L a metà degli uomini in servizio rispetto a quelli previsti dalla pianta organica, una sola macchina impegnata nel controllo del territorio, otto poliziotti di quartiere costretti a sdoppiarsi.
Questa la denuncia del Silp-Cgil sullo stato di salute del commissariato Primavalle di Roma. A garantire il funzionamento della struttura sono rimasti 70 agenti. Nel 2005 ne erano previsti 140, esattamente il doppio.
Quello della carenza del personale è un problema che quasi tutti i commissariati della Capitale e provincia, dove i disagi sono maggiori, sono costretti a fronteggiare. In un commissariato di periferia, come quello di Primavalle, ad esempio, si devono coprire zone molto difficili e pericolose, come Casal del Marmo, Torrevecchia e il Quartaccio.
“Nel corso degli ultimi tre anni - afferma Mirko Carletti, della segreteria provinciale Silp-Cgil - abbiamo assistito a una progressiva riduzione dell’organico: si è passati dalle 88 unità del 2005 alle 80 del giugno 2008. Abbiamo perso dieci uomini in un solo anno e ora sono in 70 per un territorio così vasto”.
“Colpa della politica dei tagli del governo - prosegue Carletti - e del blocco del tourn over: i poliziotti che vanno in pensione non vengono sostituiti e l’età media degli agenti aumenta”.
Il questore di Roma Giuseppe Caruso fa i conti con una coperta troppo corta, che addirittura tende a farsi più piccola. Un commissariato, infatti, non è chiamato solo al controllo del territorio competente: i posti fissi e i servizi di ordine pubblico, attività alle quali contribuiscono tutte le strutture decentrate, finiscono per accentuare ancora di più le carenze.
“Primavalle ha un posto fisso incaricato della sorveglianza di una personalità importante - continua Carletti - e solo questo servizio impegna quattro persone al giorno. Così i poliziotti di quartiere sono chiamati a coprire i buchi: il commissariato ne ha otto in organico, la loro formazione ha avuto un costo, ma questi agenti sono costretti a garantire altri servizi”.
Non va meglio neanche per quanto riguarda il parco macchine: sarebbero sette ma solo una di queste, una vecchia Fiat Marea, esce per il controllo del territorio. Due Alfa 159 sono fuori uso, mentre altre due vetture sono riservate ai posti fissi o ad altra attività come le notifiche.
Nonostante tutto, il lavoro degli agenti va avanti: il commissariato ha dato il suo contributo nelle indagini sullo stupro del parco della Caffarella.
I tagli però fanno male: “Da qualche giorno - spiega sempre Carletti - ci risulta che sia diventato difficile anche rabboccare l’olio del motore della Volante, talmente sono scarse le risorse a disposizione dei poliziotti”.
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