home | noi | pubblicita | abbonamenti | rubriche | mailing list | archivio | link utili | lavora con noi | contatti

Giovedí, 22/10/2020 - 15:07

 
Menu
home
noi
video
pubblicita
abbonamenti
rubriche
mailing list
archivio
link utili
lavora con noi
contatti
Accesso Utente
Login Password
LOGIN>>

REGISTRATI!

Visualizza tutti i commenti   Scrivi il tuo commento   Invia articolo ad un amico   Stampa questo articolo
<<precedente indice successivo>>
Giugno-Luglio/2010 - Articoli e Inchieste
Web
Fenomeni del Tubo
di Eleonora Fedeli

Cinque anni e due miliardi di video
fa nasceva You Tube, una piattaforma
che voleva dare la possibilità a tutti
di raccontarsi condividendo i propri
video con il mondo intero. Così
giovane, il sito di video sharing
è ormai un veterano del web


E’ difficile ricordare il mondo prima dell’avvento di YouTube. E’ trascorso solo un lustro dalla sua nascita, eppure sembra un secolo da quando Jawed Karim, cofondatore insieme ai colleghi Chad Burle e Steve Chen, caricò il primo video della storia del sito. Diciannove (noiosissimi) secondi che immortalavano Karim allo zoo di fronte ad una gabbia di elefanti: un esordio che lasciava difficilmente presagire lo straordinario successo che da lì a pochi anni avrebbe reso i tre ex dipendenti di Pay Pal dei multimilionari. L’idea era semplice: offrire a chiunque la possibilità di esprimersi liberamente, informare o divertire. YouTube, sottotitolo “broadcast yourself”: fai la tua televisione, trasmetti te stesso. Non senza un pizzico di esibizionismo, in molti hanno scelto di seguire questo consiglio: in meno di un anno, nonostante fosse ancora piuttosto amatoriale, il sito venne preso d’assalto dagli internauti di tutto il mondo.
Dilettanti allo sbaraglio, opinionisti, video bloggers, aspiranti artisti trovarono finalmente un grande palcoscenico per poter mettere in mostra i loro talenti, le loro idee, le loro follie. Ma le potenzialità erano altre. Ben presto YouTube divenne un contenitore di video amatoriali che testimoniavano ciò che le televisioni tradizionali non potevano o non volevano raccontare. Era l’inizio dell’informazione “fai da te”: un po’ rozza, ma vera. Con la quale ora anche i network tradizionali devono fare i conti, ospitando nei loro telegiornali sempre più notizie provenienti da canali meno istituzionali, dal mondo della rete. Milioni di potenziali video reporter sparsi per il mondo, muniti di una videocamera amatoriale o di un semplice telefonino. Pronti a mostrare la realtà che ci circonda: che sia uno studente ubriaco alla festa di diploma o l’ennesima strage kamikaze al mercato di Kabul.
Fin dalla sua prima apparizione sulla rete, YouTube ha rivoluzionato il modo di tutti di condividere filmati e la possibilità di raccontare se stessi. Dopo l’era del blog, che relegava allo scritto la messa in piazza di fatti e pensieri personali, adesso si è passati al video blog, che lascia a registrazioni visive l’onere di raccogliere il nostro lascito memoriale. Alcuni di questi video diari sono diventati dei veri e propri cult: quello di Will Woosh, per citarne uno su tutti, ha conquistato numeri che potrebbero fare invidia a più di una tv satellitare. All’anagrafe è Guglielmo Scilla, romano poco più che ventenne, che in un anno è riuscito ad avere 53.000 iscritti al suo canale YouTube, 13.000 followers su Twitter, quasi 70.000 fan su Facebook e, soprattutto, più di 8 milioni di visualizzazioni dei suoi video. Una videocamera, qualche parrucca, pochi accessori buffi e tanta voglia di parlare e di ironizzare sul mondo che lo circonda: questi gli ingredienti che hanno reso Guglielmo una vera e propria star del web. Nei suoi video si riprende e racconta le manie e i tic dei suoi coetanei, interpretando tutte le parti necessarie, dalla ragazza superficiale al giovane senza personalità, passando per l’Emo e l’incallito discotecaro. Non è il primo a scandagliare vizi e virtù della sua generazione, ma è sicuramente uno dei più abili a trasformare il gioco in tormentone. I temi scelti sono di grande presa, quasi come in una versione giovanile di un programma televisivo di cabaret: i tipi buffi, le paranoie sul sesso, i rapporti tra uomini e donne, i film di cui non si può non parlare, le bonarie prese per i fondelli ai fan di Harry Potter e della saga di Twilight. Il tutto studiato, provato, montato e recitato con l’ambizione di fare un “prodotto di intrattenimento” più che un semplice video-sfogo.
Altra celebrità nostrana con un seguito di 180.000 fan su Facebook è Francesco Matano, alias Lamentecontorta, ventenne di Caserta professionista dello scherzo telefonico. La sua caratteristica principale è la capacità di cambiare voce in pochi secondi: un esempio ormai molto affermato è Michelino, un bambino partenopeo dalle richieste più assurde. Cliccatissimo sul suo canale con più di 60 video caricati, Francesco è passato da YouTube al “tubo catodico”: prima su Italia1 come Iena, poi a Scalo76, ospite di Francesco Facchinetti, e adesso su Skyuno, dove ha esordito con un programma tutto dedicato ai suoi scherzi.
