Aumento dei prezzi, contrazione dei consumi, tentativi
di affossamento delle liberalizzazioni varate
dal precedente governo, speculazioni di vario tipo, mentre
sale l’onda lunga dei licenziamenti e della cassa
integrazione: Rosario Trefiletti, presidente
della Federconsumatori, in questa intervista
affronta bilanci negativi e prospettive inquietanti
Presidente Trefiletti, il potere d’acquisto di milioni di italiani è drammaticamente calato, sconfessando il cosiddetto “partito degli ottimisti”. E’ l’inevitabile risultato di una crisi globale, che ancora non si sa se sia in fase di decrescita o di crescita? Quali strumenti di difesa hanno i cittadini? E in questo campo come si colloca la Federconsumatori?
Da Bankitalia all’Istat, da Confindustria a Standard & Poor’s, sono giunte da numerosissime voci le conferme di quello che sosteniamo da tempo, e cioè che il nostro Paese sta attraversando una forte crisi da domanda di mercato.
L’onda lunga di cassa integrazione e licenziamenti continua a far pesare i suoi effetti sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle a reddito fisso, con gravi ripercussioni sull’intera economia.
Nel 2009, per le famiglie a reddito fisso, la contrazione dei consumi si è attestata a circa il -3%, con una riduzione della spesa di oltre 20 miliardi di euro. Secondo noi in assenza di un’inversione di tendenza capace di rilanciare realmente la domanda interna, è prevedibile un’ulteriore caduta dei consumi delle famiglie a reddito fisso pari a -1,5%, con una riduzione di spesa di oltre 10 miliardi di euro.
Per avviare una ripresa dell’economia in Italia, il primo passo, appunto, è quello di iniziare a dire la verità al Paese circa le reale situazione che stiamo attraversando e le prospettive all’orizzonte. Delle prospettive che, come sosteniamo da tempo, non promettono nulla di buono, se nessuno si deciderà ad intervenire per rilanciare la domanda interna.
È in questo complesso e delicato contesto che si inserisce l’azione della Federconsumatori, che, non solo svolge il delicato ruolo di tutela dei diritti dei cittadini consumatori, ma dà voce alle loro richieste ed alle loro esigenze, rivendicando misure in grado, da un lato, di risollevare i bilanci familiari e, dall’altro, di rilanciare l’economia del Paese.
Per questo, da tempo, richiediamo un’anticipazione della manovra fiscale che preveda, fin da subito, una detassazione di 1.200 euro annui per il reddito fisso, da lavoro e da pensione.
Il margine per avviare questa fondamentale misura di sostegno alle famiglie esiste, e, come abbiamo ribadito in diverse occasione, le risorse possono essere reperite grazie ad una seria politica di contrasto all’evasione fiscale e portando la tassazione delle rendite finanziarie a livelli europei, cioè almeno al 20%.
Mentre nelle tasche dei cittadini – o meglio, di una larga parte di loro – arrivano meno soldi, spuntano gli aumenti dei prezzi, spesso in una forma nascosta che crea una certa confusione nell’opinione pubblica. Possiamo fare una sorta di classifica, mettendo in rilievo quelli più pesanti e significativi?
Secondo quanto prospettato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel 2010 avrà luogo una vera e propria stangata per le famiglie, di 761 euro annui. Ad incidere maggiormente sugli aumenti tariffari sono i continui rincari dei carburanti, nonché gli aumenti stimati per la bolletta del gas.
Ecco di seguito alcune delle voci che incideranno in maniera più pesante sui bilanci familiari (su base annua).
Assicurazione auto +130 euro, tariffe aeroportuali +65 euro (130 milioni di passeggeri - costi diretti ed indiretti), tariffe autostradali +60 euro, ricorso multe e contenziosi +55 euro, tariffe gas +62 euro, tariffe acqua +18 euro, tariffe rifiuti +35 euro, servizi bancari +30 euro, mutui +80 euro, carburanti +171 euro, tariffe elettriche -10 euro, treni +65 euro.
Ogni famiglia subirà, quindi, maggiori spese per 761 euro annui senza contare i costi indiretti che questi aumenti provocheranno sul tasso di inflazione. Ciò produrrà una ulteriore contrazione dei consumi che influirà negativamente sulle produzioni e sul mercato.
Per questo, sempre al fine di sostenere una ripresa della domanda di mercato, chiediamo al governo di intervenire, come promesso, sul fronte dei prezzi e delle tariffe, avviando un blocco che duri almeno per tutto il 2010.
Le liberalizzazioni avviate dal precedente governo di centrosinistra appaiono in via di smobilitazione. Un’altra sconfitta per i consumatori?
