COMUNICATO CONGIUNTO
SIGLATO IL NUOVO ACCORDO NAZIONALE QUADRO
Dopo due anni dall’inizio delle trattative, finalmente è stato sottoscritto il nuovo Accordo Nazionale Quadro, che innova, modifica e sostituisce il precedente, ormai superato dalle innovazioni contrattuali normative avvenute dal 2000 ad oggi.
Il nuovo Accordo Nazionale Quadro, a normativa vigente, introduce aspetti significativi e particolarmente innovativi, che delineano una nuova e diversa filosofia nelle relazioni sindacali con l’Amministrazione, al centro come in periferia.
Lo spirito del nuovo Accordo, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, infatti, è quello di fornire uno strumento che offrirà concrete opportunità di azione, che consentiranno di raggiungere accordi con i sindacati per gestire, in modo funzionale ed efficace, le problematiche di servizio, con altrettante garanzie di rispetto delle norme e di tutela del personale. In partiolare, con esso:
1 - Cresce il ruolo del sindacato, sia a livello centrale, ma soprattutto è fortemente valorizzato il livello territoriale del sindacato.
2 - Viene introdotto un glossario con le definizioni dei vari istituti dell’Accordo ed i relativi riferimenti normativi.
3 - Aumentano le garanzie sulle procedure di contrattazione decentrata, sia in fase di definizione che di verifica e modifica delle stesse, con un ruolo sempre maggiore delle strutture territoriali ed in particolare delle Segreterie provinciali.
4 - Vengono ridotti e semplificati tempi e procedure e vengono fissate regole più chiare e certe sulle procedure di applicazione dell’orario di lavoro previsto dallo stesso Anq, con un maggiore ruolo contrattuale delle Segreterie provinciali. Le modifiche agli orari di lavoro rispetto a quelli previsti negli artt. 8 e 9 del nuovo Anq dovranno necessariamente essere oggetto di accordo decentrato con le Segreterie provinciali.
5 - Vengono meglio specificati e dettagliati i contenuti della programmazione settimanale, la quale sarà un vero atto chiaro ed uguale per tutti gli Uffici di pianificazione finalizzato a migliorare le garanzie e le certezze per gli operatori di Polizia.
6 - Vengono fissati i criteri per l’impiego occasionale in turni continuativi del personale stabilmente inserito nei servizi non continuativi, con un ampliamento delle garanzie e dei diritti per gli operatori.
7 - Viene stabilito che per il personale impiegato nei servizi non continuativi la programmazione del riposo settimanale deve essere effettuata e, prioritariamente, essere riferita alla giornata della domenica.
8 - Viene meglio disciplinato l’ipotesi di orario flessibile, con la possibilità anche di anticipo dell’orario d’inizio del servizio, fissando ulteriori criteri circa le modalità applicative che aumentano le garanzie per il personale.
9 - Vengono ampliate già nel testo le garanzie per il personale in ordine all’ipotesi del cambio turno. Inoltre i criteri saranno individuati annualmente tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali.
10 - Viene finalmente disciplinato l’istituto dell’impiego del personale che abbia compiuto 50 anni di età o 30 di servizio, i quali, a domanda, potranno essere esonerati dai turni previsti nelle fasce serali e notturne.
11 - Viene assicurato almeno 2 volte ogni 5 settimane il riposo settimanale coincidente con la domenica per il personale dei Reparti Mobili (attualmente tale diritto era limitato ad 1 volta ogni 5 settimane).
12 - Vengono estese le norme dell’Anq fissate per la Banda Musicale anche al personale della Fanfara della Polizia di Stato.
13 - Viene fissata al 40% la percentuale minima di straordinario programmato (attualmente al 20%) e sono introdotte una serie di significative diverse modalità applicative, salvaguardando l’adesione volontaria all’istituto.
14 - Viene introdotto un nuovo criterio che aumenta la garanzia per il personale impiegato in turni continuativi nel caso di programmazione del lavoro straordinario, fissando il criterio dell’esigenza di recupero delle energie psico-fisiche in relazione alla peculiarità del servizio svolto.
15 - Viene introdotta una riunione annuale tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali sui criteri di massima concernenti le modalità di ripartizione del monte-ore lavoro straordinario (attualmente la ripartizione viene decisa in maniera unilaterale dall’Amministrazione), il tutto con una crescita delle garanzie per il personale.
16 - Viene stabilito per l’istituto della reperibilità, al pari di quello dei cambi turno, una riunione annuale che individui i criteri di assegnazione delle giornate di reperibilità ed alcune significative innovazioni sulle modalità applicative dell’istituto a livello territoriale.
