A Padova, soprattutto in città, si riscontra un ottimo rapporto fra Forze di polizia e popolazione. Nella fascia extraurbana molto è delegato alle Stazioni Carabinieri. Il riscontro lo abbiamo avuto in occasione di una raccolta firme per promuovere la previdenza integrativa nel nostro settore: una campagna cui le persone hanno aderito entusiasticamente, ed in poco tempo sono state raccolte numerose adesioni da consegnare al Capo dello Stato. Segno di un’attenzione verso le Forze di polizia che va oltre il mero rapporto di bisogno, ma che è attenta anche alle rivendicazioni specifiche di settore.
Di contro, c’è sempre una maggiore richiesta di presenza effettiva sul territorio, cui purtroppo non sempre si riesce a far fronte, stante l’annoso problema dell’organico, che a Padova si traduce in una media di 2-3 Volanti per turno: sicuramente insoddisfacente per una città di 250mila abitanti. Inoltre, nel rapporto con il territorio c’è, per il Silp, anche la necessità di farsi mediatore in merito ai problemi degli operatori e della cittadinanza. Impegno che il Silp affronta partendo dalla propria ottica confederale, affinché l’operatore di Polizia non sia avulso dalla realtà in cui opera e vive, ma sia parte attiva della società.
In questo senso, l’impegno da parte nostra è quasi unico e in direzione opposta al sindacalismo autonomo che – legittimamente – pone l’accento sulla nostra peculiarità e specificità. Vogliamo portare a termine una vera e propria rivoluzione culturale, a doppio senso: per la cittadinanza, giungere a riconoscere nel poliziotto un punto di riferimento solido; per il poliziotto, la consapevolezza di essere un professionista di sicurezza, non un tuttologo investito di chissà quali missioni.
La scommessa è far sì che non venga importato il cosiddetto modello americano: l’operatore di sicurezza, siamo convinti, non deve essere il sostituto del servizio sociale, dello psicologo o del consultorio, ma riferimento centrale di un sistema di sicurezza diffusa, dove ognuno contribuisce secondo le proprie competenze. Forse l’incidenza immediata non è quantificabile, ma a lungo termine crediamo sia uno dei pilastri che possa garantire la sostenibilità e la coesione del nostro modello sociale.
Per l’operatore di Polizia, invece, l’incidenza è più diretta ed immediatamente percepibile. Essendo inseriti in un sistema di servizi della Cgil, offriamo agli iscritti ogni tipo di servizio, oltre ad essere fra i pochi – se non gli unici – ad aver fatto percorsi di formazione sindacale, specie in virtù delle modifiche alla contrattazione decentrata, con un peso specifico maggiore del livello locale. Questo ha permesso, in sede di contrattazione, di presentare nei modi e tempi corretti le istanze dei colleghi, e di porsi nei confronti della parte pubblica, come interlocutori seri.
Padova, come molte città del Nord, vive i problemi legati all’immigrazione, specie di cittadini dell’Est europeo, Moldavi e Romeni in testa: un’immigrazione forte e, spesso, sregolata. Meno allarmanti, invece, i problemi di criminalità organizzata di tipo mafioso – abbiamo sgominato da tempo la “mala del Brenta” – mentre si fanno pressanti le questioni legate allo spaccio di stupefacenti e a tutta la galassia di reati di cosiddetta microcriminalità o criminalità diffusa.
Nell’ultimo anno, poi, c’è stata un’escalation di rapine, sia a istituti di credito, che ad attività commerciali, farmacie e tabaccai in testa. Per ottimizzare gli interventi, è necessario chiarire il rapporto di collaborazione con chi detiene la responsabilità della sicurezza urbana. Ottimi a tal proposito sono i rapporti con le forze locali e territoriali. I vigili urbani, anche della Provincia, seguono spesso corsi organizzati ad hoc, per esempio presso la questura o la Polizia Scientifica. Ognuno, secondo le proprie specifiche competenze, ed in base ad un piano di suddivisione anche territoriale, contribuisce alla trattazione di vari interventi in occasione di eventi particolari, concerti, raduni bikers presso la Fiera, o per altre manifestazioni di entità rilevante: spesso, le forze si congiungono e operano insieme.
Dal punto di vista del vertice, è possibile sostenere che, storicamente, Padova abbia sempre vissuto buoni rapporti fra sindaco, questore ed autorità locali in genere. Comune e Provincia, di fatto, hanno finanziato il rifacimento dell’Ufficio Immigrazione e di quello Passaporti. Il Comune ha donato alcuni motocicli: insomma, la bontà delle relazioni tra i vari interlocutori istituzionali rendono visibile una sinergia positiva e, da questo punto di vista, la città può dirsi un’oasi felice.
Non solo lotta alla criminalità; ma anche attenzione al sociale, come abbiamo già ricordato. Collaboriamo ormai da tempo con lo Spi-Cgil, organizzando corsi ad anziani, per trasmettere conoscenze ed accorgimenti utili al fine dell’autotutela, contro tentativi di truffe, effrazioni, scippi. Cerchiamo di essere presenti in ogni realtà in cui venga richiesta la nostra presenza, dai Consigli di quartiere alle tavole rotonde e, ovviamente, ad ogni iniziativa, locale o nazionale, promossa dalla Cgil.
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