Trieste 2010: che cos’è la salute mentale?
E’ il nome del convegno che si è svolto a Trieste lo scorso febbraio nell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni dove lavorò Franco Basaglia. Centinaia di operatori della salute mentale, dell’economia sociale, dell’associazionismo, ricercatori e familiari provenienti da 40 Paesi hanno messo a confronto le proprie esperienze, ascoltato i punti di vista portati dai soggetti protagonisti dell’esperienza di sofferenza psichica. Da segnalare la mostra degli archivi Oltre il Giardino, più di cinquemila foto e cinquanta ore di riprese dal 1964 a oggi.
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La legge
La legge 180, nata nel 13 maggio 1978 e meglio nota come legge Basaglia, è un’importante legge quadro che impone la chiusura dei manicomi e regolamenta il trattamento sanitario obbligatorio (TSO), istituendo servizi di igiene mentale pubblici.
Lo scopo della 180 è quello di evitare il contenimento fisico dell’individuo da assistere al fine di instaurare rapporti umani tra il paziente, l’istituzione e la società, riconoscendo appieno i diritti del paziente ed incentrando la cura su servizi ambulatoriali territoriali, creati seguendo una logica assistenziale diametralmente diversa da quella della psichiatria tradizionale. L’assistenza deve agire come una rete sul territorio e non concentrare i propri sforzi in un’unica grande istituzione, il manicomio, che offre un’intervento generico (omologato e non specializzato) per rispondere ai bisogni concreti delle persone, sempre specifici e diversi tra loro.
Il compito di applicare tale legge venne affidato alle regioni e ciò ha di fatto implicato un’eterogeneità notevole nell’organizzazione e nello sviluppo di queste nuove strutture, che spesso non sono state costruite per la mancanza di risorse economiche.
Nel 1978 solo nel 55% delle province italiane vi era un ospedale psichiatrico pubblico, mentre nel resto del Paese ci si avvaleva di strutture private (18%) o delle strutture di altre province (27%). In tal modo si sono create situazioni problematiche e paradossali, passando in determinati contesti dall’oppressione del manicomio all’abbandono più totale dovuto ad una deficienza delle nuove strutture. “I matti - scrive Michele Zanetti, co-autore della legge 180 - erano stati sì liberati ma in maniera solo formale e comunque insufficiente perché talvolta privati anche di un tetto sotto cui dormire e condannati ad una vita di stenti senza adeguata protezione sociale e sanitaria”. Tuttavia, la legge 180 fu una vera e propria rivoluzione culturale e medica.
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La Fondazione Basaglia
La Fondazione Franca e Franco Basaglia è a Venezia, nell’Isola di San Servolo, che ospitò uno dei due manicomi della città e che attualmente è sede di istituzioni e manifestazioni culturali. Tra i suoi obiettivi quello di mantenere viva la conoscenza del lavoro e degli scritti di Franco Basaglia e di Franca Basaglia, attraverso la promozione di ricerche, convegni, borse e premi di studio, corsi e scuole di formazione, pubblicazioni. La Fondazione, inoltre, promuove e gestisce iniziative, progetti e programmi che contribuiscano a realizzare libertà e piena cittadinanza per tutti, in particolare per le persone che vivono condizioni di esclusione sociale. Ulteriore obiettivo è quello di costituire e di rendere fruibile un archivio storico multimediale sul lavoro di Franca e Franco Basaglia e sul movimento internazionale di critica della psichiatria e delle istituzioni.
Tra le iniziative più significative segnaliamo:
Premi di studio intitolati a Franco Basaglia.
In collaborazione con la Provincia di Venezia, la Fondazione ha istituito un Premio di studio intitolato a Franco Basaglia, finalizzato a sostenere studiose/i non italiani in uno studio originale sui temi del lavoro di Basaglia e sull’esperienza italiana di superamento del manicomio. Il bando è stato vinto da Kazuo Okuma, giornalista e docente della università di Osaka, che ha appena pubblicato in Giappone il libro – L’Italia senza manicomio e il Giappone dei manicomi, risultato della sua ricerca. E’ in corso un progetto analogo con la Provincia di Roma, che ha istituito il Premio di studio Franco Basaglia, vinto da Larry Davidson, professore di psicologia all’università di Yale.
Incontri Ravvicinati.
Laboratori di cittadinanza. Nelle scuole medie superiori la Fondazione ha chiamato Laboratori di cittadinanza i progetti che si svolgono nell’arco di alcuni mesi nelle scuole medie superiori. Si tratta di attività sperimentali che prevedono insieme studio ed esperienza, di cittadinanza in quanto queste attività implicano e organizzano, per chi vi partecipa, un’esperienza di incontro ravvicinato con persone che vivono le problematiche sociali e culturali che si studiano a scuola. Studentesse e studenti lavorano così con utenti dei servizi di salute mentale, con persone disabili o con richiedenti asilo, e attraverso la mediazione e il supporto di animatori ed esperti della Fondazione realizzano prodotti (video, inchieste, scritti, pagine web ecc.) che presenteranno alla fine dell’anno scolastico ai loro colleghi. I Laboratori sono in corso nelle città di Bolzano, Bressanone, Venezia, Roma, L’Aquila, Sassari, Alghero e Cagliari. I materiali prodotti dai Laboratori confluiranno in un convegno nazionale Incontri Ravvicinati. Laboratori di cittadinanza in preparazione a Roma per il prossimo 13 maggio.
Matti per il cinema.
Cinebus per la salute mentale. Questo è il titolo di un progetto cui la Fondazione Basaglia collabora con l'associazione 180 amici di L'Aquila. Si tratta di un cinebus, ovvero di un autobus, messo a disposizione dall’azienda comunale dei trasporti, che fungerà da cinema. Dall'ultimo fine settimana di gennaio, ogni sabato e domenica il bus sarà una sala cinematografica su ruote che si fermerà nei nuovi insediamenti senza servizi del dopo terremoto e nelle piccole frazioni che oggi sono più isolate di prima. Lavorano al progetto operatori del centro diurno psichiatrico di L’Aquila e due utenti del centro retribuiti attraverso le borse lavoro messe a disposizione della Fondazione.
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