17 - Cresce il ruolo delle Segreterie provinciali in sede di confronto semestrale, con l’introduzione, tra l’altro, di specifici obblighi in capo all’Amministrazione in ordine alla trasparenza degli atti da mettere a disposizione delle organizzazioni sindacali e ad una serie di obblighi di comunicazioni di dati su richiesta dei sindacati con scadenza mensile.
18 - Viene ulteriormente migliorato l’istituto della formazione e aggiornamento professionale, con l’obbligo per l’Amministrazione di assicurare l’effettiva partecipazione ai cicli formativi e con l’obbligo di recupero entro l’anno successivo nel caso di non utilizzo delle giornate destinate alla formazione.
19 - Viene istituita, come sancito dall’ultimo contratto di lavoro (Dpr 51/2009), una Commissione consultiva per il Fondo di Assistenza per il personale della Polizia di Stato, avente competenza a formulare proposte e pareri in merito agli indirizzi generali del fondo stesso.
20 - Vengono fissati alcuni criteri di idoneità degli alloggi di servizio per il personale in missione, rinviando ad una specifica Commissione la formulazione delle proposte per l’individuazione degli specifici criteri.
21 - Viene stabilito che entro 6 mesi l’Amministrazione dovrà avviare il confronto con le organizzazioni sindacali per la definizione di quanto stabilito dal d. lgs. 81/08 in merito alla elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
22 - Viene stabilito un tavolo di confronto permanente tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali per la risoluzione delle controversie sorte in sede centrale e periferica sull’applicazione delle materie regolate dall’Anq.
23 - Vengono introdotte disposizioni finali circa la responsabilità da parte dei titolari degli uffici sull’attuazione dell’Anq e sull’inosservanza delle disposizioni in esso indicate che costituisce violazione contrattuale.
Le disposizioni del nuovo Accordo Nazionale Quadro entrano in vigore entro 60 giorni dalla sottoscrizione.
Entro tale termine dovrà essere emanata la circolare attuativa - che sarà definita e concordata tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali - con la quale sarà possibile concertare preventivamente anche eventuali chiarimenti ed indirizzi applicativi sulle norme del nuovo Accordo Nazionale Quadro.
Siulp - Sap - Siap/Anfp - Silp per la Cgil - Ugl/Polizia - Coisp/Up/Fps/Adp/Pnfi/Mps - Consap Italia Sicura - Uilps
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Siulp
La Segreteria provinciale di Roma comunica: “E’ davvero incredibile, ancora non sono stati liquidati gli arretrati della cosiddetta indennità postale per il periodo che va dal II° trimetre 2007 a tutto il 2008!
Nonostante l’Amministrazione abbia solennemente assicurato sin da giugno scorso di aver dato autorizzazione alle Prefetture di liquidare tali somme. Nonostante Poste Italiane Spa versi puntualmente gli importi dovuti per tali indennità in ottemperanza alla convenzione stipulata. Ad oggi ancora i colleghi non si vedono riconosciuto l’emolumento loro spettante.
Davvero non riusciamo a comprendere i motivi di questo ritardo. Ove tale inqualificabile omissione dovesse perdurare, il Siulp preannuncia l’adozione delle opportune azioni giudiziarie per garantire il diritto alla corresponsione degli emolumenti in parola”.
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Siap
La Segreteria provinciale di Torino comunica: “Riceviamo continue lamentele dal personale che presta servizio di Volante presso i commissariati Ps, circa la carenza di idonee autovetture per l’espletamento di detto servizio. Infatti, il servizio di Volante presso i commissariati cittadini dovrebbe svolgersi attraverso l’utilizzo della Fiat Marea, fatto che avviene ormai di rado, considerato che le stesse autovetture, oltre a essere ormai vetuste (più di 100.000 km di media), sono quasi sempre guaste e quindi non utilizzabili.
Per sopperire a questo annoso problema il personale dei commissariati torinesi, per poter continuare a svolgere il proprio lavoro, è ‘costretto’ a utilizzare il più delle volte autovetture Fiat Stilo che, non essendo state progettate per tale servizio, non garantiscono la necessaria sicurezza per gli operatori. Oltretutto gli equipaggi delle Volanti, anche quando viene utilizzata la Fiat Stilo, rimangono composti da due operatori, fatto questo che comporta il declassamento della stessa Volante a rango di pattuglia automontata.
