C'è chi rinuncia alla macchina, chi fa i detersivi
in casa e chi condivide il guardaroba
con le amiche. C'è chi ricicla, riutilizza
e ripara. Storie di chi affronta la crisi
scegliendo uno stile di vita morigerato
e rispettoso verso l'ambiente. Affrontando
con fantasia e dignità le difficoltà
del vivere quotidiano
In Francia si parla di “scoperta della morigeratezza”, in America addirittura di “frugal chic”. Due definizioni che indicano un nuovo approccio alla crisi: consapevole ma scanzonato. E’ l'atteggiamento, ad esempio, dei Metropuritains, una comunità di ecologisti militanti che da tempo ha capito che mangiare meno carne, muoversi a piedi o su due ruote, scambiarsi vestiti e scegliere mete più vicine per le vacanze sono abitudini in cui si conciliano due esigenze fondamentali del nostro tempo: risparmiare e rispettare il mondo in cui viviamo.
E così, contro il carovita e la difficoltà di arrivare alla fine del mese si stanno diffondendo forme di resistenza creativa che permettono di salvaguardare l’ambiente e il portafoglio, senza troppe rinunce. Alcuni, addirittura, sostengono che questo periodo di crisi possa mettere finalmente in discussione certe vecchie abitudini del mondo occidentale, smascherando la pericolosità intrinseca nel culto dell’apparenza e del consumo. Non a caso, il sociologo Giampaolo Fabris, parla di «una crisi dei consumi che si somma per la prima volta a quella del modello che l’aveva ispirata. Una crisi che potrebbe anche evolvere nella necessità che diviene virtù».
Certo, bisogna rinunciare al lusso, abolire gli sprechi, in alcuni casi rivoluzionare il proprio pensiero. Ma l’economia si alimenta anche di aspettative positive sul futuro e, finché le cose non miglioreranno, riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno può aiutare a superare questo periodo con un briciolo di serenità in più.
Si apre una nuova era, quella del risparmio. Un’arte in cui i nostri nonni e bisnonni sono stati maestri. Ed è proprio alla loro esperienza che in molti si rivolgono, riscoprendo antiche ricette, come il pane fatto in casa, imparando a lavorare a maglia, a coltivare un orto o, semplicemente, a utilizzare i coupon del supermercato. La rete, in tal senso, è una vera e propria miniera d’oro: migliaia di siti, blog e pagine personali dispensano consigli molto ingegnosi su come sbarcare il lunario senza troppe rinunce. Per gli internauti più agguerriti, ad esempio, è d’obbligo una visita al sito www.hotcouponworld.com, un server che segnala prodotti omaggio gratuiti e che indica come farseli spedire direttamente a casa, in modo del tutto legale.
Dai dibattiti ironici su come far quadrare i conti a fine mese, dai racconti divertiti di chi riesce a rimediare cene e biglietti gratis esce il ritratto colorato e multiforme di persone che tirano la cinghia, ma che sono diventate allo stesso tempo più attente e consapevoli. Come quelle che compongono i Gas, Gruppi di Acquisto solidale che comprano all'ingrosso prodotti alimentari o di uso comune e che ridistribuiscono tra loro. Comprando direttamente dai produttori locali, il vantaggio maggiore è quello di ridurre l’inquinamento per il trasporto delle merci e i costi della distribuzione, combinando il risparmio al rispetto per l’ambiente.
Molti raccontano di aver rinunciato alla macchina, optando per un mezzo più salutare, meno dispendioso e più facile da parcheggiare: la bicicletta. Se non se ne possiede una propria è possibile affittarne una con il Bikesharing, un servizio presente in molte città italiane che permette di prelevare biciclette in alcune postazioni e lasciarle in altre più vicine alla meta che si è raggiunta. Tra gli affezionati delle quattro ruote, invece, va per la maggiore il Roadsharing, una sorta di autostop del Terzo Millennio. Basta inserire la propria meta sul sito roadsharing.com e attendere la risposta di coloro che condividono il proprio percorso: un modo comodo ed ecologico di viaggiare, sfruttando al massimo l’uso dell'automobile.
Del resto, quello della condivisione sembra il denominatore comune di molte delle iniziative che si trovano sul web. Un modo per ridurre al minimo i costi e (perché no) di socializzare. E così anche in Italia arriva il cohousing, una sorta di condominio in comune in cui gli inquilini condividono beni (come il giardino o l’orto) e le spese per i servizi (lavanderia e asili nido). Chiaramente, ogni progetto di cohousing nasce da esigenze diverse ed ha caratteristiche proprie: ci sono agglomerati di giovani coppie con figli piccoli, quelli per soli single, quelli per anziani e quelli formati da persone con problematiche specifiche.
I rimedi contro la crisi passano anche per la cucina. I tempi in cui si saccheggiavano i supermercati sono finiti: torna in voga la cucina semplice, fatta di ingredienti poveri ma genuini. Si rispolverano le ricette della nonna, sane e gustose, come quelle di Clara, la simpatica vecchietta italo-americana che attraverso YouTube impartisce lezioni della cucina della Grande Depressione.
Si riscopre lentamente il gusto del «fai da te»: ci sono siti che insegnano a fare il pane in casa, spiegando tutti i passaggi necessari per impastare e cuocere, altri che danno istruzioni su come fare lo yogurt, la birra, il cioccolato, il burro e addirittura i liquori. C’è chi, poi, sceglie di coltivarsi il proprio orto, magari sfruttando il giardino di casa o la terrazza condominiale. Nel caso del “tetto verde” i vantaggi non sono pochi: oltre a mangiare frutta e verdura di cui si conosce la provenienza, si riduce l’escursione termica, si aumenta il risparmio energetico e si migliora l’isolamento termo-acustico.
Per far quadrare i conti a fine mese ci si trasforma anche in piccoli chimici creando un’intera linea di detersivi per la casa: non solo quello per i piatti, ma anche quello per pulire i vetri, lo sturalavandini e il deodorante per gli ambienti.
Chi stesse pensando che frugalità significhi austerità è fuori strada. In tempo di crisi non si rinuncia alla cura del look e del proprio aspetto fisico: al centro commerciale, però, si sostituiscono i mercatini dell’usato e le aste on-line. E da Londra arriva l’ultimo suggerimento: il guardaroba in comune con le amiche. Basta un armadio, una cassa comune e un legame abbastanza forte per non litigarsi in continuazione i capi. Ci sono, inoltre, siti dedicati al baratto che organizzano delle vere e proprie feste per scambiarsi i propri abiti e rifarsi il guardaroba. Lo stesso vale per il make-up: video tutorial su YouTube insegnano a fabbricare rossetti, ciprie e ombretti di ogni tipo, magari usando prodotti non inquinanti e inventando nouances personalizzate.
Infine le vacanze. Da prenotare rigorosamente molti mesi prima su Internet. Rigorosamente low cost. La rete, inoltre, offre numerosi consigli sui posti più convenienti per dormire e per viaggiare, annunci di persone che cercano compagni di viaggio con i quali condividere le spese o qualcuno dall’altra parte del mondo disposto a scambiarsi la casa per un periodo di tempo.
Insomma, in attesa di tempi migliori è meglio armarsi di un po’ di fantasia. Nel frattempo potremmo anche accorgerci che la pasta e fagioli è più buona del caviale.
Sul web: www.biodetersivi.altervista.org - www.risparmiare-risparmiando.it
www.panefattoincasa.net - www.cohousing.it - www.saicosatispalmi.org
www.erbaviola.com - www.roadsharing.com - www.zingarate.com
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