Sindacati di Polizia sul piede di guerra
contro l’atteggiamento dilatorio
e contraddittorio del governo
Ancora una volta il governo, dopo aver preso precisi impegni in sede di approvazione del decreto Tremonti, sempra non voler mantenere la parola data alle donne e agli uomini in divisa. Mentre a parole riconosce la specificità correlata ai rischi e ai disagi del lavoro in Polizia, nei fatti continua con metodo e con costanza a disconoscere qualsiasi beneficio, sia pur simbolico, ad essa collegato.
I sindacati di Polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp per la Ggil, Ugl-Polizia di Stato e Coisp, in rappresentanza della quasi totalità dei poliziotti italiani; hanno avuto una riunione con il Dipartimento della Ps per discutere di una recente direttiva del Gabinetto del ministro Maroni, con il quale i poliziotti vengono equiparati a tutti gli altri pubblici impiegati. Si pretende infatti, con tale direttiva, di far funzionare la Polizia solo dalle 8 del mattino alle 18 di sera, esattamente come qualsiasi altro ufficio pubblico, disconoscendo di fatto la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini che è articolata nelle 24 ore. Nonché la specificità del lavoro degli appartenenti al Comparto Sicurezza, i quali sono obbligati per legge a rivestire la qualifica di agente ed ufficiale di Polizia Giudiziaria e di Pubblica sicurezza permanentemente nell’arco delle 24 ore.
Si vorrebbe dunque da un lato rivendicare il dovere del poliziotto di lavorare sempre e comunque “h24”, dall’altro di chiudere “la Polizia” alle 18 di sera.
Non è un episodio isolato: questo governo con più atti gravi, precisi e concordati ha in mente di distruggere la specificità del lavoro dei poliziotti, assimilandoli a tutti gli effetti agli impiegati. A risentirne sarà sicuramente il livello di sicurezza garantito con grandi sacrifici personali (da oltre due anni a titolo gratuito) dei poliziotti, dei carabinieri e tutti gli appartenenti al Comparto Sicurezza.
Una scelta, questa, irresponsabile e irrazionale, tanto più grave se si tiene conto di come e di quanto il governo in carica assume tutti i meriti positivi della lotta al crimine e alla mafia, che tanti sacrifici costa a quei poliziotti che in cambio ricevono solo umiliazioni, schiaffi e tanta demotivazione.
Per questo, in caso di deleteria perseveranza del governo, porteremo la protesta in piazza.
Siulp Sap Siap-Anfp Silp-Cgil Ugl Polizia di Stato Coisp
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Siulp
“Il Siulp esprime grande soddisfazione per l’arresto dei 92 appartenenti ai clan Cosola e Stramaglia, in guerra tra di loro per il controllo esclusivo dei traffici illeciti che da tempo condizionano la legalità e il regolare sviluppo delle attività economiche nel comprensorio barese, e per la grande professionalità dimostrata dagli uomini della Squadra Mobile di Bari che, con perseveranza e grande capacità, hanno saputo infliggere un ulteriore e durissimo colpo alla malavita pugliese”.
Ad affermarlo Felice Romano, Segretario generale del Siulp che, nell’esprimere un grazie e un grande plauso ai colleghi della Squadra Mobile di Bari, sottolinea come questo ennesimo ed importante risultato, che decapita i due più aggressivi clan che operavano in quella provincia, sia stato possibile - oltre che all’intuito investigativo e all’abnegazione degli uomini della Mobile barese - grazie agli elementi raccolti, nei circa due anni di indagine, con lo strumento delle intercettazioni telefoniche.
“Per questo - continua Romano - riteniamo necessario puntualizzare che questo risultato, che dà un rilancio anche alla legalità e allo sviluppo delle attività economiche sane di quel territorio, sia di riferimento al goveerno che ha preannunciato la volontà di rimettere mano alla legge sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Vogliamo lanciare, non sprecando quest’occazione, un ulteriore appello al governo sulla necessità di non stravolgere o, peggio ancora, annullare questo strumento primario ed insostituibile per l’attività contro la criminalità organizzata allorquando si dovesse rimettere in piedi la discussione su un nuovo D.d.l. sulle intercettazioni.
Le donne e gli uomini delle Forze di polizia e della magistratura - conclude il Segretario - non si aspettano dal governo di essere privati di questo strumento; semmai quello che stanno aspettando è una volontà concreta di maggiori investimenti in termini di risorse economiche, umane e strumentali che ormai sono ridotte al lumicino. Qualsiasi altra risposta sarebbe una vera e propria ammissione di resa all’aggressione delle mafie e della criminalità”.
