Ripristino del reato di oltraggio a pubblico ufficiale
E’ senz’altro un segnale positivo per tutti gli appartenenti alle Forze di polizia, l’approvazione dell’emendamento che reintroduce il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
E’ un passo verso il rafforzamento dell’autorevolezza dello Stato e della credibilità delle Istituzioni preposte alla gestione della sicurezza.
Riconosciamo, a chi si è battuto in sede legislativa per questo risultato, di aver accolto in pieno la rivendicazione avanzata da tutti i sindacati di Polizia aderenti a questo cartello in occazione di numerosi contatti ufficiali, raffigurata come un punto essenziale per tutti i poliziotti italiani, ed è su questa strada che bisogna proseguire per rendere più incisiva l’azione di Polizia e più autorevole l’immagine della Polizia di Stato.
ciò non toglie che un pari impegno da parte del governo è atteso sul fronte degli stanziamenti per migliorare le retribuzioni e gli strumenti operativi delle Forze dell’ordine; continueremo pertanto a vigilare e a richiedere costanza di interventi anche su questo settore.
Ma oggi è senz’altro un bel giorno per tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato.
Siulp - Silp-Cgil - Siap-Anfp - Coisp - Uilps - Consap Italia Sicura - Fsp-Ugl
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Silp-Cgil
La Segreteria del cCompendio Tuscolano di Roma comunica: “Le scelte del governo, i tagli alla spesa pubblica, le razionalizzazioni delle risorse, alla fine ricadono sempre e solo sui lavoratori. Nei periodi cosiddetti di ‘vacche grasse’ chi si arricchisce è la grande industria e la classe dirigente della res publica; nei periodi inceve di ‘vacche magre’ chi è costretto a fare sempre più sacrifici sono i lavoratori, ed oggi anche quella che una volta era considerata la classe media,
Durante la campagna elettorale, la sicurezza era considerata da tutti gli schieramenti politici una priorità. Finita la campagna elettorale, tutti si sono dimenticati della questione ‘sicurezza’ e degli operatori del settore.
Poco prima di Natale è stata sottoscritta una preintesa tra le organizzazioni sindacali e il governo, che permetterà un aumento dell’ora di straordinario - udite udite - di E 1,50; un aumento del buono pasto fino a E 7 (per gli altri lavoratori sono mediamente di E 9), senza naturalmente avere dei veri e propri ticket restaurant e consentendo, tra l’altro, che ci sia una gestione di regime di monopolio in un contesto storico dove a tutti appare evidente che la concorrenza migliora i servizi e consente soprattutto trasparenza.
Diciamo dei tagli: ebbene, pare che abbiano inciso anche sul contratto per le pulizie degli uffici. Ormai non vengono svuotati neppure i cestini; i pavimenti sono inguardabili e i bagni sono diventati indecenti.
Per fortuna che la sicurezza era una priorità!”
GSap
La Segreteria provinciale di Roma comunica: “Questa organizzazione sindacale intende ribadire, ancora una volta, la scarsa attenzione che viene prestata nella gestione dei servizi e nell’allocazione delle risorse, con riferimento ai commissariati della Capitale.
Nello specifico quelli di periferia, che si trovano ogni giorno a gestire oltre all’ordinaria amministrazione della zona di pertinenza, le continue emergenze che scaturiscono da servizi estemporanei di ordine pubblico, vigilanze fisse, scorte a personalità, con distrazione dei vari operatori dalle specifiche attribuzioni. Ed ecco allora il ritardo nella risposta alle istanze dei cittadini e nella trattazione dei fascicoli, la mancata concessione della Forza pubblica per l’esecuzione degli sfratti e, in generale, la stasi - se non paralisi vera e propria - dell’intera attività del commissariato.
Venendo alla specificità del commissariato Sant’Ippolito, si segnala come questo abbia un organico di appena 50 operatori essendo giurisdizionalmente competente su circa 300mila abitanti residenti!
Nel suo territorio c’è la struttura ospedaliera Sandro Pertini, in continua emergenza sanitaria che spesso presenta risvolti giudiziari (lesioni personali, risse, incidenti, ecc.) nonché lo sportello unico dell’Immigrazione, con le note problematiche giuridico-amministrative e di ordine pubblico; il territorio di competenza è considerato ad alta densità criminale, anche di stampo politivo-eversivo. Inoltre, in questo commissariato da sempre vengono destinate risorse tecniche obsolete e non funzionali, come computer, stampati e supporti vari, senza considerare il parco macchine: nessuna Alfa Romeo 159 assegnata e servizio di pronto intervento portato avanti con Fiat Marea gravate di oltre 160mila km, prive dei più elementari requisiti di sicurezza e funzionalità.
