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Fabbraio-Marzo/2009 - Lettere
Le vostre lettere
di

Un futuro incerto e duro

Gentile signor Direttore,
anche per noi biellesi, l’anno che è appena iniziato si preannuncia difficile sotto il profilo economico, lavorativo e occupazionale. Tuttavia, che i nostri cuori continuino a pulsare all’insegna del rispetto per il prossimo, al di là di età, religioni, tradizioni, ceto, colore della pelle.
Che il nostro impegno sia dedicato a combattere le cause materiali e strutturali che a monte determinano miseria, povertà, ingiustizie e disuguaglianze sociali per limitare degrado, disagi e sofferenze, attivando una più equa distribuzione delle risorse. Che il nostro operare individuale e collettivo si rapporti anche a chi sta peggio di noi, in giro per l’Italia e nel mondo continua a patire o morire di fame, malattie, guerre e terrorismi vari, anche di Stato, sfruttamento, razzismi, fanatismi, sopraffazione.
Che i governi regionali e nazionali scelgano uno sviluppo tecnologico, industriale, produttivo e teso a far diminuire devastazioni ambientali e inquinamenti di terre, acque, arie. Che si riducano le folli spese militari e gli enormi sprechi e sperperi nei consumi di terre, acque, aria.
Che si comprenda la sacralità dell’esistenza di ogni essere vivente e che dell’uomo, in ogni latitudine, si rispettino dignità e diritti universali. Che la libertà non sia solo prevarivazione a esclusivo vantaggio dei più forti e che la giustizia sia eguale per tutti. Che si riscopra la sobrietà nello stile di vita e si pratichi comprensione e solidarietà sociale.
Solamente in questo generoso sforzo graduale e reciproco ci si può riconciliare con i valori forti e positivi che qualificano epoche e civiltà. Tenendo presente che se prevalgono agonismi, xenofobie, arrivismi, menefreghismi, opportunismi, si giudica negativamente l’avvenire, sia delle nuove generazioni che il convivere pacifico del nostro “villaggio globale” su tutto il pianeta Terra, spianando la strada a tempi sempre più bui e cupi che porteranno, inevitabilmente, all’apocalisse finale.
Consapevoli di ciò, pur tra limiti e contraddizioni, che ciascuno di noi, con il proprio esempio, inizi o continui a seminare positivamente, ridando forza e credibilità alla speranza di un mondo migliore.
Cordialmente
Aldo Fappani
Valle Mosso (Bi)
________________________
Cure termali: si o no?

Gentile Direttore,
con questa lettera vorrei denunciare la dannosa questione sulle cure termali.
I governi precedenti e quello attuale, a mio parere, parlano bene e razzolano male. Per chi ha contratto delle patologie durante il servizio, le cure termali gli sono state tolte, rimanendo per quelli che hanno contratto patologie negli Stati esteri, luoghi di missione. Per questi ultimi nulla da dire, anche se mi sembra discriminante nei confronti di chi le ha contratte in Italia.
In alcune Regioni si continua a provvedere al pagamento dalle proprie casse e credo ancora per poco tempo. Chi veramente ha il problema è costretto a pagarsele di tasca propria e non con tutti i benefici nessi e connessi di seguito elencati.
Nella trasmissione serale “Striscia la notizia” del 29 dicembre 2008, hanno svelato un mistero alquanto fastidioso. L’on. Bonanno della Lega Nord ha denunciato e affermato che tutti i deputati e senatori, compresi gli ex con famiglia e figli fino a 26 anni, possono spendere fino a 3.000 euro e fino a 1.800 a persona per i familiari, ciò al fine di fruire di cure termali, massaggi, ecc.
Non è sconcertante tutto questo? In particolar modo, in questo periodo di crisi. Non ho nulla contro nessuno, ma quando si sentono questi ed altri sprechi inutili, sicuramente il popolo si amareggia ancor di più.
Colgo l’occasione nel porgerle cordiali saluti, a lei e a tutta la redazione.
Isp.capo Donato Bisceglia
della Polizia Penitenziaria
_________________________
La dignità del lavoratore

Gentile Direttore,
vorrei fare un invito positivo ai governanti del nostro Paese.
Cari governanti, invece di fare della gratuita propaganda, in particolare da parte di alcuni uomini politici e di governo, su categorie di lavoratori dipendenti, vi inviterei ad andare a vedere, verificare, analizzare, per capire veramente come lavorano, i dipendenti negli ospedali pubblici e privati; a verificare come lavorano nelle cliniche pubbliche e private; di andare ad osservare come lavorano i dipendenti delle case di riposo e delle strutture per anziani non autosufficienti, sia quelle pubbliche che quelle private. Poi negli Enti nazionali locali, pubblici e privati; nelle scuole di ogni ordine; nella ricerca e in tanti altri posti dove si lavora.
Trovere sicuramente persone qualificate, specializzate e con tanta professionalità, che lavora con scienza e coscienza, e meritano prima di tutto rispetto e salvaguardia della loro dignità personale.
Inviterei veramente i governanti ad andare in ogni posto in cui ci sia anche un solo lavoratore, dalle piccole e grandi fabbriche, alle aziende pubbliche e private, ai servizi pubblici e privati, ai cantieri; troverebbero sicuramente tanti problemi, ma incontrerebbero anche lavoratori dipendenti, con i loro suggerimenti, le loro propooste per risolverli, per migliorare i servizi e la produttività, ma soprattutto per migliorare la loro sicurezza sui posti di lavoro e la precarietà, e tanti altri problemi, dall’efficienza alla qualità.
Io dico che i lavoratori, sia pubblici che privati, cari governanti, hanno la stessa dignità, sia come persone sia come lavoratori, e non hanno bisogno di divisioni ma di risolvere i loro problemi concreti. Questi sono alcuni dei problemi concreti che necessitano una risoluzione veloce: migliorare la sicurezza per prevenire gli infortuni sui posti di lavoro - che è un’emergenza nazionale -, i lavoratori chiedono di poter andare a lavorare per guadagnare il pane per vivere e, secondo me, la vita deve essere messa al primo posto nella scala dei valori. Poi il problema del precariato, che è diventato una piaga nazionale perché per un lavoratore precario, nella vita diventa tutto precario: farsi una famiglia, poter avere un mutuo per la casa... il suo progetto di vita diventa incerto.
Poi, lasciatemi dire una cosa semplice ma molto significativa e di grande importanza, cari governanti, a capo di ogni azienda pubblica o privata, non c’è un dirigente generale responsabile? Come mai di questi dirigenti non ne parlate mai?
Proporrei ai nostri governanti di fare un po’ meno propaganda e di evitare dei titoli dispregiativi nei confronti dei lavoratori dipendenti, ma di fare più cose concrete, positive, per i cittadini, per i lavoratori, per migliorare veramente i servizi pubblici e privati. I dirigenti che non sono in grado di far funzionare bene un servizio, un’azienda, non si potrebbero cambiare?
Cari governanti, ci vuole più impegno vero per risolvere i problemi della gente, dei disoccupati, dei lavoratori, dando delle priorità, prevenire gli infortuni sul lavoro, superare il precariato, creare nuovi posti di lavoro, aumentare i salari e le pensioni, semplificare la vita dei cittadini eliminando tanta burocrazia, fare molto di più per le persone bisognose, deboli, per rendere la loro vita più serena, dagli anziani non autosufficienti ai malati, ai diversamente abili, ai bambini.
Questo servirebbe anche per rendere la nostra società più solidale, più giusta, migliore per tutti e nell’interesse del bene comune.
Francesco Lena
Cenate Sopra (Bg)

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