Il Capo della Polizia Antonio Manganelli, portando il suo saluto al 3° Congresso del Silp per la Cgil ha sottolineato che la sicurezza non ha a che fare soltanto con la lotta alla criminalità, ma è legata anche al degrado urbano – a proposito del quale ha ricordato la responsabilità dei sindaci e delle Polizie municipali – e alle condizioni sociali ed economiche. Rilevando la necessità di migliori strumenti investigativi, ha espresso il parere che nell’uso delle intercettazioni vi siano stati “abusi” e “cattivi usi” che ne hanno inficiato la validità.
“L’immigrazione non è criminalità”, ha detto Manganelli, ma la frequenza dei delitti commessi da immigrati clandestini deve far riflettere, e si colloca nel più ampio problema dell’accoglienza. A questo proposito il Capo della Polizia ha ricordato la creazione dell’Ufficio contro le discriminazioni e l’intolleranza – “frutto di una cultura da condannare” – con la funzione di difesa di tutte le minoranze.
Sul piano del coordinamento, Manganelli ha indicato un sistema unitario della sicurezza con “pluralità di attori”, e l’apporto di capacità e preparazioni diverse rispondenti a un solo vertice.
Infine, l’ordine pubblico, che consiste anche nel tutelare i diritti di chi manifesta: ribadendo che si devono migliorare le tecniche di intervento, Manganelli ha affermato che errori ne sono sempre stati commessi (“dobbiamo superare quella maledetta notte”), ed è importante segnalarli.
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