L’impressione è che per la generazione dei vari Will Woosh e Lamentecontorta il web stia già sostituendo quelle palestre per giovani talenti che da qualche tempo offrono meno spazio: le radio private sempre meno sperimentali, le tv locali in crisi, i festival alle prese con i tagli. Ma è anche una valida alternativa all’allungare le chilometriche file per il casting di un reality show. Dietro di loro non è difficile intravedere una nuova schiera di ragazzi e ragazze che la gavetta se la stanno costruendo direttamente nelle loro camerette: scrivendo, recitando, riprendendosi e montando da soli le loro opere. Con in testa l’idea non troppo pazza di raggiungere un pubblico che nessun teatro di periferia potrebbe mai offrire.
Altro fenomeno che spopola sul Tubo è quello dei videotutorial: esperti di trucco, conoscitori di lingue e programmi informatici, cuochi provetti mettono a disposizione del web la loro perizia tecnica in brevi video dimostrativi. Bastano una webcam, una connessione a Internet e, chiaramente, un account su YouTube. In questo campo, le regole sono poche: non prendersi troppo sul serio, divertirsi e stabilire un rapporto di fiducia con il proprio pubblico.
La regina dei tutorial italiani è senza ombra di dubbio la bellunese Clio Zammatteo. Per seguire la sua passione, il trucco, Clio va negli Stati Uniti e si iscrive al Make-Up Designory di New York. Nella Grande Mela, Clio vede i primi tutorial realizzati da truccatrici americane e si rende conto che la “moda”, in Italia, non è ancora arrivata. Nasce così, come una scommessa, il canale “Cliomakeup”: nel giro di due anni, la sua pagina ottiene milioni di visite da tutto il mondo, YouTube le offre una partnership ufficiale e l’esperienza maturata sul web diventa anche un libro, edito da Rizzoli.
A sentire Clio, il fenomeno dei tutorial è molto positivo: «la maggior parte dei canali di successo sono gestiti da ragazze e ragazzi come me, che lo fanno per passione e hanno iniziato senza secondi fini»: l’idea di base, spiega Clio, è quella di «trasmettere la propria conoscenza». Certo, «i blog esistono da molto più tempo, ma vedere una spiegazione attraverso il video è tutta un’altra cosa». Senza contare che «i tutorial permettono davvero di trovare molte soluzioni in modo facile e veloce, dalla ricetta del pollo al curry a come cucire un bottone…». Ma se qualcuno, dati i tempi di crisi, pensa già di fare del tutorialist un mestiere a tutti gli effetti, freni l’entusiasmo: «sul web», conclude Clio, «è tutto molto instabile: la rete si muove troppo velocemente, quello che oggi è visto da milioni di utenti tra qualche mese potrebbe non essere più visto da nessuno».
Dal trucco alle lingue straniere, il concetto non cambia. Maha Jubi, per fare un nome, ha aperto il canale “Learn Arabic with Maha”: l’intento, ovviamente, è quello di insegnare l’arabo agli italiani. Ma c’è anche chi ha scelto di non metterci la faccia direttamente, utilizzando il proprio avatar di Second Life. E’ il caso di Hela Beck, una ragazza alla sua seconda laurea in Lingua e Letteratura Straniera alla quale piacerebbe lavorare in Italia come professoressa di lingue. Nell’attesa, su YouTube tiene lezioni di spagnolo. Oltre che una protagonista, Hela è anche una grande “consumatrice” di tutorial: «Sono moltissimi, è incredibile. Ogni giorno trovo qualcosa interessante. E sono davvero d’aiuto. Mi piacciono quelli su programmi informatici, come Photoshop, impari in forma pratica, chiara e diretta».
Nella patria mondiale del buon cibo, non possono mancare le lezioni di cucina. Emblematica, in questo senso, è la storia di Sonia Peronaci, una donna che nel 2006 ha creato - insieme ad altri soci - il portale “Giallozafferano”: «Abbiamo lavorato in ‘economia’ per un paio di anni, fino a quando siamo stati notati dal gruppo Banzai che è entrato in compartecipazione con noi, dandoci un po’ di respiro economico». Le prime videoricette, ricorda Sonia, sono nate per il sito Internet. Poi, un bel giorno, «siamo stati contattati dal responsabile partnership di YouTube, che ci ha proposto di aprire il canale presso di loro con remunerazione delle pubblicità condivise. Da allora, è lo stesso responsabile a contattarci per richiedere videoricette specifiche per varie occasioni o festività». Data la nomea della cucina italiana, YouTube ha pensato poi di creare «video in inglese e spagnolo, in pratica le stesse ricette da me realizzate ma doppiate». Sui possibili guadagni, Sonia è più ottimista di Clio: «Con un po’ di lavoro e qualche investimento, direi proprio che si può pensare all'apertura di un canale YouTube come a un lavoro a tutti gli effetti».
Quelli elencati finora sono casi virtuosi. Non tutti i tutorial hanno successo, e non tutti sono validi come le lezioni di trucco di Clio. Basta fare un bel giro su YouTube per rendersene conto. Una ricerca di questo tipo, comunque, può riservare sorprese molto divertenti: si va dalle nonne che insegnano a preparare una torta alle casalinghe che spiegano come fissare un bottone sulla giacca, dalle lezioni di inglese - con spiccato accento italiano - a quelle per diventare “provetti” illusionisti. Senza contare, infine, le parodie, nate con il preciso scopo di prendere in giro quegli insegnanti che si prendono troppo sul serio.
La verità è che sono in tantissimi, sulla rete, a cercare i loro 15 minuti di celebrità, ma sono in pochi a sfondare davvero. Gli altri regaleranno al massimo un quarto d’ora di divertimento ai naviganti capitati per caso sul loro canale.