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Silp-Cgil
La Segreteria provinciale di Genova comunica: “Il Silp per la Cgil ha incontrato il Prefetto di Genova per rappresentare la grave situazione degli organici e dei mezzi della Polizia di Stato sul territorio provinciale. E’ stato un incontro soddisfacente. Il Prefetto ha riconosciuto le criticità che il Silp ha oggettivamente evidenziato e si è impegnato a rappresentare al Ministero l’esigenza di un urgente assegnazione di personale.
Il Prefetto ha confermato la massima collaborazione con la questura su progetti riorganizzativi per migliorare la distribuzione sul territorio delle poche risorse a disposizione (vedi chiusura al sabato dei commissariati). Scelta coraggiosa che evidenzia le reali ed attuali carenze che impongono razionalizzazioni che però non devono pesare sugli operatori.
Il Prefetto ha espresso un forte apprezzamento nei confronti delle Forze dell’ordine locali, elogiando l’impegno e la professionalità dimostrata in occasione della gestione dell’ordine pubblico per la partita Italia-Serbia. ‘E’ stato evitato il peggio’.
A proposito dell’infelice ed insicura collaborazione urbana dell’impianto calcistico Ferraris, abbiamo chiesto al Prefetto di sostenere il nostro percorso di sensibilizzazione delle Istituzioni locali finalizzato ad affrontare concretamente il progetto dello spostamento dello stadio in una zona idonea.
Sul versante dell’ordine pubblico il Silp ha ribadito l’esigenza di affrontare con la massima attenzione il delicato momento sociale dovuto alla crisi economica e la conseguente ripercussione del disagio sulle piazze. Luoghi che purtroppo saranno ogni giorno sempre più affollati da lavoratori e famiglie che rischiano il posto di lavoro.
La Polizia di Stato in quelle piazze ci sarà per stare vicina alla gente, vigilando con attenzione su ogni tentativo di strumentalizzazione”.
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Uil-Pa
Il Segretario Generale della Uil-Pa Penitenziari Eugenio Sarno, dopo una visita al carcere di Lecce, comunica: “Quando in un istituto penitenziario come Lecce sono ufficialmente dichiarati 4 casi di Tbc, 4 casi di scabbia e uno di varicella non si può non parlare di emergenza sanitaria. Se poi al tutto coniughiamo la presenza di 242 detenuti tossicodipendenti, 18 casi di Hiv, 350 patologie di epatite C, 140 affetti da sintomatologie psichiatriche, il quadro è completo nella sua allarmante drammaticità, acuita dalla chiusura per inagibilità di 3 ambulatori medici dei 5 presenti. A questo punto riteniamo che il Presidente della regione Puglia abbia il dovere di farsi carico di una diversa attenzione rispetto al momento penitenziario gestendo ed intervenendo sull’emergenza.
Quello sanitario è solo uno dei tanti punti critici. Questa mattina erano presenti 1.452 detenuti (1.358 uomini e 94 donne) a fronte di una capienza regolamentare di 659 posti. Questo sovraffollamento, pari a circa il 120%, acuisce i propri devastanti effetti anche per le condizioni di insalubrità che connotano la struttura, cui non si può porre rimedio per il taglio dei fondi. Inoltre la presenza di 281 detenuti classificati ‘alta sicurezza’, 27 alla mafia siciliana, 55 alla camorra, 14 alla ’ndrangheta, 20 alla sacra corona unita e 63 ad altre organizzazioni criminali minori, fanno di Lecce anche un problema di ordine pubblico. I 2 suicidi, i 38 tentati suicidi, i circa 300 atti di auto lesionismo sono – sottolinea Sarno - la conferma di un quadro complessivo connotato anche da violenza.
Una regione di frontiera come la Puglia non può continuare ad essere priva di un provveditore regionale, perché questa assenza crea un vulnus operativo ed amministrativo non indifferente. Per queste ragioni, ancora una volta, facciamo appello al ministro Alfano perché nomini i nuovi dirigenti generali in modo da coprire le vacanze dei provveditori in Puglia, Sardegna, Calabria, Basilicata e Lazio. Analogamente – conclude Sarno - non mancheremo di sollecitare il Capo del Dap a nominare un Comandante effettivo del Reparto di Polizia Penitenziaria a Lecce in quanto i due funzionari si sono volontariamente resi incompatibili con le funzioni avendo assunto incarichi sindacali”.
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Sap
Il Segretario generale Nicola Tanzi afferma: “Il governo, anche in questi giorni, sta vantando i propri successi in materia di sicurezza propagandando un Pacchetto Sicurezza bis che non serve a nessuno se non ci saranno risorse, mezzi e uomini per attuarlo. Noi, con tutti i mezzi leciti consentiti, tuteleremo sempre e comunque la Polizia di Stato e le Forze dell’ordine, pronti ad una nuova, grande mobilitazione. Dopo la grande mobilitazione di questa estate contro la manovra finanziaria e l’adozione, da parte del Parlamento, di alcuni ordini del giorno, il governo - prosegue Tanzi - doveva trasformare in norme, con la legge di stabilità 2011, i propri impegni.
