Questa mattina a palazzo Vidoni presso la Funzione Pubblica si è svolta il primo incontro per verificare le disponibilità economiche complessive e la sussistenza delle condizioni per l’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale del biennio economico 2008/2009 tra Governo, sindacati e rappresentanze militari del Comparto Sicurezza.
Immediatamente le parti sociali hanno dovuto prendere atto che il Governo, ancora una volta, ha dimostrato la mancanza assoluta di serietà e credibilità verso gli operatori della sicurezza, dopo averne lodato in più occasioni con dichiarazioni pubbliche l’azione ed i risultati conseguiti.
Ancora una volta, dopo gli annunci, l’assenza di adeguati stanziamenti economici ha dimostrato la contraddittorietà dell’azione del Governo il quale, dopo aver dichiarato di avere tra le priorità della sua azione la sicurezza, non ha fatto seguire alle dichiarazioni d’intento la coerenza e la concretezza dei comportamenti assumendo spesso decisioni di segno contrario.
Infatti all’atto dell’approvazione della manovra finanziaria triennale, che ha prodotto un taglio per la Sicurezza di circa 3,5 miliardi di euro, è seguita l’assicurazione che sarebbero stati previsti investimenti con continui annunci d’imminenti stanziamenti economici finora mai realizzati.
Il Governo continua a chiedere sacrifici ed impegni sempre più gravosi alle Forze di polizia per dimostrare l’efficienza dell’azione in materia di sicurezza, per rassicurare i cittadini e lucrare il loro consenso politico ma contemporaneamente adotta scelte che appaiono vessatorie verso gli operatori della sicurezza e che mortificano la loro professionalità e la loro dignità funzionale.
Per questo tutti i Sindacati di polizia uniti, dopo aver esperito finora tutti i tentativi possibili per chiedere una inversione di rotta, denunziano quanto segue:
• Il Governo ha stanziato risorse economiche per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per il biennio economico 2008/2009 assolutamente insufficienti per garantire il mantenimento del potere d’acquisto delle retribuzioni degli operatori della sicurezza, per salvaguardare il costo della vita, ancor più per i molti che operano nelle grandi città, e per valorizzare la specificità professionale degli appartenenti alle forze dell’ordine.
• Il Governo ha ridotto del 60% gli stanziamenti per il rinnovo del contratto 2008/2009, rispetto a quelli destinati dal Governo Prodi con il precedente biennio, prevedendo un inaccettabile incremento economico per un Agente di circa 40 euro mensili lordi;
• Il Governo non ha previsto alcuno stanziamento aggiuntivo per valorizzare il ruolo e la professionalità nonché per riconoscere l’impegno e le peculiarità dei poliziotti, nonostante continue dichiarazioni alla stampa di voler contraddistinguere l’azione con scelte politiche e contrattuali di segno contrario;
• Il Governo è stato finora ampiamente inadempiente sugli impegni formalmente assunti in occasione d’incontri ufficiali o al tavolo negoziale con le parti sociali che avrebbero dovuto attuarsi mediante interventi legislativi, mai attuati, in materia di riordino delle carriere, specificità lavorativa e correzione di norme sulla malattia.
• Il Ministro dell’Interno on. Roberto Maroni non è esente da gravi e persistenti responsabilità istituzionale e politica rispetto all’indifferenza, all’immobilismo e alla totale disattenzione del Governo verso gli operatori della sicurezza e spesso il suo silenzio è apparso assordante.
• Il Ministro dell’Interno on. Roberto Maroni ha la responsabilità di aver finora passivamente accettato l’ingiustificato e persistente ritardo del Ministero dell’Economia nella attribuzione di una parte di risorse economiche pari a oltre 40 milioni di euro destinate alla Polizia di Stato per il pagamento della contrattazione di 2°livello per l’anno 2008, determinando un’inaccettabile sperequazione ed una disparità di trattamento economico in danno dei soli poliziotti rispetto agli altri operatori della sicurezza e della difesa che hanno avuto la totale ed immediata disponibilità delle risorse economiche previste.
• Il Ministro dell’Interno ha la responsabilità di aver finora passivamente accettato che il Ministero dell’Economia trattenga da oltre due anni decine di milioni di euro, già versati dalle società convenzionate e destinati ai poliziotti delle specialità quali indennità accessorie per l’impiego in attività operative.
Per queste ragioni
CHIEDIAMO
1. al Governo di destinare risorse economiche aggiuntive nella prossima Legge Finanziaria per consentire una reale apertura delle trattative per un rinnovo contrattuale che nei suoi contenuti economici possa definirsi almeno dignitoso per gli operatori della sicurezza e che possa altresì rendere tangibile e concreto il riconoscimento della specificità professionale e del quotidiano impegno operativo dei poliziotti.
2. al Governo un chiaro, preciso e formale impegno di destinare risorse economiche, anche in forma pluriennale per il riordino delle carriere.
3. al Ministro dell’Interno una maggiore attenzione, una presenza più visibile e puntuale, ed un impegno fattivo e coerente con il proprio ruolo politico ed istituzionale e con le dichiarazioni d’impegno assunte anche con le parti sociali che rappresentano il personale della Polizia di Stato, per correggere le attuali sperequazioni in danno dei poliziotti e prevenire per il futuro il determinarsi di analoghe situazioni, riaffermando concretamente il ruolo e la centralità del Ministro dell’Interno nel sistema sicurezza del Paese.
Per queste ragioni le scriventi organizzazioni sindacali che rappresentano il 95% degli uomini e le donne della Polizia di Stato, se nella prossima Legge Finanziaria non saranno previsti adeguati stanziamenti economici coerenti con gli impegni formalmente assunti e non si riscontrerà anche una netta inversione di tendenza anche in ordine alle modalità e ai tempi di gestione delle risorse disponibili, rimuovendo e correggendo le situazioni che hanno finora generato una forte ed ingiustificata penalizzazione verso i poliziotti, non sono disposti ad avviare alcun confronto che veda la presenza dei sindacati di polizia al tavolo negoziale ed inizieranno, al contrario una inevitabile stagione conflittuale e di generale mobilitazione della categoria per la difesa della propria identità e della specificità professionale.
Roma 16 settembre 2009
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