Si chiede pertanto un incisivo intervento volto a sanare questa intollerabile situazione (asegnando più personale e risorse tecnico-logistiche, e riducendo il prelievo di personale per i vari rinforzi) che, oltre a creare disagio, problemi e aumento del rischio professionale degli operatori di Polizia, creano nocumento per l’immagine dell’Amministrazione e disappunto nella cittadinanza, che vede frustrate le proprie aspettative di sicurezza”.
GSiap
La Segreteria provinciale di Foggia ha inviato una nota di protesta ai competenti uffici dell’Amministrazione, nella quale viene lamentata la pessima condizione in cui si trova la struttura precedentemente occupata dalla Scuola allievi agenti della Ps.
I locali destinati ad ospitare i colleghi della Sezione Volanti, del Corpo di guardia, e tutti gli altri frenquenati dai poliziotti della capitanata, come gli alloggi di servizio ed i servizi igienici, non rispettano ormai da troppo tempo i requisiti di cui al d. lgs 81/2008 in tema di Tutela della salute e sicurezza sui posti di lavoro.
La Segreteria provinciale foggiana ha più volte segnalato in passato lo stato di abbandono e degrado al quale è stata destinata la struttura; i locali sono in questi ultimi tempi divenuti vere e proprie celle frigorifero, a causa della caldaia perennemente guasta e per le temperature rigide di questi mesi, senza contare una tinteggiatura dignitosa delle pareti oramai divenuta un pio desiderio.
Non appaia a questo punto, esercizio di pura retorica, la richiesta di chiusura definitiva della struttura evitando così un penoso, quanto umiliante, progressivo degrado di una strutta che ha visto passare tante generazioni di giovani poliziotti. Altrimenti, si chiede la messa a norma di tutti quei locali occupati dai colleghi, affinché sia tutelata la loro salute e sicurezza, oltreché salvaguardata l’immagine.
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Usp
La Segreteria generale nazionale comunica: “La decisione del governo brasiliano di concedere lo status di rifugiato politico all’ex terrorista rosso e pluriomicida Cesare Battisti, latitante da oltre 18 anni, è aberrante e meritevole di una risposta immediata, quanto incisiva, da parte delle istituzioni italiane.
Asserire che Battisti in Italia rischierebbe di subire ‘una persecuzione in base alle sue opinioni politiche’, come ha inopinatamente fatto il ministro brasiliano Tarso Genro, significa unicamente dire una colossale quanto pretestuosa idiozia, e far finta di ignorare che nel nostro Paese non c’è alcun regime dittatoriale.
Con la sua presa di posizione, il Brasile nega di fatto giustizia alle vittime innocenti di uno spietato assassino già condannato all’ergastolo, ma ancora incredibilmente libero. Un assassino che uccide a sangue freddo chi non può difendersi non può invocare alcuna giustificazione e non potrà mai definirsi un perseguitato politico, perché la vera politica nasce dal confronto e dalla dialettica, non dal crepitio delle armi da fuoco e dalla feroce violenza nei confronti di persone inermi.
Cesare Battisti è quindi solo un terrorista e come tale deve essere giudicato nell’ambito della cooperazione internazionale per la lotta al terrorismo. Qualsiasi Stato che rifiuti di estradare il responsabile di più omicidi, compiuti per finalità di eversione dell’ordine democratico, non può quindi che essere ritenuto complice di tali azioni sanguinarie.
Per questo l’Unione Sindacale di Polizia invita tutti i poliziotti, nonché tutti i cittadini italiani, a boicottare gli interessi commerciali brasiliani in Italia e le mete turistiche in Brasile, rivolgendosi altrove, fino a quando il terrorista Battisti non verrà estradato affinché sconti la giusta pena”.
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Uilps
Il Segretario generale aggiunto della provincia di Forlì-Cesena Ugo Vandelli comunica: “Nel 2008 l’analisi sulla qualità della vita, elaborata dal Sole 24 Ore, ha collocato la provincia di Forlì-Cesena al 18° posto, arretrando di tre posizioni rispetto al periodo precedente. Purtroppo l’indicatore scende vertiginosamente quando si parla di ordine e sicurezza pubblica, femandosi in posizione medio bassa al 63° posto, con un particolare dato che, se collegato ad alcune forme di disagio sociale giovanile, non va trascurato: l’aumento del numero di minorenni denunciati all’autorità giudiziaria, 13 ogni 1.000 abitanti.