Oltre a quanto sopra citato, si aggiunga che, come è già successo al commissariato San Paolo, per cercare di recuperare qualche autovettura in più una Fiat Marea è stata assegnata allo stesso ufficio, anche se sprovvista dell’idoneo apparato radio; il declassamento delle Volanti a pattuglie comporta logicamente un maggiore impegno per le restanti Volanti presenti in quel momento sul territorio, molte volte costrette a ‘correre’ da un intervento ad un altro, a rischio della propria incolumità personale”.
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Sappe
Il Segretario generale Donato Capece - in relazione all’inchiesta della Procura di Venezia che vede indagati diversi poliziotti in servizio nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore - ha dichiarato: “Sono certo che i colleghi della Polizia Penitenziaria del carcere veneziano hanno svolto e svolgono il loro duro e difficile lavoro quotidiano, nella prima linea delle sezioni detentive, con professionalità ed alto senso del dovere. Le dichiarazioni dei detenuti, su presunti abusi, devono essere ovviamente supportate da prove: certo che se ad accusare i nostri poliziotti c’è anche chi ne ha aggredito uno in carcere...
Sono dunque certo che i nostri colleghi affronteranno con serenità l’inchiesta della magistratura perché il nostro è un lavoro duro e difficile, ma svolto ogni giorno nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti.
Il lavoro del poliziotto penitenziario è difficile e delicato perché è sotto gli occhi di tutti il vertiginoso aumento del numero dei detenuti che provoca il sovraffollamento dei nostri istituti - 64mila detenuti presenti a fronte di 43mila posti letto e ben 5mila agenti di Polizia in meno negli organici del Corpo - e, di conseguenza, comporta tensioni e difficoltà di lavoro all’interno delle nostre carceri, in ragione di una smisurata promiscuità.
Sono sotto gli occhi di tutti l’aumento smisurato del numero dei detenuti tossicodipendenti, sieropositivi ed extracomunitari. Ma il carcere non è ‘terra di nessuno’: vigono le leggi dello Stato ed il nostro compito è svolto in osservanza delle leggi e dei regolamenti, anche se spesso veniamo dimenticati dalle Istituzioni.
Se il carcere è, in qualche misura, la frontiera ultima più esposta del sistema giustizia, all’interno del sistema carcerario il personale di Polizia Penitenziaria è la barriera più estrema. Siamo quelli che stanno in prima linea, quelli che stanno nelle sezioni detentive, quelli che stanno a contatto quotidiano con i detenuti 24 ore su 24, 365 giorni all’anno”.
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Uilps
Ecco il testo di una lettera aperta a Paolo Lucchi, nuovo sindaco di Cesena, inviata dal Segretario provinciale Ugo Vandelli: “Un territorio per progredire ha bisogno di sicurezza a 360 gradi. Certamente non è possibile vivere costantemente con la paura di tutto e di tutti, con un occhio sempre più attento e preoccupato ai nostri figli, che rappresentano il futuro e la nuova linfa della società.
Dai dati statistici in nostro possesso, rileviamo un aumento dei reati che più da vicino toccano le fasce deboli e che confermano che Cesena non è più un’isola felice, ma è tutt’altro, diventato uno snodo importante per il traffico di sostenze stupefacenti, con tutte le implicazioni negative che questo fenomeno si porta dietro.
Ci permettiamo pertanto di segnalarle alcune priorità: riaffermare la presenza dello Stato attraverso un reale ‘coordinamento’ tra le varie Forze dell’ordine; finalizzare l’impiego della Polizia Municipale anche al contrasto del degrado urbano; estendere il servizio di video-sorveglianza nei punti ritenuti più a rischio; utilizzare al meglio la cosiddetta ‘Polizia di prossimità’ nei quartieri”.
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Coisp
Il Segretario generale Franco Maccari dichiara: “La sicurezza a Roma? Si fa chiudendo i posti di Polizia di Centocelle, Montesacro e Fregene. Questo avviene nonostante tutto quello che accade in città.
Il progetto era stato avanzato a febbraio scorso e il Coisp si era opposto, tanto quanto molte forze politiche, alla desertificazione della presenza della Polizia di Stato in queste zone della città.
Un atteggiamento ostile che pare connotare non una volontà di razionalizzazione delle risorse, ma una semplice volontà di sacrificare professionalità che altrove invece sono state ‘risparmiate’.
Da un lato le ‘ronde’ che dovrebbero aiutare le Forze dell’ordine, attingono invece alle risorse che il ministro dell’Interno dice di risparmiare ‘razionalizzando’ e riducendo la presenza di chi garantisce la sicurezza sulla strada: i poliziotti...
I conti non tornano e la sicurezza dei cittadini, putroppo, ne fa le spese”.
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