Il 17 dicembre scorso si è svolta
nel capoluogo emiliano la XII edizione
del Premio Fedeli. Alla proiezione
di vecchi filmati è seguita
la premiazione del vincitore
Con le sue strade illuminate e i suoi negozi addobbati, Bologna era già immersa nell’atmosfera natalizia. Un grosso abete dominava in piazza Maggiore di fronte a Palazzo d’Accursio dove, al secondo piano, nella suggestiva sala Farnese, si è svolta la XII edizione del Premio Franco Fedeli, concorso letterario per il miglior romanzo poliziesco italiano.
Il premio, quest’anno, non si è svolto nella sua forma tradizionale, all’interno di “Alta Voce”, ma è stato organizzato dal Siulp di Bologna e dalla nostra rivista. La manifestazione è stata curata con scrupolosa attenzione da Maurizio Matrone, poliziotto, sceneggiatore e scrittore di noir, membro del comitato organizzativo assieme a Giuseppe Giliberti, presidente della giuria, e da Valerio Calzolaio.
Tre i romanzi a giocarsi la finale: Passato imperfetto di Bolognesi, Invernizzi e Paolocci, Rosa elettrica di Giampaolo Simi e Oro incenso e polvere di Valerio Varesi.
Inedita rispetto agli altri anni la proiezione in sala, seguita con estrema partecipazione dal pubblico presente, di vecchi filmati sulla storia del Movimento dei poliziotti democratici e della loro battaglia per la Riforma della Polizia. Le pellicole proiettate hanno fatto rivivere il periodo delle manifestazioni pubbliche grazie alle immagini di poliziotti in divisa, che marciavano incolonnati e silenziosi per le strade di via Veglia a Torino. Era il 1971. E poi quelle di Roma, di Milano e di tante altre città. Storie forse dimenticate, ma che hanno fatto tornare alla memoria dei poliziotti più “anziani” presenti in sala, periodi di tensioni, di umiliazioni e di grandi sacrifici. “Sono passati più di trenta anni ed oggi il poliziotto e la Polizia sono cambiati: dobbiamo fare in modo di non tornare indietro, di non vanificare la lotte che hanno caratterizzato quel periodo”, hanno tenuto a precisare Rita Parisi, segretario provinciale del Siulp bolognese e Luigi Notari, segretario nazionale del Siulp.
Dopo la proiezione dei filmati, Maurizio Matrone ha letto le motivazioni della giuria e ha proclamato vincitore della dodicesima edizione del Premio Franco Fedeli lo scrittore Valerio Varesi, con il romanzo Oro, incenso e polvere.
La premiazione si è conclusa con l’assegnazione delle targhe del Siulp, che quest’anno sono state consegnate dalla giovane figlia di Gianfranco Maglietta (nella foto), il poliziotto che amava leggere brani di libri durante il Premio, scomparso alcuni mesi fa, e quelle della nostra rivista, consegnate da Angela Fedeli.
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Motivazioni
del premio
In una cornice realistica e attuale, con rapporti chiari tra le gerarchie dell’indagine, là dove il caso si combina apparentemente con un disegno divino, il nostro poliziotto sbriglia una vicenda – anche personale – che la nebbia, marchio di fabbrica del nostro vincitore, non ha saputo dissimulare. Una storia di uomini posti brutalmente di fronte all’età avanzata, alla fine dell’età dell’oro e alle prese con le proprie debolezze e inadeguatezze nei confronti di donne forti e risolute. Un mercato dei pregiudizi, dei sentimenti e delle relazioni umane che non risparmia nemmeno il commissario Soneri, investigatore idealista e disilluso.
Ispirato a un mix di storie realmente accadute il romanzo della maturità di Valerio Varesi ha convinto per la bella scrittura, la complessa veridicità del poliziotto, la costruzione della trama.
Il presidente Giuseppe Giliberti
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Il vincitore
Oro, incenso e polvere VALERIO VARESI
Frassinelli editore
? 16,00 – pagg. 247
Il cadavere carbonizzato di una giovane immigrata rumena e la morte misteriosa di un connazionale sono il punto di partenza per quest'ultima indagine del commissario Soneri. La storia è di quelle sordide: lei, bella e sensuale, per sopravvivere frequentava un giro di ricchi parmensi, ma soprattutto era l'amante di un commerciante di gioielli sposato a una ricca orafa, fornitrice di oggetti sacri per la Curia. Tutto filava nel tacito consenso generale, ma a un certo punto la ragazza si è scoperta incinta... e l'uomo, per non rinunciare alla sua vita agiata, l'ha eliminata. Ma questo delitto rappresenta solo una parte del marcio che Soneri andrà via via scoprendo nel corso della propria inchiesta.
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