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Novembre/2009 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Tutto in 60 minuti
di Lorenzo Baldarelli

Roma, Piazza Orazio Giustiniani (Testaccio),
19 settembre, alle otto e mezza di sera
la fila per entrare alla prima della mostra
“New York Minute: 60 artisti della scena artistica
newyorkese” occupava quasi tutta la piazza dell’Ex-Mattatoio.

La mostra, curata da Kathy Grayson (critica americana e direttrice della Deitch Gallery, una delle gallerie più influenti in America), organizzata da Depart Foundation in collaborazione con il MACRO Future è un tentativo di riavvicinare Roma a New York. In fondo la “Grande Mela” è sempre stata una delle città statunitensi più amate in Italia. Anche Pier Paolo Barzan, fondatore di Depart, ha sempre avuto un amore viscerale per New York. Lo dice lui stesso: “L’idea è nata perché mi sono sempre sentito molto legato a New York, nutro un grande amore per la città. Tra Roma e New York c’è sempre stato un forte legame che però ultimamente sembra essersi perso. Se pensiamo agli anni Cinquanta o Sessanta, artisti come Rauschemberg o Jasper Johns venivano a Roma e trovavano un terreno fertilissimo d’ispirazione in grado di far cambiare le loro carriere. Questi artisti sono stati, d’altro canto, un grande stimolo creativo per la città, noi desideriamo continuare questo dialogo”.
Insomma, Roma cerca ancora una volta di non rimanere indietro, cerca una via per rimanere una delle città che influenzano il mondo (almeno per quanto riguarda l’arte). Per il momento l’affluenza di pubblico fa sperare. La disciplinata ma caotica fila di persone del 19 settembre, intanto, ha potuto ammirare un affiatato gruppo di sessanta artisti della scena newyorkese, molti di loro di base a downtown Manhattan, ma anche altri che lavorano a Providence, San Francisco, Los Angeles, Portland, Virginia Beach e perfino Tokyo. Una comunità allargata che nasce tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila che rappresenta un mondo artistico occidentale ormai globalizzato ed in parte integrato. Questi artisti catturano la drammaticità, il rischio, la velocità e il dinamismo delle diverse scene creative di New York. Lo spirito comunitario dello show è evidenziato dalle installazioni di grandi dimensioni ideate da più artisti ospitati a Roma per l’occasione. L’estetica e l’atmosfera dell’allestimento sono state create dal designer Rafael de Cardenas.
L’espressione “New York Minute” si riferisce alla velocità con cui i newyorkesi reagiscono agli stimoli e i 60 artisti in mostra forniscono un’interpretazione, una risposta veloce e ingegnosa al panorama di oggi e alle questioni della loro generazione attraverso le tre differenti sezioni. “Street punk” con artisti come Dash Snow (morto per overdose lo scorso 13 luglio a soli 27 anni), Terence Koh, ”wild figuration” con Paper Rad, Takeshi Murata e “new abstraction” con artisti come Dan Colen, Rosson Crow.
In realtà l’allestimento romano prevede una chiara divisione in due parti. La prima racchiude una serie di artisti che traggono ispirazione dal punk e della strada, la loro arte oscilla tra scultura, musica, performance e collage che riescono a catturare la condizione di essere giovani in una delle città più belle e cattive del mondo. In questo manipolo emergono i nomi di Kembra Pfahler, Dan Colen, Nate Lowman, Gardar Eide Einarsson, Ben Cho e Lizzy Bougatsos. La seconda sezione, invece, mette in campo colori esplosivi che prenderanno possesso di artefatti costituiti da materiali di recupero in un trionfo del fatto in casa e del fai da te. Lowbrow, grafica e fumetto sono le parole d’ordine di questo gruppo che include tra le sue fila artisti del calibro di Chris Johanson, Jim Drain, AVAF, Misaki Kawai, Jules de Balincourt ed altri. Tra gli artisti che più ho apprezzato c’è sicuramente Jocelyn Samson, in arte JD Samson, musicista, dj, e cantante statunitense. Esponente del gruppo “Le Tigre” e vera e propria icona della cultura LGBTQ newyorkese e non solo. Le sue foto sono tanto semplici quanto sconcertanti.
Sesso, droga e rock’n roll sono ancora predominanti nell’universo post-adolescenziale del nostro tempo, almeno in un ambiente dove le collaborazioni sono la norma e dove la semplice esposizione è abolita. Lo spettatore, infatti, nelle prossime settimane potrà partecipare a numerosi happening, concerti, dj set e performance in puro New York’s Style.



Dal 19 Settembre al 1 Novembre 2009 NEW YORK MINUTE: 60 ARTISTI DELLA SCENA ARTISTICA NEWYORKESE al MACRO Future Piazza Orazio Giustiniani 4 – 00153 Roma Tel. +39 06 671070400 Email: macro@comune.roma.it Web: www.macro.roma.museum Orario: Martedì – Domenica dalle 16.00 alle 24.00 Ingresso Libero

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