Un recente studio americano si interroga
sull’incidenza di alcuni programmi televisivi
sui comportamenti sessuali nei teenager. Cercando
di interpretare il crescente fenomeno
delle baby gravidanze.
Nell’Occidente ricco e industrializzato, il fenomeno delle gravidanze precoci cresce a vista d’occhio. L’ultimo caso celebre è quello della figlia adolescente della candidata repubblicana alla vicepresidenza Usa, Sarah Palin. Secondo l’ultimo rapporto Unicef sulla maternità il primato di gravidanze fra le giovanissime spetterebbe proprio agli Stati Uniti, dove 43 ragazze su mille diventano madri tra i 15 e i 19 anni. In Europa, del resto, la situazione non è più rassicurante: in Gran Bretagna e in Polonia sono 20 ogni mille. Sorprendenti i dati sull’uso dei contraccettivi. L’indagine rivela che il Costarica è il Paese dove sono più diffusi: li usa il 96% delle donne tra i 15 e i 49 anni. Percentuali incoraggianti anche per la Cina, dove il metodo contraccettivo è usato dall’87% delle donne, seguita dall’Iran con il 74%. Ma come sensibilizzare gli adolescenti nella prevenzione delle gravidanze indesiderate? Un paio di anni fa, negli Stati Uniti, la King Middle School di Portland, in seguito a ventuno casi di ragazze rimaste incinte, ha adottato una politica piuttosto radicale e molto controversa. La scuola ha deciso, infatti, che il suo consultorio medico mettesse a disposizione anche pillole anti-concezionali, cerotti spermicidi e iniezioni del giorno dopo. I dati, però, hanno dimostrato che questo provvedimento ha avuto una scarsissima incidenza sulle gravidanze delle allieve della King Middle School. Un’educazione sessuale, infatti dovrebbe partire dalle famiglie, la cui debolezza, secondo il rapporto dell’Unicef, sarebbe una delle cause maggiori di questo fenomeno. Ultimamente, l'Accademia Americana dei Pediatri ha avanzato l’ipotesi che alla base delle gravidanze in età puberale sarebbe anche la sovraesposizione a un certo tipo di programmi televisivi e di film, la cui visione incrementerebbe del doppio le possibilità di diventare un baby genitore rispetto a chi non li segue. La ricercatrice Anita Chandra, invece, sostiene che non basti concentrarsi sulla televisione, perché un ruolo fondamentale nel comportamento degli adolescenti lo hanno anche internet, i giornali e la musica. Dello stesso parere la psicologa dell'infanzia Maria Rita Parsi che, commentando la notizia, si è detta convinta dell’influenza negativa dei mass media e dei danni causati dal bombardamento di immagini inappropriate subito dai bambini. Ne conseguirebbe, infatti, il fenomeno dell’adultizzazione, contro il quale l’unico rimedio sarebbe il recupero dei tempi della vita, perché i bambini hanno bisogno di vivere le giuste fasi della loro infanzia e adolescenza. In Italia, la situazione dei giovani è diversa da quella americana e parlare del fenomeno delle baby gravidanze può risultare inappropriato. Anche la Società Italiana di Pediatria, però, si è interrogata sulla relazione tra televisione e comportamenti degli adolescenti. L’analisi dei dati del 2007 è in linea con la ricerca americana, arrivando alla conclusione che la televisione è in grado di influenzare i comportamenti sessuali degli adolescenti. Di certo, la sorellina sedicenne di Britney Spears che sfoggia sulle copertine il pancione sotto l’abito pre-maman può essere una grande fonte di ispirazione. Ma è davvero solo questa la causa delle gravidanze indesiderate?
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