__________________________
YouTube e la politica

Un grande successo mediatico è stato ottenuto da Youtube in quanto il tradizionale dibattito tra i candidati alle primarie del Partito Democratico Usa si è svolto in televisione in base a domande scelte tra quelle degli utenti di Youtube. In precedenza, Rtve e YouTube si sono alleate per dare la possibilità agli utenti di porre alcune domande ai candidati premier Zapatero e Rajoy.
Nel maggio del 2009 ha avuto una larghissima diffusione con un forte impatto sull'opinione pubblica il video amatoriale dell’uccisione di Neda Agha-Soltan, pubblicato su You Tube nonostante la censura di notizie imposta dal regime iraniano.
__________________________
I video più cliccati di sempre

1) «Me at the zoo»: pubblicato da Karim, uno dei fondatori di YouTube: un video di 19 secondi in cui si vede Jawed Karim in uno zoo, davanti al recinto degli elefanti.
2) «Charlie bit my finger – again!» (2007, 160 milioni di clic): due fratellini inglesi giocano: il più grande mette un dito in bocca al più piccolo, che lo morde facendolo urlare; poi il piccolo ride divertito.
3) «Evolution of dance» (2006, 137 milioni) – presentato come «i 6 minuti più divertenti che abbiate mai visto»: le evoluzioni “on stage” del ballerino Judson Laipply su classici come «Ymca» dei Village People, «You shook me all night long» degli Ac/Dc e «Thriller» di Michael Jackson.
4) «Miley Cyrus – 7 Things – Official Music Video» (2008, 110 milioni): il videoclip della star della serie Disney «Hannah Montana».
5) «Hahaha – Small daring boy» (2006, 107 milioni): un bambino piccolissimo ride a crepapelle per gli scherzi del padre.
_______________________________
Curiosità

• Il primo video caricato sul sito è Me at the zoo di Jawed, fondatore di YouTube insieme a Steve e Chad. Il video è stato caricato alle 20:27 il 23 aprile 2005. E’ suo anche il primo account, la prima registrazione sul sito.
• Il video più visualizzato su YouTube è il video di LadyGagaVevo Lady Gaga - Bad Romance con 216.631.670 visualizzazioni, raggiunte dopo soli 6 mesi dall'uploading.
• Il video più commentato su YouTube è Free Hugs Campaign - Official Page di PeaceOnEarth123.
• Il video più preferito su YouTube è Aerosmith - I Don't Wanna Miss a Thing di lisachii.
• Il canale con più iscritti è quello di Nigahiga, che conta 2.217.806 iscritti a maggio 2010, seguito da quello di Fred, un adolescente che si finge un bambino isterico di sei anni, con 1.716.252 iscritti seguito da ShaneDawsonTv con circa 1.500.000 iscrizioni e quello di Smosh con 1.450.819 iscritti.
• Il video più visto in Italia è Parto in un letto di scimmiaubriaca con 67.264.311 visualizzazioni.
• In Italia sono i canali di Lamentecontorta con 89.028 iscritti, vadrum con 82.785 iscrizioni e willwoosh con 64.132 iscritti.
• Il canale YouTube risulta essere registrato dal 31 dicembre 1969 e conta 150.000 iscritti per un totale di 6.730.891 visite.

<<precedente indice successivo>>
 
<< indietro

Ricerca articoli
search..>>
VAI>>
 
COLLABORATORI
 
 
SIULP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
 
Cittadino Lex
 
Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!
 
 
 
 
 

 

 

 

Sito ottimizzato per browser Internet Explorer 4.0 o superiore

chi siamo | contatti | copyright | credits | privacy policy

PoliziaeDemocrazia.it é una pubblicazione di DDE Editrice P.IVA 01989701006 - dati societari