Sandringham, nel Norfolkshire, è la più reputata fra quelle della famiglia reale di Gran Bretagna, e la preferita dalla regina Elisabetta II – soprattutto per le sue scuderie - e da suo marito, l’estroso Filippo di Edimburgo, noto per le disinvolte gaffe che hanno costellato tutta la sua carriera di principe consorte. Comunque, gaffe a parte, Filippo, a 88 anni, è un dinamico gentleman molto interessato a tutti gli aspetti dell’agricoltura. E tre anni fa, sembra su consiglio di un contadino della tenuta, aveva deciso di creare a Sandringham una coltivazione di tartufi neri. A questo scopo aveva importato dalla Francia alcune centinaia di alberi già impregnati delle spore da cui nascono i tartufi. Nell’ottobre scorso, giunto il momento in cui, a giudizio degli esperti, i “diamanti neri” avrebbero dovuto essere cresciuti nei loro nidi sotterranei, il principe aveva acquistato in Italia due cani della razza Lagotto Romagnolo, considerati i migliori al mondo per individuare, grazie al loro olfatto, i tartufi: però, malgrado la loro perizia i due bravi animali non sono riusciti a scovare nemmeno un tartufo, per la semplice ragione che questi preziosi tuberi erano del tutto assenti nel bosco appositamente creato.
Comprensibile la delusione di Filippo, che contava con la sua iniziativa non solo rifornire le cucine reali, ma anche mettere in vendita parte del raccolto nella fattoria che smercia molti dei prodotti di Sandringham e delle altre tenute dei Windsor.
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