Al momento, però, il Parlamento non pare prendere in considerazione tale ipotesi. Per questo il Sap, con i sindacati del ‘cartello’, ha intenzione di mettere immediatamente in campo una nuova strategia di mobilitazione e dissenso, perché all’esecutivo Berlusconi non sarà consentito di tradire, ancora una volta, gli impegni presi”.
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Siap
Il Segretario provinciale di Bologna Sandro Chiaravallotti, con una nota denuncia ancora una volta i tagli finanziari con ripercussioni che toccano anche i rifornimenti di benzina: “Si continua a lavorare nell’incertezza del futuro, si continua a servire il cittadino solo grazie al sacrificio dei poliziotti che nonostante tutto continuano ad operare anche a costo zero e comperando i beni di prima necessità. L’autocentro di Bologna ha sospeso i rifornimenti a mezzo di fuel card in quanto non vi è copertura finanziaria per proseguire in tal senso. Pertanto si andrà avanti con riserve e con buoni cedola che pare possano bastare per altri 2 mesi ancora se non ci saranno ulteriori finanziamenti.
Se crisi c’è, è ora che il sistema venga riformato in quanto è evidente che 5 Forze di polizia e pattuglie militari non possono essere più sostenuti. Bisogna necessariamente rilanciare la Riforma 121/81 della Polizia di Stato al fine di eliminare sprechi e duplicazioni dei servizi e per una sicurezza vera, effettiva, concreta ed a ordinamento civile che garantisca i diritti dei lavoratori e dia maggiori garanzie ai cittadini”.
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Coisp
Commentando le violente aggressioni alle Forze dell’ordine avvenute a Terzigno, il Segretario generale Franco Maccari comunica: “E’ davvero assurdo che nel nostro Paese ogni azione di governo debba trasformarsi in una questione di ordine pubblico. La politica deve riacquistare il controllo del territorio, attuando scelte politiche credibili, dimostrando autorevolezza e praticando il dialogo, non certo mandando le Forze dell’ordine a contenere le manifestazioni di dissenso, sempre legittime, dei cittadini.
Se la semplice apertura di una discarica di rifiuti diventa occasione di guerriglia la responsabilità è certamente di una politica incapace, proprio perché poco credibile, di confrontarsi con le popolazioni e di gestire il territorio. C’è però anche la grave responsabilità di chi tenta invece di strumentalizzare il disagio sociale per favorire gli interessi politici di frange estremiste o gli interessi economici della criminalità: è per questo che la violenza viene rivolta nei confronti delle Forze dell’ordine, unici dignitosi rappresentanti della presenza dello Stato, che sono chiamate a garantire la sicurezza dei cittadini e degli stessi manifestanti.
Per questo - conclude Maccari - esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi impegnati a Terzigno, più volte aggrediti in maniera violenta da delinquenti travestiti da manifestanti, e condanniamo quanti accusano le Forze dell’ordine, strumentalmente, di un eccessivo uso della forza, mentre in realtà gli interventi sono sempre stati connotati da estremo equilibrio e continua propensione al dialogo”.
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Uilps
Il Segretario provinciale di La Spezia Costantino Scocca comunica: “Il territorio era controllato da quattro Volanti composte da due o tre operatori ciascuna, oggi un bieco clientelismo sindacale e scelte fortemente opinabili dell’Amministrazione, le hanno ridotte a due, e in alcuni casi una sola Volante, composta da non più di due operatori. Apprendiamo con piacere che le nostre posizioni, sino ad oggi avversate da altre organizzazioni sindacali, vengono ora condivise da quest’ultime. Quella presa di posizione costò ad alcuni componenti della Segreteria la definizione di ‘pazzi’. Ebbene le posioni dei ‘pazzi’, avanzate già quattro anni or sono, ora non solo sono condivise ma fatte proprie. Delle due l’una o sono tutti impazziti o i ‘pazzi’ avevano ragione.
Attualmente - conclude Scocca - il numero del personale della questura spezzina che effettua il controllo del territorio è pari a quello impiegato negli anni Settanta, facendo così un balzo indietro di quarant’anni, anche se nel frattempo il tasso di criminalità è aumentato in maniera esponenziale, ma questo pare non importi a nessuno e lo testimonia il depauperamento indecente di personale subito dal settore.
Tra qualche mese alcuni sottufficiali coordinatori della Centrale Operativa andranno in pensione per anzianità. Si è pensato come sostituirli? Siamo alla vigilia delle festività natalizie: ci sarà personale sufficiente a garantire il controllo del territorio?”.
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