Mi fa davvero piacere avere una occasione di collaborazione con la vostra rivista, che è stata fondata da Franco Fedeli.
Il ruolo delle Forze dell'ordine è fondamentale in uno Stato democratico. Serve a garantire il diritto alla sicurezza e alla legalità: rappresenta dunque uno dei presidi della Costituzione. E' bene che questa consapevolezza sia uno degli obiettivi della stessa formazione delle Forze dell'ordine.
Sicurezza per tutti. Uno slogan troppo spesso ripetuto a scopo propagandistico ma privo di contenuti.
La politica deve evitare di strumentalizzare gli episodi di cronaca per alimentare le paure e le ansie dei cittadini.
La cronaca ci racconta quotidianamente di terribili episodi criminali. Si affievolisce la percezione di una sicurezza diffusa sul territorio e chi è deputato a garantirla, le Forze di polizia e i Carabinieri, esprimono disagio e preoccupazione per la mancanza di sostegno da parte dei governanti.
Prevenire le rapine, la violenza, la criminalità e ogni forma di illegalità è un compito molto complesso, che richiede un impegno ben diverso dalla semplice propaganda.
E' un compito che richiede uno sforzo assiduo, capillare e responsabile a tutti i livelli istituzionali. Per far questo sono necessarie prima di tutto le risorse: quelle che mancano al comparto della sicurezza.
Misurarsi con le esigenze del bilancio pubblico, con la pesante ipoteca del debito, è un dovere di tutti i governi.
Il governo attuale ha però ridotto del 60% gli stanziamenti per il rinnovo del contratto 2008/2009, rispetto a quelli destinati dal governo Prodi per il precedente biennio, prevedendo un incremento medio per lo stipendio dei poliziotti di circa 40 euro mensili lordi e di 13 centesimi al giorno per la specificità.
Abbiamo assistito al lungo succedersi di proclami inutili, all'invio dell'Esercito nelle nostre città e all'introduzione delle ronde – un provvedimento tanto inutile quanto sbagliato – ma nei fatti ci sono tagli di oltre 3 miliardi ai Comparti Sicurezza e Difesa e la riduzione degli organici: entro il 2012 ci saranno seimila poliziotti in meno a causa del turn-over bloccato, mentre si stima che ne occorrerebbero 10.000 in più. Il blocco del turn-over comporta un ulteriore problema: l'invecchiamento medio delle risorse umane. Avere un Corpo di Polizia con un'età media vicina ai 50 anni è certamente un limite per la specificità del compito loro richiesto.
E' un dato allarmante la decisione di tagliare il 44% delle risorse per le attività operative e organizzative.
Per questo il 28 ottobre, a Roma, tantissimi agenti della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale sono scesi in piazza. Hanno denunciato le condizioni in cui sono costretti a lavorare. Hanno richiamato l'attenzione sulla precarietà degli automezzi, sulla mancanza di benzina, sugli affitti delle caserme non pagati. Hanno chiamato in causa il ministero dell’Economia che deve ancora destinare alla Polizia di Stato 40 milioni di euro nell'ambito della contrattazione di secondo livello.
Nel corso dei lavori parlamentari sulla legge Finanziaria, la maggioranza ha bocciato un emendamento, presentato dal Pd nella Commissione Bilancio del Senato, con cui si aumentavano le risorse previste per il rinnovo del contratto nazionale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.
Il crimine non si combatte solo approvando nuove leggi o inasprendo le pene. Servono efficienza e professionalità di chi ci tutela sul territorio. Per questo lo Stato deve garantire le risorse necessarie alla formazione, al mantenimento di una dotazione di mezzi funzionanti e assicurare uno stipendio adeguato all'impegno svolto quotidianamente.
Ritengo che sulla sicurezza ci si debba impegnare con coerenza, concretezza, senza demagogia.
E' un dovere di chi governa valorizzare il ruolo, la professionalità e la dignità di quanti sono impegnati nelle Forze dell'ordine.
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