Nonostante gli appelli, le denunce, i risultati delle indagini, il problema criminalità sembra non interessi affatto alla politica di questa provincia.
Al di fuori di isolatissime voci, il tema della lotta alla criminalità organizzata sembra non essere tra le priorità, semmai fosse tra le cose non prioritarie, dimostrando un evidente scollamento tra le esigenze dei cittadini di questa provincia e chi li rappresenta o potrebbe rappresentarli politicamente in futuro.
Perchè questi devastanti silenzi? Ignorare il tema della lotta alla criminalità e più in generale della legalità, significa dare spazio ed argomenti all’illegalità, in qualunque forma si presenti e, certamente, non può essere sufficiente denunciare, ogni tanto, i troppi furti o rapine che avvengono in un territorio o in un altro della Ciociaria.
Il problema è più vasto e complesso e trae origini dalla storia degli ultimi trent’anni, periodo nel quale la criminalità organizzata e mafiosa ha attecchito e si è consolidata in provincia, senza trovare difese adeguate, se non l’impegno dei singoli soggetti che, di volta in volta, non essendoci strategie, hanno operato sacrificandosi quasi a titolo personale. Un periodo nel quale, soprattutto negli ultimi dieci anni, si è indebolito l’apparato locale di contrasto dello Stato, rendendo ancora più vulnerabile questo territorio.
Gravissime sono le responsabilità in questo contesto di chi, in questi anni, pur rivestendo un ruolo importante come rappresentante politico o delle Istituzioni, ha continuato ad esercitare l’arte del silenzio, in una sottovalutazione esistenziale per chi invece ha tentato e sta tentando di contrastare il cancro criminale.
E’ il caso, e lo dico da tempo ormai, che ci si mobiliti tutti contro questa degenerazione del territorio; è giunto il momento che ci si attivi per una grande opera sociale e culturale contro la criminalità e le mafie, nonché contro la corruzione, elemento inscindibile e spia evidente di queste presenze.
La speranza è che i cittadini spingano la politica e le Istituzioni ad intervenire seriamente, evitando di parlare soltanto della sicurezza, ma ponendo al centro il tema della lotta alla criminalità e della legalità, diffidando di quei candidati che fanno del silenzio, su questi temi, una vera e propria scelta di campo.
E’ il momento delle scelte, chiare, nette: se si è per la legalità lo si dica apertamente, si spieghi all’opinione pubblica cosa si intende fare per evitare che questo territorio sia definitivamente preda della criminalità organizzata e delle mafie. Si dica chiaramente alla gente che la legalità viene prima di tutto, dimostrando con atti concreti che tra il dire e il fare non c’è di mezzo nessun mare.
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