La crisi economica e sociale rappresenta indubbiamente la vera emergenza e priorità del Paese, ma nello stesso tempo non possiamo abbassare la guardia sui tanti altri problemi che interessano la nostra società, e fra questi quello che preoccupa maggiormente i cittadini è il tema Sicurezza.
Il nostro territorio non è un’isola felice e molti inquietanti episodi accaduti negli ultimi tempi stanno a dimostrarlo. Ricordiamo i frequenti furti nel cuore della notte nelle abitazioni, con pericolosi casi di colluttazione fra ladri e proprietari; gli altrettanto frequenti furti a danno di negozi; la violenta rapina in pieno centro alla Cassa di Risparmio e la rocambolesca fuga dei malviventi; l’arresto di un latitante mafioso che ha trovato un punto di appoggio in un alloggio presso un Comune limitrofe; lo scontro fra bande di giovani nello spazio fra stazione e scuola, che ha coinvolto etnie diverse e che proprio in ragione di un campo di battaglia potenzialmente strategico per lo spaccio di stupefacenti, non vorremmo fosse imputabile a questioni di spartizione del territorio.
Ricordiamo inoltre che la nostra provincia, come peraltro dimostrato in modo evidente in una trasmissione televisiva recente, presenta sempre più zone franche dove si insinua l’illegalità.
Ci riferiamo alla pratica di subappalto del lavoro (soprattutto, ma non solo, nel settore tessile-calzaturiero) a presunte imprese di lavoratori orientali che svolgono la propria attività in modo semi clandestino e in capannoni con vetri oscurati, lavorando al di là di ogni regola e diritto, in condizioni di sfruttamento e schiavitù.
Potremmo continuare con altri riferimenti a fatti e situazioni accadute. Si tratta semplicemente di episodi diversi, scollegati fra loro e da considerarsi normali, o non è forse vero che sono il segnale di qualcosa che non va, di segnali d’allarme evidenti, che si avvertono sempre più in modo consistente, diffuso e frequente?
Non vogliamo assecondare il fatalismo di chi potrebbe erroneamente considerare fisiologico quanto sta accadendo, viceversa, come Uil e Uilps di Forlì-Cesena, vogliamo dare voce alle migliaia di cittadini che sono profondamente preoccupati e indignati di fronte a questi fenomeni di degrado e che vorrebbero sapere quali iniziative di forte mobilitazione si intendono attuare per presidiare e preservare la sicurezza di un territorio, che ha costruito il proprio benessere e qualità di vita, anche sull’ordine e la sicurezza pubblica.
Siamo assolutamente convinti che le Forze dell’ordine stiano compiendo “miracoli” con le carenti dotazioni di organico e strumentali a disposizione, così come crediamo che gli organi ispettivi, relativamente al tema delle irregolarità sul lavoro, facciano alla stregua delle Forze dell’ordine quanto possibile, con gli strumenti e l’organico disponibile.
Sappiamo in quali difficili condizioni avvengono molte attività e sappiamo che molti interventi non si fanno perché non ci sono le risorse per pagare gli straordinari, i notturni o altre indennità varie. Proprio per queste ragioni, a fronte di un problema che, viceversa, si sta aggravando, chiediamo il potenziamento dell’attività di tutte le forze di sicurezza preposte al controllo del territorio, e di tutte le strutture di controllo ispettivo.
Come sindacato dei cittadini e vicino ai cittadini, siamo persuasi della notevole attrattiva economica del nostro territorio che, se da una parte costituisce il nostro valore aggiunto, dall’altro purtroppo offre occasioni di interesse anche per le forze malavitose.
Abbiamo, in molte occasioni pubbliche, insistito con le forze di governo del territorio, e con tutte le altre forze politiche, nel chiedere iniziative concrete, disponibili per quanto ci riguarda nel fare la nostra parte di sensibilizzazione ovunque sia necessario.
Purtroppo, rispetto alle nostre sollecitazioni, notiamo reazioni che spaziano dal silenzio perdurante al fastidio risentito, quasi che il solo discutere di una questione di fondamentale importanza significhi creare un inopportuno allarmismo.
Potremmo anche convincerci che non è il caso di fare allarmismi, evitando di rispondere a questi gridi di giustificata preoccupazione che giungono da tantissimi cittadini, ma il silenzio non risolve il problema!
Come Uil e Uilps di Forlì-Cesena, non intendiamo assistere passivamente al deterioramento della nostra società, non saremo certo protagonisti di un torpore diffuso che rischia di condannarci a fare i conti con la realtà quando potrebbe essere troppo tardi.
Ci rivolgiamo pertanto al Prefetto, al quale inviamo per doverosa conoscenza la presente missiva, che indirizziamo anche alla classe politica locale, ai rappresentanti istituzionali ed ai parlamentari espressi dal nostro territorio, affinché, in modo bipartisan e per il bene della collettività, si rivolga e si eserciti una forte pressione nei confronti di tutti gli interlocutori istituzionali nazionali, finalizzata ad un potenziamento di tutte le Forze di polizia.
Senza nulla togliere all’importanza di garantire un intervento sul territorio provinciale, chiediamo inoltre un concreto e specifico potenziamento delle strutture di Pubblica sicurezza e agenzie di controllo presenti nel territorio cesenate, tenuto conto del notevole impatto che hanno gli argomenti trattati, la presenza della zona costiera, ed anche in considerazione dell’importante snodo viario costituito dalle arterie A/14 ed E/45.
Auspichiamo che questo invito venga accolto con spirito positivo e costruttivo e che possa giungere al più presto un pubblico segnale di concreto impegno.
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