Le liberalizzazioni avviate dal precedente Governo, da noi fortemente volute, hanno portato importanti benefici per i cittadini, basti pensare al settore dei farmaci, nel quale si sono realizzati importanti risparmi, pari ad oltre 600 milioni di euro annui.
La nostra Associazione è più volte scesa in campo per difendere tali misure e per rivendicarne l’ampliamento, contro i tentativi di affossamento portati avanti da parte di lobby e corporazioni intente a difendere i propri interessi. Questo sia nel settore dei farmaci, dove si vorrebbe screditare e delegittimare il ruolo delle parafarmacie, sia in quello assicurativo, dove ripristinando la pluriennalità delle polizze assicurative del ramo danni, sono state spazzate via le norme che prevedevano la possibilità, per i consumatori, di recedere dai contratti assicurativi a scadenza annua e dove si vorrebbe mettere in discussione anche l’indennizzo diretto.
Di certo non si tratta di una sconfitta per i consumatori, ma per l’intero Paese, il cui governo ha deciso di puntare sul sostegno degli interessi di caste e lobbies, a discapito della correttezza e della trasparenza del mercato, ed a danno della maggioranza dei cittadini, costretti a pagarne le conseguenze in termini di maggiori costi, se non di intese speculative.
Qual è attualmente la situazione della Class Action in Italia?
Come molti sanno, con il nuovo anno, è entrata in vigore nel nostro ordinamento la Class Action, formidabile strumento di tutela dei cittadini consumatori, che presenta due vantaggi fondamentali: da un lato offre finalmente, ai cittadini che si trovano nelle stesse condizioni, la possibilità di ottenere giustizia per i danni subiti attraverso un’unica azione legale collettiva; dall’altro, rappresenta uno strumento chiave soprattutto per quei piccoli torti contro cui i cittadini, singolarmente, non avvierebbero delle azioni legali.
Esistono due corpi normativi, un’Azione di Classe che agisce nel settore privato, che dovrebbe rendere il mercato più chiaro, trasparente e corretto determinando inoltre una concorrenza leale tra gli operatori; ma esiste anche una Class Action per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, che, però, non prevede sanzioni né risarcimenti per i cittadini, ma solo il ripristino o la corretta erogazione del servizio a cui il cittadino, con norme esistenti, già avrebbe diritto.
La Class Action italiana presenta, però, alcuni punti deboli, tra i quali spiccano la mancata retroattività (i cittadini, quindi, non si possono rivalere contro le clamorose truffe subite negli anni passati, ad es. Cirio-Parmalat); la possibilità di presentare la richiesta solo in 11 Tribunali (con relativi problemi di distanza); la publicizzazione dell’azione per raccogliere adesioni a spese dei promotori; e il fatto che, in caso di inammissibilità, soprattutto se si è effettuata una larga promozione dell’iniziativa, sono altamente probabili richieste di risarcimento per i danni all’immagine da parte delle aziende chiamate in causa. Alla luce di tali limiti, e sia perché è la prima volta che nel nostro Paese si ha la possibilità di utilizzare tali normative, Federconsumatori ritiene essenziale realizzare analisi approfondite e circostanziate del contenzioso giuridico che si intende avviare. Questo perché l’importante, a nostro avviso, non è annunciare ricorsi alla Class Action, ma vincerli.
Concludendo, il 2009 è stato un anno disastroso, e il 2010 non ha avuto un inizio gratificante. Quali previsioni si possono fare per l’immediato futuro, e quali sono le iniziative previste dalla Federconsumatori?
Come affermato in più occasioni, per affrontare questa delicata situazione è necessario, innanzitutto, un po’ di buon senso. Infatti, se chi ha responsabilità di governo non si deciderà a correre ai ripari, lanciando delle serie misure di sostegno alla domanda di mercato, le cose andranno sempre peggio e il Prodotto Interno Lordo del nostro Paese rischia di sfiorare lo zero %.
Nonostante quello che il famoso “partito degli ottimisti” voglia farci credere, infatti, non è plausibile pensare di affrontare la crisi in atto con i miseri incentivi varati dal governo, che interesseranno appena l’1% delle famiglie.
In questo scenario la Federconsumatori, oltre a continuare ad informare i cittadini circa le reali condizioni e prospettive economiche, avanzerà in ogni sede richieste concrete in direzione di una ripresa dei consumi, continuando a monitorare e denunciare le gravi speculazioni che, dalla pasta ai carburanti, continuano a pesare fortemente sulle tasche dei cittadini.
FOTO: Il Presidente della Federconsumatori Rosario Trefiletti
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