Una vicenda appassionante che, attraverso
personaggi veri e inventati, ci racconta gli splendori
e i lati oscuri del Rinascimento
Ancora un'avventura sulla famiglia de' Medici raccontata da Patrizia Debicke van der Noot (La gemma del cardinale, Corbaccio ed., 2008 - pag. 395, euro 18,60), scrittrice nata in Toscana, adesso cittadina lussemburghese.
Il 19 ottobre 1987 muore il Granduca di Toscana Francesco I, il giorno successivo tocca alla moglie, la veneziana Bianca Cappello, non amata dai sudditi del Granducato per la sua leggerezza di costumi.
Queste due morti non possono essere una sfortunata coincidenza e il sospetto serpeggia, arrivando anche in Vaticano, al particolare e amato Papa Sisto V. La morte del Granduca può fare comodo a troppe persone, soprattutto a coloro che vedono nella sua morte una possibilità in più di avvicinarsi al potere.
Il primo a essere sospettato è l'erede, il cardinale Ferdinando de' Medici ed egli ne è consapevole.
Inizia così questo romanzo, dove la trama gialla si unisce al rigore storico, dovuto alle complesse ricerche dell'autrice, che non si concludono con gli avvenimenti e le date storiche, ma proseguono con lo studio dei vestiti, delle stoffe, dei gioielli e del linguaggio, che si devono calare perfettamente nell'atmosfera della fine del XIX secolo.
Gli intrighi, le alleanze anche e soprattutto all'interno della famiglia, cambiano costantemente lo scenario e il lettore rimane nell'incertezza di ciò che accadrà, spiazzato, come ogni buon giallo richiede.
Dove c'è il potere si annidia l'odio e il rancore e l'autrice utilizza perfettamente i personaggi della storia, per aumentare la suspence, determinando un aumento del ritmo della narrazione.
Questo, come il precedente, è un romanzo corale, i coprotagonisti si differenziano tra di loro con dialoghi, che permettono di distinguere un personaggio dall'altro, proprio per le peculiarità di ciascuno di loro.
Non sono molti in Italia ad affrontare il romanzo storico e Patrizia Debicke colma un vuoto.
Sono 395 pagine che si leggono d'un fiato e, come ha detto il professor Giorgio Giorgetti ordinario di lingua e letteratura francese all'università di Pavia: “... mi limiterò, concludendo, a consigliarvi la lettura di questo libro che è accattivante e istruttivo. Due qualità che non sempre si trovano insieme”.
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“Libri e web sono le mie prime fonti”
Che legame c'è tra La gemma del cardinale e il precedente L’oro dei Medici?
Don Giovanni de Medici condottiero, ingegnere militare, architetto e poliglotta è il carismatico protagonista principale de L’Oro dei Medici, ma anche il ventunenne filo conduttore de La Gemma del cardinale. Nella Gemma del cardinale l’ho ringiovanito di nove anni per costruire la mia fiction, approfittando del mistero legato alla morte del fratello maggiore, Francesco I.
Don Giovanni dovrà appoggiare l’ascesa a Granduca di Toscana dell’altro fratello, Ferdinando, il potente cardinale Ferdinando de’ Medici. Ma i nemici dentro la famiglia e fuori incalzano. Il nostro eroe dovrà trasformarsi nell’ambasciatore di Ferdinando presso il Pontefice, il Doge e l’Imperatore, battendosi contro una setta religiosa segreta, fanatica e inafferrabile.
I due romanzi si dipanano nella cornice storica di un’Europa in perenne mutamento dove altre guerre si preparano, antiche alleanze vacillano e nuovi accordi si saldano.
Gran parte dell’Italia è in mano a stranieri, con Firenze capitale di uno Stato ricco governato da una dinastia di banchieri, i Medici. Un nome che, più di altri, rievoca gli splendori del Rinascimento, abbinato al denaro, mezzo e simbolo di potere.
Come ti documenti dal punto di vista storico?
Libri storici per cominciare, tanti libri e web, Internet, google, ecc. fonti inesauribili di sorprese… Si trovano notizie soprattutto in inglese o in tedesco che magari danno una prima idea di dove andare a cercare.
Poi si continua con biblioteche, musei ed archivi, dove emergono notizie e fatti impensati. Ma non basta, per un corretta ricostruzione storica, servono anche dati su stoffe, arredi, abiti, gioielli, bisogna consultare le planimetrie d’epoca e documentarsi sui servizi postali di allora per ricostruire ragionevolmente i tempi di viaggio...
Qual è il personaggio che più ami de L'oro dei Medici e quello de La gemma del cardinale?
Scartando Don Giovanni… due per ciascuno.
Per L’oro dei Medici, il bargello, il fido Capo di Giustizia di Livorno scelto da Don Giovanni, Francesco Spinelli ostico, tenace, ma tenerissimo padre di famiglia e Lady Aubrey Brume, la bella rossa inglese, soavemente riposante con la sua serena e infinitamente “morale” amoralità.
Per La gemma del cardinale, Clelia Farnese, l’unica figlia del Gran Cardinale Alessandro Farnese, che il Tasso cantava come la più bella donna di Roma. Figura eccezionale di donna e madre, giovane vedova amata da Ferdinando de Medici, fu costretta da ferree ragioni di famiglia a sposare Marco Pio di Savoia, duca e signore di Sassuolo, e Ottavio Vicino Colonna, lo straordinario generale gobbo, che avendo infranto i vincoli che la deformità gli imponeva rendendolo diverso, sa comprendere e accettare la differenza fisica e spirituale negli altri.
(Intervista a cura di Simona Mammano)
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