Scorrendo poi i numeri forniti dal questore di Forlì-Cesena nella tradizionale conferenza di fine anno, infatti, è possibile verificare l’aumento di alcune tipologie di reato, rispetto al 2007, che hanno creato e continuano a creare particolare preoccupazione ai cittadini, e sui quali il livello di attenzione va tenuto maggiormente alto: sequesti di persona (+40%), rapine (+32%), violenze sessuali (+20%), lesioni dolose (+5%). A ciò va aggiunto che i delitti scoperti sono diminuiti, passando dai 1.483 del 2007 ai 1.349 del 2008 (-9%). Tra l’altro, statistiche alla mano, i delitti compiuti tra il 2004 e il 2008 sono aumentati con un trend superiore alla media.
Altro dato negativo, in evidente contrasto con le affermazioni fatte dal questore, è riferito alla assenza, notata e segnalata in più occasioni da residenti e commercianti, delle pattuglie del poliziotto di quartiere sul territorio, diminuite del 13% rispetto all’anno precedente, con ovvia e conseguente diminuzione della percezione di sicurezza da parte dei cittadini.
Sulla carenza cronica del personale, da sempre segnalata dal sindacato ma altrettanto sottovalutata dall’Amministrazione, stendiamo un pietoso velo.
E’ però innegabile, e occorre rammentarlo a chi ha responsabilità di vertice all’interno della Pubblica amministrazione, che tra i propri compiti istituzionali vi è anche quello di utilizzare al meglio le risorse, anche se scarse, messe a propria disposizione”.
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Coisp
La Segreteria nazionale comunica: “L’imperversare della criminalità in Calabria sta diventando a tutti gli effetti un’emergenza di cui il governo non può non tener conto e, soprattutto, per la quale le decisioni da prendere non possono essere più procrastinate nel tempo.
L’occasione per tornare a parlare di emergenza criminalità in Calabria è data, al Segretario generale Coisp Franco Maccari, dall’attentato sventato al giudice Giuseppe Spadaio, Presidente della Sezione penale del Tribunale di Lamezia Terme. ‘Ci sono zone - dice Maccari - dove gli attentati alla democrazia e alla libertà degli uomini sono costanti e quotidiani, dove la malavita, organizzata sotto forma di microcriminalità, tenta di sostituirsi allo Stato con regole proprie. E’ in queste zone che lo Stato deve far sentire la propria presenza, facendo sentire il fiato sul collo di chi ha scelto di condurre la propria vita contra legem, creando danni all’intera società. La gran parte della gente onesta che vive in Calabria, come in altre zone ad alto rischio criminale, deve sentirsi protetta, sicura, certa della presenza costante dello Stato.
Come sindacato di Polizia prima - conclude il segretario - e come uomini impegnati giornalmente nella difesa e nella tutela dei diritti di democrazia e libertà, chiediamo al governo che discuta in maniera urgente della tematica sicurezza in Calabria, approntando nell’immediato delle misure di presidio dei territori, laddove esistono sacche di criminalità nascoste in ogni venatura della società civile’”.
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Sappe
La Segreteria regionale di Agrigento ha inviato questa lettera al Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Palermo e alla Direzione della casa circondariale Ucciardone di Palermo: “Questa Segreteria regionale ritiene necessario esprimere la massima preoccupazione per i recenti episodi di violenza e di aggressione avvenuti nei confronti del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, fenomeno che rappresenta ormai una vera e propria emergenza.
Nella casa circondariale di Palermo Ucciardone, un detenuto, già protagonista di violenza in altri istituti penitenziari, ha aggredito un assistente di Polizia Penitenziaria, spegnendogli anche una sigaretta sulla guancia durante il ritiro dalla fruizione dell’ora d’aria e, successivamente, al rientro presso la stanza di allocazione del recluso.
L’assistente è dovuto ricorrere alle cure mediche con prognosi di sette giorni confermate, tra l’altro, anche dal pronto soccorso del locale nosocomio.
Il Sappe lancia un allarme, in particolar modo per l’istituto penitenziario Ucciardone, a seguito anche delle ulltime segnalazioni prodotte da parte di questa Segreteria regionale con le quali si rappresentava lo stato d’animo del personale, il quale negli ultimi tempi non risulta che sia tranquillo, elemento fondamentale ‘la tranquillità’ per affrontare il confronto giornaliero con l’utenza che, nel caso di istituto penitenziario, è ‘particolare’”.
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