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Giugno-Luglio/2010 - Immagini e Cultura
“Ciò che descrivevo erano già scene...”
di a cura di Giulio Sarchiola

Il 27 maggio è uscito in libreria “E se fosse possibile?”, il primo romanzo di Giulia Steigerwalt, edito da Aliberti editore all’interno della collana Meltin’pot. Molti potranno ricordare l’autrice per le sue interpretazioni in alcuni film italiani tra cui “Come te nessuno mai”, “Mari del sud”, l’americano “Under the Tuscan sun” e i più recenti “Come tu mi vuoi” e “Iago”. In realtà è la stessa Giulia a dichiarare che la passione per la scrittura è qualcosa che porta avanti da diversi anni.
“E se fosse possibile?” narra le vicende di Silvia una ragazza di diciassette anni che si trasferisce da Torino a Roma assieme alla sua famiglia. Oltre a dover affrontare nuove amicizie, nuova scuola e professori, Silvia è alla perenne ricerca di un equilibrio nei rapporti interpersonali, soprattutto con la sua famiglia dove la situazione è spesso rocambolesca. Lei, seppur timida e impacciata, è una ragazza sveglia e con un singolare sguardo ironico e attento sulla realtà. Nel tentativo di stare al passo con la sua vita, Silvia finisce spesso per arrancare, ritrovandosi in circostanze goffe e indesiderate. Anche lei vorrebbe essere spigliata e disinvolta come le sue amiche ma, il più delle volte, tutto va a rotoli. Una sera, proprio quando le cose sembrano andare per il peggio, esplorando la mansarda della nuova casa, Silvia trova degli scatoloni dove sono raccolti i ricordi di Emma, la vecchia proprietaria. Tra questi, le foto da ragazza e un diario segreto. Da qui inizia un doppio viaggio, quello di Emma e della sua storia d’amore con Antonio, e quello di Silvia che a poco a poco, seguendo i racconti e i pensieri di Emma, riuscirà a fare chiarezza nella sua vita, a trovare quei punti di riferimento di cui ha tanto bisogno, ad accettare le tante contraddizioni che la circondano.

Giulia, com’è nata l’idea di questo romanzo?
Quando mi hanno chiesto di scrivere una storia che si rivolgesse ai ragazzi, ho iniziato a cercare un argomento che li potesse interessare.
Poi però ho realizzato che la cosa più importante fosse raccontare una storia dal loro punto di vista e così mi sono chiesta cosa pensi veramente un ragazzo del mondo di oggi, soprattutto quando ci si trova in situazioni “ribaltate” dove gli adulti sembrano voler ancora vestire i panni di un adolescente e ad un ragazzo è richiesta molta più maturità e forza della sua età. Il tutto ovviamente con una buona dose di ironia!

Nella lettura del romanzo si scorge spesso una scrittura “per immagini”, pensi mai ad un possible adattamento cinematografico?
Sì, è una cosa a cui ho pensato fin dall’inizio e che mi piacerebbe molto. In realtà anche nella preliminare fase di strutturazione della storia, mi sono rifatta alle regole classiche di scrittura di un copione (la divisione in tre atti e così via) e poi, nella successiva stesura della storia, ciò che descrivevo per me erano già delle “scene” che vedevo chiare davanti a me.

Augurando un in bocca al lupo a Giulia, vi consigliamo la lettura di questo libro dalla scrittura divertente e scorrevole.

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