controllo delle aste
e alle scommesse clandestine. E il ridimensionamento
dei finanziamenti inficia l’attività di controllo
e investigativa
Pietro Colapietro, segretario regionale Silp-Cgil della Puglia, è nato a San Pietro Lama, provincia di Lecce, ha 45 anni ed è in Polizia da 22.
In che modo i tagli di bilancio hanno gravato sulla vostra attività?
Le ultime Finanziarie si sono caratterizzate per i cospicui tagli alla sicurezza che hanno inevitabilmente arrecato non pochi danni al funzionamento dell’apparato che attorno a essa ruota soprattutto nelle sue diramazioni periferiche (questure, commissariati) incluse quelle delle zone notoriamente più a rischio di infiltrazione criminale.
I tagli lineari, infatti, colpendo nel mucchio, hanno visibilmente compromesso un’attività di pregevole qualità posta in essere dalle Forze dell’ordine a tutela del diritto di ogni cittadino a essere e a sentirsi libero dagli attacchi della criminalità di qualsiasi estrazione essa sia.
Di pari passo, duole constatarlo, non si è posto un freno agli sprechi che invece permangono quando addirittura non aumentano. Mancano i soldi per la manutenzione degli automezzi, fare fotocopie e per i bisogni ordinari più elementari.
In Puglia in che modo hanno inciso specificamente?
In via prioritaria su tutta l’attività di controllo del territorio (autovetture usate per il servizio di Volante, con chilometraggio tanto eccessivo da mettere a repentaglio la sicurezza personale degli operatori stessi,che girano ininterrottamente perché non ve ne sono a sufficienza per garantire il previsto turn over) e su quella investigativa a causa, per esempio, della riduzione dello straordinario a disposizione, delle missioni e degli strumenti per poter effettuare intercettazioni (le ditte fornitrici avanzano importanti somme e non sono più facilmente disponibili a continuare a offrire tecnologie e costose apparecchiature).
Il ridimensionamento degli organici ha poi fatto il resto soprattutto perché si è dovuto coniugare con carichi di lavoro sempre maggiori svolti da personale la cui età media si è considerevolmente elevata. Molti, inoltre, per una dissennata e confusa politica in materia pensionistica posta in essere dalla compagine governativa stanno fuggendo dall’Amministrazione non appena si presenta qualche finestra d’uscita.
Mentre i criminali hanno soldi più che sufficienti...
Sul fronte criminale i flussi di denaro scorrono agevolmente. Non solo perché vengono ripuliti e investiti nel controllo delle attività illecite e nel controllo di quell’economia sana che viene perciò fortemente influenzata da questa che altro non è che una evidente e pericolosa concorrenza sleale che mira a impossessarsi anche di quella fetta di mercato.
Come si manifesta nello specifico la criminalità in Puglia?
Le più recenti operazioni di Polizia svolte ci fanno pensare che sul territorio continuano a essere presenti in modo costante i reati più tradizionali come il racket delle estorsioni, l’usura e il traffico di sostanze stupefacenti. Ma si fanno spazio quelli di più nuova matrice come il controllo delle aste e delle scommesse on line.
Una considerazione a parte merita il fenomeno dell’immigrazione clandestina che in misura più evidente nel basso Salento, in ragione anche della sua allocazione geografica, assume di giorno in giorno una preoccupante escalation e assolutamente insufficiente risulta l’attività di contrasto e di prevenzione.
Non vi è, infatti, un numero congruo di mezzi navali, quelli che ci sono non escono quasi mai per le ragioni già evidenziate e quelli donati alla Libia a seguito di accordi bilaterali non sono stati rimpiazzati.
Il prosperare di attività illecite sulle coste è provato anche dagli spiaggiamenti di gommoni a bordo dei quali sono stati rinvenuti enormi quantità di panetti di stupefacente.
La criminalità è interessata ai clandestini?
Appare chiaro l’interesse della malavita locale nella gestione di quei traffici.
Come sono percepite le Forze di polizia dalla popolazione locale?
C’è più collaborazione nei capoluoghi, mentre si può dire sia insoddisfacente in Provincia, e questo, con ogni probabilità, è da addebitare alla presenza o meno di pattuglie e operatori.
Il senso civico a volte non è di per sé sufficiente per denunciare, riferire, interfacciarsi quando manca una presenza visiva sul territorio.
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