Per quanto riguarda i crimini New York sarebbe diventata una metropoli quasi normale. La città più sicura degli Stati Uniti, si afferma, e potrebbe essere vero. E’ forse per questo motivo che tra i “cold cases”, le vecchie inchieste archiviate senza esito (titolo anche di una molto seguita serie televisiva), ne è stata riesumata una riguardante un delitto che risale al 6 settembre 1609. Il navigatore inglese Henry Hudson, al servizio dell’Olanda, alla ricerca del passaggio a Nordovest per le Indie, era giunto nella baia che da allora porta il suo nome, di fronte all’isola Manna-Hata (l’isola delle colline, diventata Manhattan), poi venduta dagli indiani per un cassa di perline di vetro, battezzata Nuova Amsterdam, e poi New York.
Henry Hudson era il comandante di una nave con una ciurma di marinai olandesi, e lo accompagnava l’inglese John Colman, suo uomo di fiducia, che aveva con l’equipaggio pessimi rapporti. Gettata l’ancora nella baia, il comandante mandò a terra in perlustrazione una scialuppa con Colman e cinque marinai. Un’iniziativa che ebbe un tragico epilogo: la sera di quel 6 settembre l’imbarcazione fece ritorno con a bordo i cinque marinai, alcuni dei quali feriti, e il cadavere di Colman. La scialuppa, raccontarono i marinai, era stata attaccata dagli indiani – che all’arrivo della nave si erano mostrati amichevoli -, e l’inglese era stato ucciso da una freccia alla gola.
Questa versione fu accettata da Hudson, che dovette prendere come secondo, al posto di Colman, l’olandese Juet, nel cui diario è rimasto agli storici il racconto di quel sanguinoso episodio, e che in seguito guidò un ammutinamento contro lo stesso Hudson. Sembra insomma che il navigatore inglese avesse con sé una banda di individui poco raccomandabili, e che poco o nulla potesse fare per controllarli, soprattutto dopo la morte di John Colman.
Ora il Capo della Polizia di New York Michael J. Palladino ha deciso di aprire un’inchiesta su quella morte, con la collaborazione dello storico James Ring Adams, e dell’ex capo della sezione “cold cases” Joseph A. Pollini. E’ accertato, anche da una lettera scritta dalla moglie, che John Colman era detestato dai marinai olandesi, che egli del resto disprezzava, definendoli “gente che pensa più a mangiare che a navigare”. Ma che cosa accadde veramente? L’ipotesi accusatoria è che l’attacco indiano ci fu, probabilmente causato dagli olandesi a caccia di donne, i quali olandesi approfittarono dell’occasione per uccidere Colman.
Ovviamente non si potrà arrivare a una convocazione davanti a un tribunale dei supposti responsabili dell’omicidio, ma risolvere il primo delitto avvenuto a New York, anche se allora la città non esisteva ancora, sarebbe un pregevole fiore all’occhiello per i detective della Grande Mela. Resta da vedere come la prenderanno gli olandesi.
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