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Marzo/2010 - Interviste
Body Building
Alberto Guidi
di a cura di Gianni Verdoliva

Da Torino a Las Vegas. Dove, nel novembre dello scorso anno, è arrivato al secondo posto alle gare di bodybuilding di Muscle Mania, concorso riservato agli atleti natural. Per il torinese Alberto Guidi un grande risultato. Arrivato grazie a tanti sacrifici ed al sostegno di Luca Baseggio, istruttore della palestra Dynamic Gym dove Alberto si allena. Un amore, quello per la palestra, nato quasi per caso da ragazzino e diventato una passione. Sana, fatta di sforzo e dedizione. Un po’ il motto di Alberto che, nella palestra dove si allena, è anche conosciuto per la sua cordialità ed il suo sorriso.
Malgrado i suoi successi (una volta campione del norditalia, due volte campione italiano e, all’inizio di ottobre, primo classificato al concorso europeo Muscle Mania), Alberto non ha certo perso l’umiltà. Riporre pesi ed attrezzi al proprio posto, o salutare chi si allena al tuo fianco anche se non è un atleta professionista, solo per fare degli esempi, sono comportamenti da gentiluomo. E con questo Alberto, 35 anni, dimostra che essere grintosi ed affabili non è affatto una contraddizione.
Ci siamo dati appuntamento in palestra, dopo la seduta di allenamento.

Alberto, raccontaci la tua esperienza a Las Vegas.
Gareggiare a Las Vegas è stata un’esperienza bellissima, un sogno che si è realizzato se non altro perché li’ è la culla del bodybuilding. Era una gara importante, eppure tutti, a partire dagli atleti, erano li’ per divertirsi e far divertire. Ho potuto capire che per gli americani lo sport è divertimento anche se non lo danno a vedere. Ad ogni modo hanno un’attitudine diversa e sono molto più rilassati e sorridenti rispetto a noi italiani. Questo lo posso dire facendo il confronto con le mie precedenti gare italiane alle quali ho partecipato vincendo finora.
Ad esempio a Las Vegas c’era un’euforia generale con il pubblico che generosamente applaudiva tutti gli atleti e non solo i beniamini di ogni gruppo.
Ho ottenuto il secondo posto nella categoria fino a 78 chili. Sono molto soddisfatto, quasi non ci speravo.

Come ti sei avvicinato allo sport ed in particolare al culturismo?
Sono entrato per la prima volta in una palestra a 14 anni, quando con la famiglia ci siamo iscritti in un centro fitness. Tre anni fa ho ripreso l’attività agonistica. Luca Baseggio, il mio attuale allenatore, mi aveva proposto di trasformare la mia passione per la palestra.
Inizialmente ero molto scettico e sulle gare e sui vari stereotipi connessi al mondo del culturismo. Mi riferisco all’uso di steroidi ed anabolizzanti, stereotipi che hanno un fondo di verità. Non avevo e non ho nessuna intenzione di avere a che fare con chi consiglia e commercia tali sostanze.
Luca mi ha rassicurato in merito riferendomi che la Fibbn (Federazione Italiana Body Building Biathlon Natural) federazione per la quale gareggio non ammette l’uso di steroidi ed anabolizzanti e esegue dei controlli verificati dal Ministero della Sanità.

Niente sostanze illecite quindi?
Assolutamente no. Ed è questo che ha fugato i dubbi che prima avevo.
Inoltre a me non interessa aumentare il peso a dismisura quanto conservare l’armonia del corpo mantenendo un rapporto tra altezza e peso

Che tipo di sacrifici comporta e quali soddisfazioni offre il culturismo?
I sacrifici sono tanti, in particolar modo per quanto riguarda l’alimentazione. Il 60% se non oltre dei risultati che si ottengono provengono dalla dieta prima ancora che dall’allenamento in palestra.
Mangio parecchie proteine sotto forma di carne e pesce e anche carboidrati come pasta e riso. A questo aggiungo verdura a volontà. Solo la domenica mi lascio andare a qualche piccola trasgressione.
Quando però sono nella fase di preparazione ad una gara la mia dieta è continua. Sette giorni su sette. Mi alleno tre o quattro giorni alla settimana per circa un’ora abbondante.

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